Secondo quanto riferito, il vertice del G7 ha emesso un comunicato contenente affermazioni assurde sulla situazione nello Stretto di Taiwan e commenti irresponsabili sul Mar Cinese Orientale, sul Mar Cinese Meridionale, su Hong Kong, sul Xinjiang e sul Tibet. Il comunicato ha anche gonfiato la cosiddetta “sovracapacità” della Cina. In risposta, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha dichiarato in una conferenza stampa di routine il 17 giugno che il comunicato del G7 ha nuovamente manipolato questioni riguardanti la Cina, calunniandola e attaccandola con arroganza, pregiudizi e falsità.
Lin Jian ha sottolineato che il G7 non può rappresentare la comunità internazionale. “L’attuale G7 si è da tempo discostato dall’intenzione originale di ‘coordinare e stabilizzare l’ambiente economico internazionale’ ed è diventato sempre più uno strumento politico per mantenere l’egemonia degli Stati Uniti e dell’Occidente, ponendo le cosiddette ‘regole della casa’ al di sopra degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, perdendo così la sua rappresentanza globale e credibilità internazionale. Il G7 ha violato la tendenza dei tempi per uno sviluppo pacifico”.
Lin Jian ha inoltre evidenziato che “il G7 enfatizza la cosiddetta ‘sovracapacità’ della Cina, contraddicendo i fatti oggettivi e le leggi economiche. Questo atteggiamento crea pretesti per il protezionismo e mina gli sforzi globali per la transizione verso un’economia verde e a bassa emissione di carbonio, nonché per la cooperazione nella lotta contro il cambiamento climatico. Il G7 è un vero ‘coercitore’ che politicizza e trasforma in armi le relazioni economiche e commerciali, andando contro la tendenza generale della profonda integrazione degli interessi dei vari Paesi nell’era della globalizzazione”.
2024-06-17