Foto: Roussef Dilma © REUTERS – Ueslei Marcelino
Dilma Roussef si è detta contraria alla nomina di Dani Dayan, ex capo dei coloni nei territori della West Bank, come ambasciatore israeliano a Brasilia.
Sale la tensione tra Brasile e Israele dopo la decisione da parte della presidente Dilma Roussef di non procedere alla ratifica della nomina del nuovo ambasciatore israeliano nel Paese.
Il nome prescelto da Benjamin Netanyhau e dal suo governo infatti è quello di Dani Dayan, per anni a capo del Yesha Council, l’organo che rappresenta le colonie israeliane nei territori della West Bank. Il governo brasiliano avrebbe fatto suggerito in queste ore a Israele di indicare un altro nome, al fine di evitare lo spiacevole quanto inconsueto diniego del cosiddetto gradimento diplomatico.
Il nome di Dayan, in verità, oltre a ricevere il secco no da parte di almeno quaranta organizzazioni per i diritti umani, appoggiate da diversi deputati brasiliani, è contestata anche in Israele, dove alcuni diplomatici, Ilan Baruch e Elie Barnavi, ex ambasciatori in Sud Africa e Francia, non hanno lesinato critiche.
Israele da parte sua sembra intenzionata a non cedere al braccio di ferro, facendo sapere per bocca di esponenti del Likud, il partito di maggioranza del leader Netanyahu, che “Dayan è l’uomo giusto in questo momento”. E’ il caso di Tzipi Hotovely, che ha aggiunto senza mezzi termini come Dayan possa efficacemente rappresentare “la posizione dell’attuale governo che sostiene il nostro diritto di stabilirci in Giudea e Samaria”.