E’ giustissimo cacciare dal nostro Paese i responsabili delle diverse guerre in giro per il mondo? Certo che sì!
Veri e autentici provocatori che aizzano, con false e pretestuose bugie, i vari Governi a prendere in considerazione l’intervento militare in altri Paesi; con al seguito militari (senza testa?), che comandati da criminali guerrafondai, eseguono ordini di morte per gli interessi di un élitario e ricco gruppo di persone.
Ci sembra corretto sostenere le giuste ragioni del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, nel rivendicare il diritto all’autodeterminazione e alla sovranità del suolo italiano, per una pace che sia prassi quotidiana e non solo sulla carta.
Vogliamo vedere come saranno capaci di reagire questi neo-eletti parlamentari contro questa illegale ingerenza straniera.
Organizziamo nei luoghi di lavoro, di studio… e mobilitiamoci contro chi non rispetta nemmeno le leggi italiane e la nostra Costituzione che “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (art. 11). Attendere oltre o soprassedere sarebbe troppo rischioso per la stabilità di questo Paese…
MOWA
Sottomarino nucleare Usa al porto di Napoli. Ira De Magistris. Cos’è successo
A Napoli esplode il caso del sottomarino nucleare Usa
Il sottomarino nucleare della Marina statunitense ‘John Warner’, una delle unita’ che nella notte tra venerdi’ e sabato ha partecipato all’attacco di Usa, Gran Bretagna e Francia contro la Siria con il lancio, dai suoi sistemi a bordo, di missili contro il magazzino di armi chimiche Him Shinshar, poteva stare all’ancora nelle acque del golfo di Napoli: era in un’area autorizzata e assegnata alla Nato, secondo quanto riportano fonti dell’Agi. E’ da decine di anni che esiste un protocollo d’intesa tra la Nato e l’Italia che permette a unita’ dell’Alleanza di stazionare in zone dedicate, per rifornimento e operazioni di manutenzione, e quando si tratta di attivita’ proprie della Nato non e’ necessario richiedere autorizzazione aggiuntiva o particolare. A meno che non si parli di attivita’ operativa, ovvero bellica che parta dall’Italia: allora occorre la pre-autorizzazione italiana del nostro governo. Nel caso della ‘John Warner’ era solo questione di rifornimento.
Il giallo sul porto di Napoli
In piu’ si fa rilevare, anche in riferimento a quanto dichiarato dal sindaco Luigi De Magistris, che comunque il sottomarino non e’ mai entrato nel porto di Napoli, ne’ vi potrebbe entrare – viene riconosciuto – proprio per le sue caratteristiche di unita’ nucleare nonostante il capoluogo campano sia la sede della VI Flotta della Marina statunitense. Andando poi nel dettaglio, le fonti ribadiscono che l’attracco del sottomarino nella rada di Napoli e’ datato 20 marzo, al termine della esercitazione ‘Dynamic Manta 2018 (DYMA 18)’ svoltasi dal 2 al 16 marzo nel Mediterraneo, una delle piu’ importanti e complesse attivita’ addestrative dell’Alleanza atlantica antisommergibili che si svolge al largo delle coste siciliane e che ha visto la partecipazione di unita’ navali e sommergibili di Canada, Grecia, Italia, Spagna e Turchia, sotto il controllo del Comando Sommergibili della Nato. Dopo il 20 marzo la ‘John Warner’ ha lasciato le acque italiane raggiungendo Gibilterra e da li’, il 5 aprile, ha levato le ancore navigando verso il Mediterraneo orientale e quindi piazzandosi a distanza tale da poter prendere parte poi, venerdi’ notte, all’attacco contro la Siria lanciando missili Tomahawk.
L’ira di De Magistris
Il sottomarino nucleare statunitense Uss John Warner, una delle unita’ che hanno partecipato al recente attacco in Siria, era in rada a Napoli a fine marzo scorso. Lo si e’ appreso da una nota del sindaco Luigi de Magistris che ha inviato la scorsa settimana al contrammiraglio Arturo Faraone, comandante della Capitaneria di Porto di Napoli, una missiva relativa alla questione. “Ho appreso – scrive il primo cittadino – che lo scorso 20 marzo il sottomarino nucleare statunitense Uss John Warner e’ approdato nella rada della nostra Citta’. Ho letto anche l’ordinanza n.17/2018 che Lei ha emesso per le necessarie e correlate disposizioni di sicurezza e di navigazione. Desidero, a tal proposito, ribadire che il 23 settembre 2015 e’ stata approvata, su mia iniziativa, la delibera n.609 con la quale e’ stata dichiarata ‘area denuclearizzata’ il porto di Napoli. L’atto pone in evidenza la volonta’ di interdire l’attracco e la sosta, di qualsiasi natante a propulsione nucleare o che contenga armamenti nucleari. Non solo, ma esprime e riafferma il ruolo di Napoli ‘Citta’ di Pace’, rispettosa dei diritti fondamentali di ciascuno, convinta del disarmo e della cooperazione internazionale”. Il primo cittadino chiede all’ ammiraglio Faraone “di considerare, per analoghe situazioni future che la determinazione e la volonta’ menzionate nella delibera 609 sono dirette al non gradimento che navi di tale caratteristiche sostino o transitino nelle acque della nostra citta'”. Il sottomarino Usa pero’ per la missione siriana risulta essere salpato dal porto di Gibilterra il 5 aprile, e in Siria avrebbe lanciato, secondo fonti militari americane, sei missili Tomahawk. L’Uss John Warner puo’ essere utilizzato per diverse missioni, tra cui sorveglianza, ricognizione, ricerca e soccorso, cosi’ come il lancio di missili, siluri e mine, e tra il 2 e il 16 marzo ha preso parte all’esercitazione della Nato Dynamic Manta 2018 (DYMA 18) una delle piu’ importanti e complesse attivita’ addestrative dell’Alleanza Atlantica che si svolge al largo delle coste siciliane insieme ad altre unita’ navali e sommergibili provenienti da Canada, Grecia, Italia, Spagna e Turchia, sotto il controllo del Comando Sommergibili della Nato.