L’Istituto Colombiano di Medicina Legale ha rivelato i risultati dell’autopsia praticata al corpo dallo studente Dilan Cruz, che è morto per lo sparo di un fucile calibro 12, la cui munizione era una borsa con pallini di piombo multipli, segnala la relazione forense divulgata. Inoltre, lo studio considera il caso come un omicidio violento.
I ritrovamenti dell’autopsia permettono di affermare che la morte del giovane è secondaria al trauma cranio-encefalico penetrante causato dalla munizione di impatto sparato da armi da fuoco, fatto che ha causato severi ed irreversibili danni a livello di encefalo, ha specificato la direttrice dell’Istituto di Medicina Legale, Claudia Garcia, in una dichiarazione alla stampa.
Cruz è diventato lunedì scorso la prima vittima mortale della violenza della polizia nelle proteste contro il governo colombiano, due giorni dopo essere stato ferito alla testa da uno sparo dello Squadrone Mobile Antisommossa (ESMAD), in una manifestazione pacifica nel centro di Bogotà.
La funzionaria ha spiegato che gli elementi che ha studiato la squadra di Medicina Legale, conformata da specialisti forensi, fanno parte di una cartuccia di carica multiple, munizione di impatto del tipo Bean Bag, una borsa di pallini di piombo. Le relazioni di autopsia e di balistica saranno consegnate alla Procura Generale della Nazione nella giornata di oggi, ha aggiunto.
Il direttore della Polizia colombiana, generale Oscar Atehortua, ha informato ieri che il caso di Cruz è nelle in mani della Procura Generale, che ha il potere per occuparsi dell’investigazione.
Al rispetto, il procuratore generale della nazione, Fernando Carrillo, ha detto ai giornalisti, prima che si conoscesse la relazione forense, che sta verificando se gli standard internazionali e quelli colombiani nell’uso di queste armi si applicano nel caso della tragedia di Dilan Cruz.
Il funzionario ha segnalato che questo caso deve essere irripetibile ed ha fatto come esempio Cile, dove la crisi sociale ha lasciato già almeno 23 morti, di cui sei sono stati prodotto, quasi sicuramente, dell’azione degli agenti dello Stato, che gli organismi internazionali accusano di avere commesso violazioni dei diritti umani per contenere le proteste.
Organismi come Human Rights Watch (HRW) o Amnesty International (AI) denunciano abusi contro i detenuti, torture e la commissione di gravi lesioni per l’impiego di fucili di pallini da caccia e pallini di gomma che hanno provocato lesioni oculari ad oltre 230 persone.
Colombia non può permettere che si diano gli scenari che si stanno presentando in Cile dopo 41 giorni dall’inizio delle proteste sociali, ha detto Carrillo. Il giovane Dilan Cruz è entrato sabato pomeriggio nell’Ospedale San Ignacio, nel quartiere di Chapinero, dopo essere stato ferito dalla polizia.
Da quel giorno, migliaia di partecipanti nelle manifestazioni contro la politica economica e sociale del presidente colombiano, Ivan Duque, si sono riuniti di fronte all’ospedale come omaggio al giovane studente, convertito in simbolo del rifiuto della violenza della polizia.
da Cubadebate, con informazioni de El Publico
traduzione di Ida Garberi
28 Nov 2019