Gente comune e leader politici dichiarano il loro dispiacere per la scomparsa di Chavez che aveva sempre sostenuto con ardore i diritti dei palestinesi e dei popoli arabi, non mancando di rivolgere pesanti critiche a Israele.
«La Palestina dice addio ad un amico leale che ha difeso con passione il nostro diritto alla libertà e all’indipendenza. Il suo contributo alla causa della libertà non ha confini e raggiunge i cuori e le menti nel mondo arabo», ha commentato Nabil Shaath, ex ministro degli esteri dell’Autorità nazionale palestinese e dirigente del movimento Fatah.
Cordoglio nelle strade di Gaza e della Cisgiordania dove tanti si augurano che il futuro leader venezuelano possa continuare sulla strada intrapresa dal presidente scomparso.
Dopo l’annuncio della morte, dal Venezuela è giunto anche un riferimento proprio ai palestinesi. Il vice presidente Nicolas Maduro, indicato come il successore del presidente scomparso, ha affermato che Chavez è stato in ucciso da forze nemiche straniere, così come, ha aggiunto, “era stato avvelenato (il presidente palestinese) Yasser Arafat”. I palestinesi (e non solo) addossano a Israele la responsabilità della morte (nel 2004) del loro leader, colpito da una misteriosa malattia del sangue.
Silenzio da parte delle autorita’ di Israele dove, comunque, la notizia viene riportata con evidenza da tutti i mezzi d’informazione. Chavez aveva duramente criticato negli ultimi anni la politica di Tel Aviv in Medio Oriente, fino ad allontanare l’ambasciatore israeliano a Caracas durante l’offensiva militare “Piombo fuso” (dicembre 2008 – gennaio 2009) contro la Striscia di Gaza.