Milano, 27 luglio 2015, ore 10 via Palestro. Breve commemorazione della strage avvenuta 22 anni fa nella quale perirono 5 persone.
In quell’occasione e a causa dell’esplosione davanti alla Galleria d’Arte Moderna e il padiglione di Arte contemporanea persero la vita i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Piperno, il vigile urbano Alessandro Ferrari e il venditore ambulante Driss Moussafir.
Ancora oggi ci sono forti perplessità sulla paternità di questa strage e su coloro che vollero, realmente, sollevare tensioni nel nostro paese.
Infatti, le conclusioni sulla composizione dell’esplosivo usato in quella strage da parte dei consulenti farebbe intendere che la provenienza dei componeti possa essere, in parte, di tipo militare come citato dal Tribunale di Milano nella Sezione Giudice per le indagini preliminari:
“… analisi effettuate sia dal Centro Investigazioni Scientifiche (CIS) dei CC che dal Gabinetto di Polizia Scientifica della Questura di Roma emerse la presenza, nei reperti di sei componenti organiche e di una componente inorganica” in cui recita al foglio 10 – (pag 12 del pdf)…
“… Questi reperti, una volta essiccati, furono nuovamente solubilizzati con acqua e poi analizzati col cromatografo ionico abbinato ad un rivelatore conduttometrico, per la ricerca di eventuali ioni. Infatti furono identificati, per quanto riguarda i cationi, lo ione ammonio; per quanto riguarda gli anioni, lo ione nitrato (questi due elementi, da un punto di vista chimico, possono essere visti insieme nella formula del nitrato di ammonio). Da qui la conclusione, cui sono pervenuti i consulenti, che la carica di via Palestro era composta, probabilmente, da una gelatina commerciale contenente EGDN – NG – DNT e Nitrato di ammonio arricchita con una miscela di tipo militare contenente tritolo e T-4. Il tutto avvolto in una miccia detonante alla pentrite.”
MOWA