Corone di fiori del leader della Rivoluzione e Generale d’Esercito, Raúl Castro Ruz, e del Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, hanno accompagnato l’inumazione delle ceneri di Gino Donè
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Realizzando il desiderio postumo di uno dei partecipanti alla spedizione dello yacht Granma, l’italiano Gino Donè, membri dell’Associazione Nazionale d’Amicizia Italia-Cuba hanno portato a Cuba le sue ceneri, che sono state inumate la mattina del 2 dicembre in una cerimonia militare nel Cimitero di Colón.
Marco Papacci, presidente dell’Associazione, ha commentato che ci sono voluti 15 anni per compiere le ultime volontà di Gino, che fece parte del gruppo di 82 uomini selezionati da Fidel Castro Ruz per percorrere la rotta da Tuxpan, in Messico, alla spiaggia Las Coloradas, per iniziare la lotta armata nella Sierra Maestra; lo scelsero perchè aveva combattuto contro i nazisti nella Seconda Guerra Mondiale e per le sue conoscenza militari.
«La famiglia ha dovuto mettersi d’accordo. Poi il loro avvocato mi ha telefonato e ha chiesto di portare le sue ceneri a Cuba. Avevamo iniziato le documentazioni, ma le misure di restrizione per via della pandemia della Covid 19 e la chiusura delle frontiere, ci hanno impedito d’avanzare più rapidamente. Nell’agosto dell’anno scorso avevo parlato con il Presidente Díaz-Canel, e attraverso l’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli e l’Ambascita cubana in Italia abbiamo realizzato l’iniziativa, con sforzi e risorse della nostra organizzazione. Abbiamo preparato una delegazione che ci ha accompagnato nel viaggio. Al nostro arrivo siamo stati ricevuti in un incontro emozionante dai compagni delle Forze Armate Rivoluzionarie.
«È avvenuta una triste casualità: il giorno in cui mi hanno consegnato le ceneri di Gino, il 15 marzo del 2022 uscendo dall’ufficio dell’avvocato ho ricevuto una telefonata che mi ha annunciato la morte di mio padre. Per me è stata una metafora questa coincidenza, perchè io considero padre tutti e due».
• Ha conosciuto in vita Gino Doné?
Il trionfo della Rivoluzione in Cuba vede Gino che viveva a Nuova York, negli USA, ma quando tornò in Italia nel 2003, lui si integrò attivamente alla nostra organizzazione, perchè non smise mai di apportare con i suoi semplici sforzi.
Presentandolo in vari incontri e conoscendo la sua storia movimentata, le persone gli chiedevano della sua conoscenza di Fidel e del Che, ma lui non rispondeva perchè lo caratterizzavano la modestia e la riservatezza, oltre a una grande nobiltà. Io lo considero un simbolo dell’unità tra Cuba e Italia».
•Che iniziative ha realizzato l’Associazione nel 2023?
Abbiamo consegnato recentemente una donazione di 50 000 euro al Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia per le investigazioni sul dengue, colletta realizzata grazie agli sforzi di persone che condividono quello che hanno per amore di Cuba. Vogliamo fare un’altra donazione simile nei prossimi mesi.
« Partecipiamo al Tribunale internazionale contro il blocco a Cuba, realizzato in noviembre a Bruxelles e vogliamo divulgare questa sentenza a tutti i livelli del Governo del mio paese. Il Vertice dei Popoli realizzato a Bruxelles ha contato con la nostra presenza e prepariamo la nostra comunità per ricevere la vista a Roma del Presidente Díaz-Canel.
Appoggiamo la brigata dei medici cubani che lavora in Calabria.
Tra le altre attività abbiamo realizzato l’incontro nazionale e accordato di continuare a partecipare alle carovane e alle manifestazioni pubbliche contro il blocco che si realizzano nell’ultimo fine settimna di ogni mese in tutto il mondo. È stato un anno intenos con molto lavoro e soddisfazione».
• Che rotta tracciate per il 2024?
«Il prossimo anno la nostra organizzazione lo dedicherà al centenario della nascita di Gino Doné, e le tessere per i nuovi affiliati avranno questo logotipo. Continueremo con la denuncia del blocco, lavorando alla raccolta di donazioni, ma cercando di far firmare accordi di cooperazione dalle sfere del Governo, per un miglior appoggio a questo popolo. Stiamo già concretando le iniziative per il nostro incontro nazionale, e vorremmo che partecipassero l’eroe Ramón Labañino e la cantante Annie Garcés. Sarà un altro anno molto intenso».
• Perchè appoggiare Cuba e la sua Rivoluzione?
«Credo che il mondo intero lo deve a Cuba, a questo popolo di Fidel che ha dimostrato che Cuba è un paese che non esporta bombe, ma esporta solidarietà»
5 dicembre 2023