Due testate giornalistiche che analizzano l’operato del rinominato ministro italiano e che, entrambe, rilevano l’inadeguatezza di un economista che di pasticci in giro per il mondo ne ha già fatti in abbondanza e che quando era nel gotha politico-finanziario internazionale come dirigente del Fmi e dell’Ocse, portò il Nobel Krugman a definirlo: «L’uomo dai cattivi consigli» e che contribuì alla crisi di Grecia e Portogallo.
L’uomo (Padoan) che spinse l’Argentina nell’abisso, .
L’uomo (Padoan) che sa, solo, privatizzare i gioielli dello Stato… e socializzare invece i disastri finanziari dei privati.
Non c’è che dire: un vero Robin Hood al contrario…
MOWA
Banche italiane: Mps flop, aiuti pubblici per 20 miliardi |
Banche a rischio e il salva risparmio lo paghiamo noi |
di Daniele Chicca |
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Un mega scudo pubblico a difesa delle banche italiane in caso di necessità era nell’aria e ieri il governo Gentiloni ha rotto gli indugi svelando quello che già si sapeva. Come misura precauzionale è pronto un decreto che, in linea con le norme europee, offrirà un paracadute nel caso in cui il piano di aumento di capitale da 5 miliardi di Mps non vada in porto, come sembra. Il governo Gentiloni andrà ad attingere alle risorse del debito pubblico per scongiurare una crisi sistemica. Il programma di ricapitalizzazione di Mps sta andando a rilento, mentre sembra che nemmeno il fondo sovrano del Qatar sia interessato a partecipare all’investimento nell’equity della terza banca d’Italia. Pur contestando il prestito ponte, il fondo Atlante ha invece confermato la sua partecipazione e messo la firma. Il flop è dato ormai per scontato anche dal mercato che ieri ha punito i titoli Mps. Il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan ha fatto sapere che il governo chiederà al Parlamento l’autorizzazione a ricorrere a un indebitamento provvisorio fino a 20 miliardi, in caso si rendesse necessario un decreto Salva-risparmio. Le linee generali della misura sono state delineate brevemente in una conferenza stampa, che rende ufficiali le indiscrezioni dei giorni scorsi. Anzi, la somma impegnata sarà più alta di quella prevista. A perderci saranno gli obbligazionisti del pubblico retail e gli azionisti delle banche che verranno salvate – anche Banca Carige e le due non quotate Veneto Banca e Pop Vicenza sono a rischio – ma anche i contribuenti.
Maggiori dettagli si conosceranno solo tra mercoledì e giovedì quando il consiglio dei ministri dovrebbe varare il decreto, salvo ulteriori accelerazioni. L’impatto sul debito pubblico dell’intervento, autorizzato in via precauzionale, “sarà one-off, temporaneo, e quindi non impatta sull’aggiustamento strutturale“, ossia sul deficit, ha assicurato il capo del Tesoro. 20 dicembre 2016 |
Gentiloni e Padoan chiedono al Parlamento l’autorizzazione allo scostamento degli obiettivi programmatici elencati nel Bilancio Banche stanno così così ma, niente paura, arriva il salva risparmio di Padoan. “E’ possibile che, nonostante la buona tenuta in generale del sistema bancario italiano, anche a fronte della lunga e pesante fase recessiva attraversata dall’economia italiana e delle ripetute tensioni cui gli intermediari sonostati sottoposti negli ultimi anni, la severità degli esercizi di stress evidenzi comunque dei casi di carenza di capitale in scenario avverso”. E’ quanto si legge nella relazione del governo, firmata dal premier Paolo Gentiloni e dal ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, trasmessa al Parlamento per chiedere l’autorizzazione allo scostamento degli obiettivi programmatici. Banche: pronto un piano di 20 miliardi Se scatterà il piano del governocon interventi fino a 20 miliardi “ne risulterebbero conseguentemente modificati gli obiettivi programmativi di fabbisogno e debito, rispetto a quelli indicati nella risoluzione di approvazione della nota di aggiornamento del Def, e il saldo netto da finanziare programmatico del bilancio dello Stato, rispetto a quello fissato nella legge di bilancio 2017. L’impatto di queste operazioni sui predetti saldi – prosegue la risoluzione – dipenderà dalla tipologia di interventi che saranno adottati e dall’entità delle risorse che sarà necessario impiegare per ciascuno di essi”. In relazione “all’incertezza sulle modalità, sui tempi e sull’entità finanziaria degli interventi da adottare, l’aggiornamento del quadro programmatico di finanza pubblica e il relativo piano di rientro – si conclude – potranno essere dettagliati con i prossimi documenti di programmazione tenuto conto delle misure che potranno essere effettivamente intraprese”. La prudenza di Padoan Nella relazione si puntualizza che si tratta di casi che si riferiscono “non a una situazione già materializzata” ma ad una “previsione dell’impatto sulla banca di uno scenario in cui si verifichino determinate condizioni macroeconomiche”. E “nonostante quindi le perdite siano solo ipotetiche, è in ogni caso richiesto alla banca – si ricorda – di rafforzare il proprio patrimonio in modo tale che qualora quelle condizioni si presentino essa sia in grado di fronteggiarle adeguatamente”. Dunque, “non si può escludere che la carenza di capitale possa, in taluni casi, rivelarsi difficile da colmare nelle correnti condizioni di mercato e anche considerato che all’attuale congiuntura economica si aggiunge in Italia la pesante eredità della crisi, che ha determinato una significativa crescita dei crediti deteriorati”. Il governo, come anticipato dal ministro dell’economia Padoan, è quindi pronto ad adottare “uno o più provvedimenti” che consentano di assicurare: “un adeguato livello di liquidità al sistema bancario anche per ripristinare la capacità di finanziamento a medio-lungo termine anche attraverso la concessione della garanzia dello Stato su passività delle banche italiane”; “un programma di rafforzamento patrimoniale delle banche italiane mediante interventi per la ricapitalizzazione che prevedano anche la sottoscrizione di nuove azioni”. 20 dicembre 2016 |