BLOCCATO L’APPALTO PONTE DELLE PULIZIE DELL’ ASL CASERTA
AVEVA RAGIONE IL SINDACATO GENERALE DI BASE
AVEVANO RAGIONE I LAVORATORI
C’era chi per interessi di bottega, ha sostenuto, in collusione con aziende dal profilo opaco, uno strano appalto definito “ponte”, con validità di soli sei mesi, dopo che vi era già stata una proroga dell’affidamento alle medesime aziende per oltre due anni.
Noi invece, sostenuti dalla lotta coraggiosa dei lavoratori ed a costo di minacce ed intimidazioni, abbiamo disvelato che dietro quell’appalto ci fosse il tentativo di “sanare” decine di assunzioni clientelari di amici e parenti in particolare di quei sindacalisti e dei capi-area, afferenti al sindacato cub, definiti non solo da noi dei veri e propri “caporali”.
In cambio di quelle assunzioni il “sistema” aveva imposto ai lavoratori delle pulizie dell’appalto dell’ ASL di Caserta condizioni di vera e propria schiavitù: orari di lavoro e salari dimezzati al disotto della soglia di povertà, senza sicurezza, soprattutto durante la pandemia, senza mascherine e tamponi, con divise e ausili distribuiti dai “caporali” ai soli raccomandati dei sindacati collusi, costretti ad operare anche sui rifiuti speciali ospedalieri, senza formazione e senza certificazioni.
Dal momento, però, dell’iscrizione dei lavoratori al nostro Sindacato, presente ormai in tutti gli ospedali e strutture della provincia di Caserta, è finalmente saltato il tappo delle omertà, imposto con le minacce e con pochi e salati privilegi (passaggi di livello, qualche ora di straordinario, garanzia di permanere nel cantiere).
Venivano fuori le illegalità, a partire dalle assunzioni effettuate durante scioperi in atto o, addirittura, in vigenza di contratti di solidarietà, con esse i ricatti e le minacce.
Quei sedicenti sindacalisti di base ci accusarono di dire il falso e difendevano quella cosiddetta “gara ponte”, proprio perché essa avrebbe avallato e coperto le loro malefatte. Come azione intimidatoria la CUB ci ha querelato, ma senza alcun esito.
Bene: dopo mesi e mesi di incertezze, di sospensioni, di mezze verità, di stop and go come dicono gli americani, quella maledetta gara E’ STATA FINALMENTE BLOCCATA, quasi di nascosto (per la vergogna?), ma è stata bloccata.
Si è riesumata invece la gara nazionale gestita dalla CONSIP, che pure va avanti con rinvii dell’apertura delle buste, ma che comunque deve avvenire entro il mese di ottobre.
L’esperienza ci dice che neppure questa sarà a garanzia di totale trasparenza e legalità, ma per lo meno si dovrà interrompere l’andazzo che va avanti da oltre un decennio, con arresti e scioglimenti di associazioni temporanee di imprese, messe su dal “sistema”.
C’è finalmente spazio per rivendicare la piena applicazione del CCNL di categoria: orario e salario pieno, sicurezza e salute sul lavoro, diritti uguali per tutti, contratti a tempo indeterminato e fine della assunzioni clientelari. Per questo, già nella scorsa settimana abbiamo deciso di avviare comunque lo stato di agitazione.
Non un passo indietro contro clientele, caporali, affaristi, sempre in difesa dei diritti dei lavoratori.