di: Luciano Scateni
Dalla prima intervista da “liberata” della capitana, concessa in esclusiva a Repubblica si ricava che Salvini oltre che rozzo e tracotante, è anche bugiardo. “Criminale, ricca comunista, pirata” ha ripetuto più volte per guadagnare consensi tra razzisti e xenofobi. Falso. Lo ha smentito il magistrato che assolve la comandante della Sea Watch, lo sputtana il dato di fatto che il padre è pensionato dopo una vita di lavoro in un’azienda di produzione e che “pirata” è l’opposto di salva vite. Le chiedono chi è Carola Rackete? “Sono ambientalista, atea e cittadina europea”. La provocazione: “Farebbe salire sulla Sea Watch Salvini?” “Abbiamo una regola molto rigida. Niente razzisti a bordo”.
Che incredibile guazzabuglio e che disumanità nel caso dei profughi salvati dal veliero Alex della Mediterranea. Scampati alla morte sono ammassati nell’infelice spazio dell’imbarcazione a vela, allo scoperto, esposti ai quaranta gradi del sole bollente di questo luglio infuocato. Per non smentire il connotato di cinico razzista, Salvini ha vietato lo sbarco nei porti italiani, ha ordinato di approdare in Tunisia dove i porti sono considerati da tutti insicuri e infine ha imposto alla Alex di dirigersi a Malta, che come un mercato di scambio merci avrebbe accolto i migranti in cambio di un numero pari da spedire in Italia. Insomma una partita di giro sulla pelle dei profughi. Dall’imbarcazione è partito il no: troppo distante Malta, impossibile sottoporre 59 migranti stremati a un viaggio così lungo. La logica vorrebbe che motovedette di Malta li prelevino almeno a metà strada. Quando tutto era pronto per concludere il calvario della Alex è però arrivato l’alt del Viminale, con la scusa di condizioni inaccettabili poste dalla Alex a propria, garanzia. È una trappola, commenta la Mediterranea. Risultato: permane la situazione disperata sulla Alex.
La derelitta e vituperata capitale di Terronia può mai assumere il prestigioso ruolo di città sede delle Universiadi, luogo d’incontro di centotrenta nazioni del mondo, di seimila atleti, dei vertici istituzionali dello sport? Il “no” di un grillino assurto alla guida del Tg1, preclude ogni altra risposta: evidentemente per lui Napoli non è in grado di ospitare la manifestazione sportiva seconda solo alle Olimpiadi e per non di derogare da questo sano caposaldo di convinto razzismo il direttore del tg1, Carboni, ha ordinato di ignorare l’evento nell’edizione delle venti, ora di maggior ascolto. Per due sere consecutive sono stato sviato dal ‘fioretto’ di dedicarmi ad altro nell’orario televisivo del Tg1 per non contribuire ai numeri dell’audience e sottrarmi all’orgia di propaganda gialloverde in cui si è ridotto. Ho atteso con pazienza che – non dico nei titoli di testa o in apertura – ma almeno in chiusura, desse notizie dell’evento Universiadi. Niente, neppure un secondo.
Chi è Giuseppe Carboni? È uno dei tanti soggetti che fiutano l’aria che tira e la respirano a pieni polmoni. Ai primi segnali dell’annunciato successo elettorale dei pentastellati, ne è diventato portavoce di Rai2. Di qui la nomina alla direzione del Tg1. Grave e giornalisticamente scorretta l’omissione di notizie sull’evento che ha confermato di Napoli la straordinaria qualità di capitale dell’accoglienza e la capacità di ospitare alla perfezione un importante evento, con pochissimo tempo a disposizione per il rifiuto tardivo del Brasile.
È che Napoli è amministrata dall’arancione De Magistris e la regione è guidata dal dem De Luca: perché gratificarla con l’attenzione del Tg1? Così deve aver ragionato Carboni, dopo aver ricevuto indicazioni di marcia dai dioscuri Di Maio-Salvini. Oltre l’indignazione ci consola l’esito della consultazione degli indici d’ascolto del Tg1 che con questo direttore sono in calo.
6 Luglio 2019
2 Comments
Ci scrive, il 7 luglio 2019 alle ore 09:14, Marco V.:
Carissimi compagni,
io credo che forse si dovrebbe smettere di agitare sempre il dito e ogni tanto sforzarsi di guardare la luna. E’ ovvio che l’Italia dovrebbe aprire i suoi porti e permettere di soccorrere i migranti ma è altrettanto vero che questo precetto ineludibile dovrebbe essere esteso a tutti i paesi europei affacciati sul Mediterraneo. Si parla di permeabilità di confini – quando dovrebbe essere pacifico che questa non può essere assoluta e che qualche forma di controllo e di sorveglianza dovrebbe essere consentito – ma siamo sicuri che quanto si chiede all’Italia viene preteso da paesi come Francia e Spagna ? Ad esempio sappiamo tutti che lo Stretto di Gibilterra è blindatissimo… E perchè poi se una nave batte bandiera olandese, l’OIanda dovrebbe rifiutarsi di accogliere i migranti a bordo ? Purtroppo non sono questioni secondarie e di poco conto e Carola non vota in Italia. Forse non se ne rendono conto ma le ONG stanno facendo danno e vi spiego perchè… Salvini è quello che è ma non si può sempre e costantemente affermare che il suo consenso riposa sul razzismo e sulla xenofobia. La Lega ha assimilato voti da Forza Italia e dall’estrema destra ma ha anche pescato dal PD e a sinistra – sinistra e poi ha rubacchiato quote di consenso al Movimento 5 Stelle… La retorica della “battaglia di civiltà” e anche dell’orgoglio nazionale ferito è diventata troppo facile e pagante e fatalmente la cavalcherà e se ne darà sempre più l’occasione di cavalcarla. Verrà il momento che la corda che tiene legati i contraenti di questo governo si spezzerà e si andrà alle urne ed è prevedibile che la Lega riporterà una vittoria schiacciante. Decisamente non si renderà un buon servizio all’Europa e all’Italia ma è quello che con alta probabilità accadrà. Personalmente non giudico l’operato delle ONG anche se bisognerebbe indagare sui loro moventi, politici o umanitari che siano, ma, consapevolmente o inconsapevolmente, non stanno rendendo un buon servizio a chi faticosamente cerca di contrastare la deriva reazionaria incarnata da Salvini.
Così io la penso e non vorrei essere frainteso anche se sono sicuro di suscitare irritazione. Dopotutto sono convinto che, se oggi Berlinguer fosse ancora vivo – e Berlinguer sapeva essere più “realista del re” – la penserebbe come me.
A presto
Marco
Ci scrive, il 7 lug 2019 alle ore 11:58, Marco V.:
Si arriverò al punto che un mare già abbastanza militarizzato come il Mediterraneo verrà ulteriormente militarizzato a beneficio di USA, NATO e UE mentre i confini della “Fortezza Europa” diverranno apparentemente serratissimi e blindati proprio come auspicato da Salvini e dai suoi alleati internazionali. Beninteso i traffici potranno continuare se avallati dalle autorità marittime e ignorati dalle flotte nel Mediterraneo
Ma questo risponde forse alle intenzioni e agli obiettivi previsti dal Gioco Grande che, nel contesto mediterraneo ed europeo in generale, consiste nel circondare la Russia di Putin da un cordone sanitario.
Buona domenica
Marco