Estate di roghi ardenti. E di novelli Giordano Bruno, bruciati vivi per difendere le loro idee che cambiano il mondo.
Il secondo nel giro di un paio di settimane è da guinness dei primati: dopo il capo comunicazione della Regione Lazio Marcello De Angelis – che continua tranquillamente ad occupare la sua poltrona dopo le aberranti affermazioni sulla strage di Bologna e la ‘sua’ assoluzione agli stragisti condannati dai tribunali e dalla storia – ecco ora salire in modo prorompente sulla ribalta ferragostana nientemeno che un generale pluristellato, Roberto Vannacci, che ha appena firmato un imperdibile (è già in testa alle classifiche di vendita via Amazon!) ‘Il mondo al contrario’.
Se la prende con tutti, il super generale: gay, diversi, neri, ladri, ambientalisti, immigrati e chi più ne ha più ne metta.
E, soprattutto, lancia messaggi decisamente forti, come il culto, o meglio, il diritto all’odio. Sarebbe il caso di definirla ‘istigazione’…
Ecco, fior tra fiori, alcuni passaggi del libro ‘autoprodotto’ che sta già impazzando sotto tutti gli ombrelloni, solleticando – di tutta evidenza – gli istinti più primitivi (per non dire primordiali) del popolo bue, che non attendeva forse altro: il suo vecchio Testamento new style, con tanto di legge del taglione affinata e affilata.
“Per quanto esecrabile, l’odio è un sentimento, è un’emozione che non può essere repressa in un’aula di tribunale. Se queste è l’era dei diritti allora, come lo fece Oriana Fallaci, rivendico a gran voce il diritto all’odio e al disprezzo e a poterli manifestare nei toni e nelle maniere dovute”.
Un po’ ardito, il paragone con la Fallaci, dopo quello con il filosofo arso vivo: “Giordano Bruno lo hanno bruciato perché aveva un pensiero controcorrente, meno male che abbiamo superato quei momenti!”.
I raffronti epici continuano a fioccare nelle pagine del ‘must’: “Ritengo che nelle mie vene scorra una goccia del sangue di Enea, Romolo, Giulio Cesare, Mazzini e Garibaldi”. Basta così?
Sulla legittima difesa, quando ad esempio un ladro ti entra in casa: “Perché non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con qualsiasi oggetto mi passi tra le mani?”.
Agli omosessuali: “Normali certo non lo siete, dovete farvene una ragione”. Così come del resto la star del nostro basket, Paola Egonu, che “con le sue fattezze non rappresenta certo l’italianità”.
Fioccate le prime polemiche, non ha fatto certo neanche un passo di marcia indietro ma, schiena ritta, ha replicato a muso duro: “Nessun passo indietro. Se metto a rischio la carriera lo avrò fatto per una giusta causa: la lotta al pensiero unico”.
Se a ‘sparare’ – è proprio il caso di dire per un militare – è un tizio al bar, un pescivendolo al mercato rionale o un benzinaio incavolato – non poi troppo di male.
Se invece le ‘spara’ uno con il curriculum che segue, e che tratteggiamo solo in minima parte, è – o dovrebbe essere in un paese minimamente ‘civile’ – un discorso leggermente diverso.
53 anni (guarda caso, da ottimo ‘rivoluzionario’, è nato nel ’68), tra i tanti incarichi ha ricoperto quelli di Comandante della Task Force 45 durante la guerra in Afghanistan; di Comandante del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti ‘Col Moschin’; di Comandante Brigata Paracadutisti ‘Folgore’; di Comandante del contingente italiano durante la guerra in Iraq. Nel 1993 è stato, giovane sergente, in Somalia dove – come ricorda Ginevra Bompiani – alcuni militari italiani hanno provveduto a torturare non pochi ‘nemici’.
Passando ad incarichi ricoperti negli ultimi anni, nel 2018 è Capo di Stato maggiore della Divisione ‘Vittorio Veneto’; mentre da gennaio 2020 è stato addetto per la Difesa alla rappresentanza italiana a Mosca, ‘gestendo’ il bollente periodo dell’inasprirsi dei rapporti tra Italia e Russia per via del conflitto in Ucraina. L’incarico si è concluso a settembre 2022, quando viene rispedito a Roma come ‘persona non gradita’ alle autorità russe, cosa successa a tutti i militari occidentali del suo rango.
