Il calciatore Mario Balotelli sta, probabilmente, facendo la fine di molti altri innocenti finiti sulle prime pagine dei quotidiani e mai giustamente risarciti per il torto subito.
Un nuovo “mostro” da sbattere in prima pagina che serve all’establishment per sviare le persone dai problemi seri del Paese, come risolvere, ad es., il tema dell’occupazione (quando c’è) ceduta a nuove forme di schiavismo, dove la precarietà è diventata patologicamente endemica e che colpisce nel profondo lo stato d’animo di intere generazioni, oppure, parlare sempre meno della svendita dei “gioielli di famiglia” dello Stato a multinazionali private che stanno comprando intere regioni del nostro paese.
Più comodo, per qualcuno, fermarsi ad attaccare un singolo e demonizzarlo solo per il fatto che ha rilevato un’evidente ovvietà come quella che la cultura reazionaria genera paradigmi assurdi e/o determinate fesserie per i gonzi che ci cascano perché non studiano i fenomeni, anche antropologici, dello spostamento degli esseri umani.
Comodo sparlare contro qualche singolo giovane (anche se benestante) come Mario Balotelli quando si fa parte di un think tank dei poteri forti come la Fondazione Ideazione, o farsi carico di inventarsi, nonostante i dati ufficiali, fantasiosi storytelling sugli stranieri da presentare sui media (giornali e tv) con l’intento di rivolgersi alla pancia della destra e incassare (ma sarebbe meglio dire: stordire) tifosi.
Dispiace, solo, nel vedere che il copismo reazionario si è spinto ad imitare, insultandone l’ideologia e le originarie finalità del quotidiano del Partito Comunista sovietico che aveva lo stesso nome, Pravda (Verità), creando un altro giornale dal nome simile La Verità a cui però andrebbe, probabilmente, aggiunto l’interrogativo “?” alla fine per essere più corretti. Una verità poco credibile, fatta da un soggetto che, già ad aprile 2011, si era cucito sopra un attentato archiviato dalla magistratura, in seguito alle indagini condotte dalla Digos, e dai pm milanesi Grazia Pradella e Ferdinando Pomarici e archiviato dal Gip perché «non vi erano ragioni particolari per prendere di mira il giornalista». [Il Fatto Quotidiano 12/4/2011]
MOWA
Mario Balotelli accusato di razzismo da Messaggero, Giornale e la Verità
Mario Balotelli è stato accusato di razzismo da alcuni dei principali quotidiani italiani, che dedicano notevole spazio al calciatore del Nizza.
Mario Balotelli accusato di razzismo da Messaggero, Giornale e la Verità
Sul suo profilo Instagram l’attaccante ex di Milan e Inter ha esclamato vergogna per l’elezione del primo senatore di origini africani, Toni Iwobi, con la Lega Nord, rimproverandolo di non essersi accorto di esser nero. Iwobi ha preferito non replicare a Balotelli, definendolo una persona viziata, mentre Salvini l’ha irriso su Facebook.
Su diversi giornali di destra, e non solo, Mario Balotelli è stato però accusato di razzismo. Mario Ajello sul Messaggero ha definito«zuffa assurda» il commento del calciatore, invitandolo a pensare al calcio per raddrizzare la sua carriera, elogiando la risposta di Iwobi.
Maurizio Belpietro su La Verità accusa Mario Balotelli di razzismo all’incontrario, scritto sbagliato. «Se uno è nero deve stare coi neri, la sua razza, non può mettersi coi bianchi. Non può avere sui profughi opinioni diverse da quelle di Laura Boldrini». Belpietro arriva, sarcasticamente, a proporre l’apartheid, la discriminazione istituzionale tra bianchi e neri, in coerenza al ragionamento di Mario Balotelli.
Tony Damascelli sul Giornale scrive «Balotelli Mario razzista contro il senatore nigeriano colpevole di tradimento perché è severamente proibito, per un nero, aderire a un’idea o a un partito diverso dalle sinistre». Si tratta di rimproveri piuttosto assurdi, sinceramente.
Mario Balotelli ha espresso sdegno per la retorica anti stranieri di Matteo Salvini, che è così radicale che difficilmente può essere limitata alla sola diversa valutazione sull’immigrazione. Dall’invocazione della pulizia etnica nei quartieri a più alta concentrazione di stranieri, al genocidio degli italiani, alla difesa della razza bianca, la Lega Nord si è posizionata in questi anni come la formazione più contrapposta all’arrivo degli immigrati in Italia, con toni apertamente xenofobi in diversi casi.
Non stupisce che un ragazzo di origini africane come Balotelli possa trovare contradditoria la militanza nella Lega per una persona che condivide la sua provenienza geografica. Il razzismo non c’entra nulla, neppure al contrario.
08.03.2018