“… E poi dicono che uno si butta a sinistra!” diceva il comico Totò di fronte alle terrene ingiustizie degli uomini.
Diciamo che non siamo nuovi nel vedere politici (più o meno celebri) spendere e spandere soldi della collettività e poi fare i falsi moralizzatori dimenticandosi della mission designata. Come siamo a conoscenza di personalità politiche che il revisionismo tenta di cambiare il corso della storia e la loro, reale, immagine. Caso accaduto, anche, a Giorgio Almirante che viene illustrato nel libro “Mercanti di parole: storie e nomi del giornalismo asservito al potere” di Mario Guarino:
“…Certo è – come si evince dalla Relazione conclusiva della Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Sindona (doc. XXIII n. 2, pag. 121) – la P2 avrebbe finanziato pure Giorgio Almirante. Il segretario dell’MSI, nella seconda metà degli anni ’70, avrebbe infatti percepito denaro dalla loggia gelliana. A rivelarlo è il deputato missino Giulio Caradonna, uno dei quattro deputati della Fiamma affiliati alla Loggia P2 (tessera n. 2192). Il Movimento sociale italiano è stato finanziato dalla P2. Almirante aveva chiesto una mano a Gelli, e lui gliel’ha data, facendogli avere dei soldi. Un anno prima che scoppiasse la caciara sulla P2 [maggio 1981, N.d.A.], Almirante mi ha chiesto di fissargli un appuntamento con Gelli, sosteneva che poteva essere molto utile al partito. Si sono incontrati nella stanza 126 dell’Hotel Excelsior, a Roma […], Gelli mi ha riferito che Almirante gli aveva chiesto dei soldi e che lui glieli aveva dati […].” [R. Santoro, L’Europeo 2 novembre 1994] Secondo Caradonna, si trattava di 1 miliardo di lire pervenuto al segretario missino attraverso un massone di Perugia…”
Nulla di nuovo, quindi, sotto il sole per persone che di autentica moralità, probabilmente, scarseggiano…
MOWA
Ancora “spese pazze”. Gianni Plinio indagato per 180mila euro
Aveva scritto il “Libro bianco sugli sprechi della Regione”, un volume attraverso il quale puntava il dito sugli sprechi “degli altri”, ma questa volta è lui, Vincenzo (Gianni) Plinio, ex capogruppo di An in Consiglio Regionale della Liguria, ad esser finito nei guai. L’ex medico è infatti accusato di aver impropriamente usufruito di rimborsi per pagare un pranzo a una delegazione di cui faceva parte anche Assunta Almirante, vedova dello storico fondatore e leader del Movimento sociale italiano Giorgio Almirante. Il nome dello storico esponente della destra genovese, diventato col tempo inflessibile “moralizzatore” della politica, è finito sul registro degli indagati per una serie di “spese pazze” sostenute durante gli anni di legislatura tra il 2008 e il 2010.
Plinio accusato di peculato e falso
A suo carico, si evince dai documenti che portano la firma del pubblico ministero Massimo Terrile, vi sono le accuse di peculato e falso. Plinio, nel periodo di transizione del suo gruppo da Alleanza Nazionale al Popolo della Libertà, “ratificò un consuntivo che comprendeva 165.132,29 euro di spese improprie”, si legge sulle pagine de Il Secolo XIX. La somma riguarda nello specifico rimborsi pari a 66.412,30 per il 2008, altri 82.750,99 per il 2009 e 15.969 per il 2010. La maggior parte delle spese riguarda pranzi e cene – che comunque non hanno nulla a che vedere con mutandine, sushi, weekend romantici, cibo per gatti e vini francesi che la cronaca politica ci ha abituato a scoprire anno dopo anno – assai salate: sotto la lente dei giudici una fattura per un pasto da 1000 euro consumato il 16 luglio del 2009al ristorante “Piedigrotta” e uno scontrino, dell’ammontare di 350 euro, per una cena consumata al ristorante “Ippogrifo”, alla Foce, il 13 febbraio del 2010.
Ma lui si giustifica: “Era una riunione di lavoro”
“Mica eravamo a fare bisboccia – spiega sereno Plinio al giornalista del quotidiano ligure – era una riunione cui hanno partecipato autorità istituzionali e politiche, come l’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa e l’ex parlamentare e professore universitario Paolo Armaroli”. E a supporto delle sue parole va detto che la data corrisponde effettivamente ad un preciso evento: il convegno che si tenne all’hotel Bristol intitolato “Giorgio Almirante: nostalgia dell’avvenire”. Ospite d’onore Donna Assunta, presente per dare sostegno al candidato governatore del Pdl in Regione Sandro Biasotti. L’ex consigliere regionale, stando a quanto riportato poi sulle pagine di La Repubblica, è chiamato a rispondere anche di falso “per avere indotto all’errore la Commissione Rendiconto della Regione”; e di falso ideologico “per avere indotto all’errore il collega di partito Alessio Saso”. Entrambi facevano parte dello stesso gruppo consiliare ed anche quest’ultimo è indagato nello stesso filone. Saso è già a processo, sempre per peculato, in quanto coinvolto nelle indagini per la legislatura successiva (2010-2015).