Ed è fresco fresco l’ultimo incarico ricevuto, neanche due mesi fa (quindi in piena era meloniana) il 21 giugno 2023: quello di responsabile dell’Istituto Geografico Militare (IGM), di non poco rilievo tra le stellette che contano.
Tra i primissimi a congratularsi per il suo capolavoro letterario e ad attaccare chi lo attacca, si staglia la figura di Roberto Fiore, il leader storico di ‘Forza Nuova’, sotto inchiesta per l’assalto di due anni fa alla sede nazionale della CGIL e, soprattutto, latitante per 8 anni e mezzo in Inghilterra dopo la condanna, mai scontata, ad altrettanti anni per tentata strage. Ottimo amico, Fiore, di Ignazio Benito La Russa, che lo invitò tra le prime guest star a visitare il ‘suo’ Palazzo Madama.
Ecco le parole di Fiore al generale via twitter (o meglio, via X): “Roberto Vannacci, uomo della Folgore, dice quello che molti italiani credono. L’Italia sia sovrana e gli Italiani Italiani veri. Crosetto ministro di FdI attacca e censura il generale. Forza Nuova è con lui contro Crosetto e Meloni che negano i valori dell’Italia cristiana e profonda”.
C’è qualcosa di sempre più ‘nero’ da noi e tra noi: un governo che più fascista e sfascista non si può. In tutto e per tutto, a cominciare dai diritti ormai quotidianamente calpestati degli ‘ultimi’. E’ proprio questo clima ‘avvelenato’, è proprio in questa atmosfera totalmente inquinata – non solo sotto il profilo ambientale, ma soprattutto morale e politico – che spuntano – è proprio il caso di dire – fiori come un De Angelis e un Vannacci. Che si sentono perfettamente liberi, impuniti, nel predicare l’odio, nel far apologia di reati, nello stravolgere la Storia, nel calpestare la Memoria, nell’offendere chiunque gli capiti a tiro.
Tanto sanno bene che – gattopardescamente – niente succede, niente cambia. E’ successo qualcosa all’amico degli stragisti De Angelis? Niente, zero assoluto. Succederà qualcosa a Vannacci? Staremo a vedere, ma vista l’aria che tira…
Zitto e muto il presidente-mummia Mattarella, che – ricordiamolo a tutti – è anche a capo del CSM, è al Comando della Forze Armate ed è presidente del Consiglio supremo di difesa? Non proprio pinzellacchere.
Zitta e muta la premier Meloni che tra un viaggio e l’altro e poi il buen retiro in Puglia dovrà pur dire e fare qualcosa?
Dopo aver definito “farneticanti” le parole di Vannacci e annunciato un “esame disciplinare”, prenderà provvedimenti concreti il ministro della Difesa Crosetto? E pensare che proprio il ministero della Difesa è stato tirato pesantemente in ballo, anni fa, proprio da Vannacci per il caso dell’uranio impoverito usato in Iraq e che ha causato morti e malati sia tra la popolazione civile che tra gli stessi militari. Forse per quella ‘medaglia’ i soloni della Difesa coglieranno la palla al balzo per dare una lezione a ‘O Generale’?
Intanto, anche su questa incredibile story, i brandelli della sinistra rimasti sul campo non sanno altro che starnazzare e blaterare le solite sciocchezze senza far nulla, sotto il profilo dell’iniziativa politica. Cosa deve succedere perché una Elli Schlein faccia finalmente la voce grossa? Che un Giuseppe Conte torni a fare quell’avvocato del popolo che non ha mai fatto?
Ma stiamo parlando di nani & ballerine, perché in Italia la destra potrà continuare a fascisteggiare e sfasciare per anni tranquilla e serena.
Tanto l’opposizione non esiste, è un fantasma.
Mentre, per fare un paio di esempi, in Francia dà segni di vita e i cittadini scendono in piazza per settimane contro i provvedimenti del governo.
E, soprattutto, c’è il freschissimo caso-Spagna. Dove sta per nascere un governo socialista con l’appoggio della sinistra catalana (Junts e ERC): Pedro Sanchez è infatti riuscito a far eleggere, con la maggioranza assoluta dei voti, la presidente del Congresso, Francina Armengol del PSOE, con un bel calcio in culo ai Popolari e, soprattutto, a quella ‘Vox’ iper fascista tanto cara alla nostra premier Giorgia.
Il modello è geograficamente a un passo: se non siete capaci di ragionare con le vostre teste, almeno sarete capaci di copiare, vivaddio!
18 Agosto 2023