Oggi quattro attivisti No MUOS, tra i quali il pacifista Turi Vaccaro, si sono arrampicati sulle antenne NRTF all’interno della base militare americana a Niscemi, dove continuano i lavori per la costruzione del MUOS. L’azione degli attivisti porta momentaneamente l’attenzione su quanto sta accadendo a Niscemi. In questi giorni, infatti, i comitati e gli attivisti hanno più volte denunciato le gravissime violazioni da parte della marina militare USA all’atto di revoca delle autorizzazioni alla costruzione del MUOS, firmato dalla Regione siciliana lo scorso 29 marzo. Ma ancora più grave è stato vedere gli operai del cantiere scortati dalla polizia italiana per permettere loro di entrare all’interno della base e proseguire i lavori. Le nostre denunce non hanno trovato ascolto da parte di nessuno, e appare chiaro a questo punto come neanche quella parte di istituzioni che aveva fatto in modo che si arrivasse alla firma di un atto di revoca, ci creda realmente e si adoperi perché venga rispettata. E così, mentre i cittadini sono costretti per l’ennesima volta a vedere calpestati e umiliati i loro diritti e le loro istanze, ingannati da una classe politica che risponde solo a se stessa, sono i movimenti a dover agire dal basso, anche attraverso azioni eclatanti come quella di oggi, mettendo a rischio la propria incolumità fisica e dovendo subire denunce e misure repressive. Quella dal 21 al 28 aprile è la settimana RESISTENTE indetta dal coordinamento regionale dei comitati No MUOS con una serie di iniziative, il cui obiettivo è quello di unire simbolicamente la Resistenza partigiana con quella NO MUOS. E quello di oggi è un gesto di resistenza che vuole gridare a gran voce che la lotta contro il MUOS e le 46 antenne andrà avanti fino a quando la sughereta di Niscemi non verrà smilitarizzata.
Facciamo appello a tutti coloro che hanno a cuore questa lotta a partecipare e dare il proprio contributo.
Il programma del 25 aprile in c/da Ulmo è qui.