Revocato il divieto di dimora all’imprenditore Romano. Chiuse le indagini nei confronti del questore di Roma Esposito
Non c’è più nulla da fare per le 24 pen drive che erano state sequestrate all’ex leader di Confindustria, Antonello Montante, già condannato a 14 anni di carcere per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. Dopo un altro tentativo da parte della Procura, le pen drive non sono più recuperabili, in quanto la mattina del 14 maggio dell’anno scorso, quando l’imprenditore è stato arrestato, le avrebbe lanciate dalla finestra per distruggerle. Dopo un accurato lavoro della Polizia, però, da una pen drive sono riusciti ad estrarre un file e sarebbero venuti a galla nomi e cifre al vaglio degli inquirenti. Secondo l’accusa, i movimenti finanziari riportati nel documento sarebbero serviti a creare dei ‘fondi in nero’ che erano nella disponibilità dell’ex ‘paladino’ dell’antimafia. Per questo motivo Montante è anche indagato per riciclaggio. Dell’esistenza di un fascicolo anche per riciclaggio lo si è appreso solo dopo che, lo scorso luglio, i magistrati hanno chiesto al Gip una proroga per le indagini. Il fascicolo per riciclaggio aperto dalla Procura di Caltanissetta su Montante è una ‘tranche’ del troncone principale dell’inchiesta giunta a una prima sentenza emessa l’11 maggio scorso dal Gup a conclusione del processo col rito abbreviato. A Caltanissetta, davanti al Tribunale, è in corso quello col rito ordinario. E’ ancora aperto il fascicolo cosiddetto ‘Montante bis’ su presunti illeciti nella concessione di fondi della Regione Siciliana in cui sono indagate 10 persone. Tra loro l’ex governatore Rosario Crocetta, gli ex assessori regionali alle Attività produttive Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l’ex commissario Irsap, Maria Grazia Brandara, e alcuni imprenditori. Anche in questo caso la Procura ha chiesto nel giugno scorso una proroga delle indagini, la seconda dall’apertura del fascicolo, concessa dal Gip Antonia Leone.
Intanto la Procura di Palermo ha chiuso l’inchiesta a carico del questore di Roma, Carmine Esposito, indagato per “rivelazione di notizie riservate” nei confronti dell’ex leader di Confindustria Sicilia. Secondo l’accusa, Esposito, che all’epoca dei fatti era questore a Trapani, durante un incontro in un ristorante, avrebbe svelato a Montante l’esistenza di indagini su un esponente di Confindustria Trapani, Pietro Funaro, che sarebbero sfociate alcuni mesi dopo in un sequestro beni su richiesta dello stesso questore.
All’imprenditore Massimo Romano, imputato nel processo Montante in corso per associazione per delinquere e corruzione, è stato revocato il divieto di dimora a Caltanissetta. Il Tribunale collegiale ha accolto la richiesta di revoca della misura, avanzata dagli avvocati difensori Dino Milazzo e Sergio Monaco. I giudici del Tribunale, nel motivare la loro decisione, hanno spiegato che Romano non ha violato le prescrizioni imposte dalla magistratura nei diciassette mesi in cui è stato sottoposto al divieto di dimora vivendo a Palermo
16 Ottobre 2019