Fabrizio Sardagna Ferrari von Neuburg und Hohenstein un nome, un programma…
In Italia, con l’avvento della Repubblica, nata dalla Resistenza al nazi-fascismo (la cui ideologia privilegiava e conservava i principi dell’élite), i titoli nobiliari venivano aboliti. Infatti le norme transitorie (XIV ) della Costituzione sanciscono testualmente che:
“I titoli nobiliari non sono riconosciuti.
I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922, valgono come parte del nome.
L’Ordine mauriziano è conservato come ente ospedaliero e funziona nei modi stabiliti dalla legge.
La legge regola la soppressione della Consulta araldica.”
Titoli che, nonostante, la Repubblica (e le sue leggi) si sono mantenuti in essere grazie a qualche testata giornalistica che ha riservato loro permanentemente uno spazio.
Quindi, i titoli nobiliari nella forma repubblicana sono aboliti definitivamente anche perché la storia ci insegna che, tali titoli, si sono costituiti con ben poco di “nobile”. Infatti, le “nobiltà” si sono conservate nel tempo grazie alle continue predazioni di territori ad altri sottraendo, nel contempo, libertà e beni alla popolazione e, come riportato qui sotto, non ha mai smesso, sembra, di cessare…
MOWA
Ufficialmente per il Fisco era un nullatenente che percepiva redditi al di sotto della soglia di povertà, in realtà si tratta del conte Fabrizio Sardagna Ferrari von Neuburg und Hohenstein, ex marito della Principessa Sofia Borghese.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, in esecuzione del provvedimento emesso dal G.I.P del Tribunale di Roma su richiesta della Procura, gli hanno sequestrato alcuni beni del suo patrimonio mobiliare e immobiliare.
Le indagini sono partite in seguito a un puntuale monitoraggio dei grandi patrimoni connessi al settore ricettivo e hanno consentito di individuare, formalmente schermate dietro numerose società fittizie di diritto italiano ed estero (lussemburghesi e inglesi) intestate al personale di servizio, le ingenti disponibilità del conte.
Le indagini avviate tre mesi fa hanno permesso di scoprire che i beni – intestati a società formalmente di proprietà del giardiniere e della domestica del conte – sono stati affittati per cerimonie, convegni e soggiorni e che, dal 2011 al 2014, hanno fruttato al nobile circa 12 milioni di euro mai dichiarati all’Erario, oltre ai circa 300mila euro di imposta municipale unica dovuta e non versata alle casse comunali.
Tra i beni scoperti dalle Fiamme Gialle è emerso anche il Castello di Tor Crescenza, (edificato nel XV secolo e salito agli onori delle cronache per aver ospitato i ricevimenti in occasione delle nozze di noti personaggi dello sport e dello spettacolo come quelle di Totti e Briatore nonchè, nel 2010, le vacanze estive di Silvio Berlusconi, allora Presidente del Consiglio) con cinque ville annesse, per un estensione di 4mila mq nel Parco di Veio e sette ville edificate abusivamente a ridosso del mare all’Argentario, nonché un elicottero, con tanto di insegna nobiliare, utilizzato dal conte per gli spostamenti tra le varie proprietà e ‘posteggiato’ in un hangar sotterraneo.
Alla luce della situazione reddituale e patrimoniale ricostruita nel corso delle indagini, la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto l’emissione di un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per beni per un importo di circa 3 milioni di euro, pari alle imposte evase.
I Finanzieri inoltre segnaleranno ai Comuni di Roma e di Monte Argentario di procedere all’abbattimento o all’acquisizione a patrimonio delle cinque ville costruite abusivamente nel parco di Veio (nelle immediate adiacenze del Castello di Tor Crescenza) e dei lussuosi locali edificati sull’Argentario in violazione delle norme edilizie vigenti. (fonte Rainews.it)
4 agosto 2016