Il 25 Aprile, dopo essere stati rinchiusi in casa come carcerati agli arresti domiciliari, il sindacato generale di base assieme ad altri compagni/e a deciso, nel totale rispetto delle norme sulla sicurezza sanitaria di organizzare una staffetta per portare un fiore ai partigiani e civili ammazzati dai nazifascisti.
La staffetta consisteva nell’andare da Lari ad Aiale, (distante un chilometro) alla lapide che ricorda le 17 persone fra bambini, donne e uomini vigliaccamente ammazzati dai nazifascisti in ritirata. Ognuno era munito di mascherina e guanti e ognuno era distanziato da 40 minuti rispetto a quello prima. Per cui nessun assembramento e nessun pericolo di contagio, ma semplicemente la determinazione disciplinata a voler festeggiare il giorno della liberazione.
Sul posto vi erano i carabinieri di Casciana Terme che con molta gentilezza fermavano e chiedevano documenti e autocertificazione, senza nessun tipo di minaccia e verbale sanzionatorio.
Mentre 5 giorni dopo ci veniva messo nella cassetta della posta o lasciato a persone estranee e senza nessuna notifica il foglio di convocazione presso la stazione dei carabinieri di Lari dove ci veniva comunicato la sanzione amministrativa.
Il perché 5 giorni dopo e non subito ci fa sorgere il sospetto che si sia voluto costruire una trappola punitiva, trappola costruita a tavolino da personaggi non certamente animati dai valori antifascisti che anima la nostra costituzione.
Noi siamo contenti di aver portato tante belle rose ai partigiani e ai civili caduti per mano del nazifascismo e rivendichiamo il diritto a disobbedire a una norma ingiusta e anticostituzionale emanata da un governo del nulla che costringe la gente agli arresti domiciliari mentre nelle fabbriche non si è mai smesso di lavorare mettendo a rischio la salute e la vita degli operai/e, facendo diffondere l’epedemia che ha provvocato ad oggi circa 30 mila morti e tanti malati.
SINDACATO GENERALE DI BASE PISA