di Elisa Fontana
E, dunque, mentre nulla ci viene nascosto sulla invasione apocalittica dei migranti, delle risorse come le chiama sarcasticamente Salvini, anzi ci viene sbandierata giorno per giorno in una bugia conclamata e che si autorigenera senza vergogna, il silenzio, l’omertà, la bugia di Stato ormai sono riservate alle stragi in mare.
Ci sono altri 65 morti, naufragati davanti a Roccella Jonica a giugno dell’anno scorso, nonostante gli allarmi lanciati per tempo, in un remake dell’orrore della strage di Cutro. Ma mentre lì tutti abbiamo potuto assistere alla sconfitta dello Stato, del governo e dell’umanità, qui si è pensato bene di nascondere il fatto, come nelle migliori tradizioni della destra.
Accadevano forse crimini nell’Italia fascista? Assolutamente no, l’Italia era un Paese felice, dedito all’autarchia, a fare figli e a crearsi un impero. E quindi omicidi, suicidi, rapine e qualunque altro reato venivano accuratamente censurati e sui giornali, semplicemente non se ne parlava. Ed eccoci qui, 100 anni dopo, non a censurare perché, maledizione!, ancora non si può fare, ma a nascondere alla radice il fatto quando accade, con una efficienza spaventosa.
Ed ecco i morti suddivisi fra varie imprese funerarie, i feriti sparpagliati fra vari ospedali, in modo che non dessero nell’occhio né da vivi, né da morti, i superstiti mandati a centinaia di chilometri di distanza, di modo che fosse difficile localizzarli. E il dirigente di un ospedale dove erano stati portati alcuni feriti che, nascosto nell’ombra, con la voce camuffata che dice che nel suo ospedale c’era posto per tutti i feriti e non capisce perché li abbiano sparpagliati.
Lo capiamo noi, gentile dirigente, lo capiamo benissimo e di certo lo sa anche lei. Lei che è costretto a rendere la sua testimonianza come fosse un pericoloso delinquente, coperto dall’anonimato e con la voce metallica. E i giornalisti locali che hanno dovuto fare il mestiere degli investigatori per poter capire cosa fosse davvero successo, senza poter mai andare fino in fondo, dovendosi scontrare con un muro di omertà di Stato a tutti i livelli, dalla Guardia costiera, ai prefetti a chiunque fosse invischiato in questa miserabile storia.
Giorgino cara, questa storia non l’hai messa nelle mirabilie dei tuoi due anni di governo, vero? L’Italia, d’altronde è un Paese felice dove niente di male accade e per venire a conoscenza di queste sconcezze dobbiamo vederci Report, sapendo benissimo che il giorno dopo nessuno ne parlerà, se non noi inguaribili idealisti.
Provare per credere, quanti giornali o tv hanno aperto ieri con questa notizia che potrebbe davvero richiedere l’istituzione di una Giornata nazionale della vergogna? Ma abbiamo altro di cui parlare, ed è vero ci sono moltissimi altri argomenti sensibili, fra dossieraggi, spioni, guardie che diventano ladri, povertà che morde sempre di più, sanità pubblica allo sbando, crescita economica da paese dei campanelli, tutti argomenti che non entrano nei filmatini Luce di Giorgina.
Certo, due stragi evitabilissime in due anni sono un bel record, ma nei filmatini Luce non ‘è posto per loro, per la vergogna e per le bugie di Stato.
28 ottobre 2024