Tra loro fa scalpore il nome del comandante in capo, il generale Sergio Orellana, che fu nominato direttamente dalla presidente golpista dopo che il suo precessore emigrò negli Stati Uniti all’indomani del golpe, a detta di molti con un lauto compenso in dollari accreditato su un conto corrente estero.
Orellana è risultato positivo per il nuovo coronavirus ed è stato ricoverato da venerdì in un ospedale militare.
A questo proposito, la autoproclamata presidente Jeanine Áñez si è rivolta a lui attraverso i suoi social network augurandogli una pronta guarigione e aggiungendo che “lo aspetta per reinserirlo sia nella lotta contro il virus che nella lotta per rilanciare l’economia boliviana”.
Orellana è stato un attore chiave nella creazione dell’attuale governo illegittimo, il generale fu nominato comandante in capo delle Forze Armate il 13 novembre, tre giorni dopo il colpo di Stato contro Evo Morales.
Alla fine di maggio, l’ex presidente Morales aveva denunciato un altro tentativo di minare la democrazia da parte dei golpisti, in particolare di Orellana, il quale aveva manifestato l’intenzione di nominare i generali senza l’approvazione da parte del Senato e contravvenendo alla Costituzione.
A questo proposito, Morales ha scritto sul suo account Twitter che il suo partito “rispetterà sempre l’istituzionalità delle Forze Armate”, come ha fatto durante il suo governo, “a differenza di quanto avviene oggi con il governo autoproclamato”.
#Honduras il deputato Rafael Arita è deceduto a causa del Covid-19, secondo quanto riportato dai media locali.
Il parlamentare del dipartimento nord occidentale di Copán, che aveva trascorso diversi giorni in un ospedale nella città di San Pedro Sula, è finora il primo membro di un potere dello stato honduregno ad essere vittima del nuovo coronavirus Sars-Cov-2.
In Honduras, alcuni giorni fa, anche il presidente Hernandez e sua moglie avevano annunciato di essere stati contagiati dalla malattia.
Sia Hernandez che Arita appartengono al Partito Nazionale, andato al potere con un colpo di Stato del 28 giugno 2009 sostenuto dagli Stati Uniti contro il legittimo presidente Zelaya.
Zelaya, aveva iniziato una serie di riforme non gradite a Washington, tra queste, la decisone di entrare nell’ALBA, l’alleanza voluta da Chávez per eseguire scambi commerciali e ricevere il petrolio gratuitamente con pagamento in 20 anni senza interessi.
Nelle due elezioni successive al colpo di Stato, lo stesso Partito Nazionale è risultato vincitore in elezioni giudicate irregolari anche dagli osservatori internazionali e che provocarono settimane di disordini e morti.
In entrambi i casi la vicenda si concluse con il riconoscimento del presidente da parte degli Stati Uniti a cui fece seguito il riconoscimento della OSA/OEA.
Il Covid-19 ha lasciato finora un bilancio di 479 morti nella nazione honduregna, secondo gli ultimi dati ufficiali e oltre 17.000 infezioni.
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