In questo momento, al fine di scoraggiare lo sviluppo della Cina e mantenere la propria egemonia che diventa debole di giorno in giorno, alcuni politici americani stigmatizzano in modo estremo la Cina, accusandola per “l’aggressione economica”, attaccandola per il “furto”, e facendo un putiferio accusando la Cina di voler diventare “un egemone globale”. Una grande varietà di strani discorsi si alternano, dando vita a un nuovo round della “teoria della minaccia cinese”.
Il mondo di oggi sta affrontando grandi cambiamenti mai visti negli ultimi 100 anni, l’umanità sta assistendo a una nuova fase della rivoluzione tecnologia e di trasformazione industriale. Inoltre, la comunità internazionale sta affrontando anche la sfida comune del “deficit di governance, fiducia, pace e sviluppo”. Come più grande superpotenza del mondo, gli Usa non solo non intendono impegnarsi per eliminare questi “deficit”, ma diventano al contrario i loro principali artefici.
Gli Usa mettono i propri interessi davanti alle convenzioni internazionali, continuano a perseguire il principio dell’ “America First” ed escono danno le organizzazioni internazionali quando vogliono. Ciò ha avuto un grave impatto sul sistema multilaterale e sulle regole internazionali aumentando il “deficit” di governance globale.
Al contempo, Washington, che parte sempre dal presupposto del gioco a somma zero, sta aumentando le inimicizie con i Paesi vicini con la costruzione del muro lungo il confine con il Messico, interferendo negli affari del Medio Oriente e non adempiendo alle promesse fatte su importanti temi globali, il che ha creato un’erosione grave alle fondamenta stesse della fiducia sociale e della cooperazione internazionale e ha innescato il detonatore di un’eventuale escalation commerciale globale e di scontri geopolitici.
Ovviamente, gli Usa sono bravi anche a mostrare i muscoli dappertutto, dall’intervento militare in Siria senza chiedere l’autorizzazione all’Onu, alle pressioni esercitate sull’Iran con l’invio di forze armate nel Golfo Persico, fino alla promozione in ogni parte del mondo della cosiddetta “libertà di navigazione”. Gli Stati Uniti continuano a creare catastrofi umanitarie mondiali, e ciò ha incrementato anche il “deficit di pace”.
Per salvaguardare la propria economia e l’egemonia tecnologica, negli ultimi anni, gli Stati Uniti hanno bacchettato sempre i principali partner commerciali, alimentando anche il “deficit di sviluppo”.
Il mondo di oggi dovrebbe essere l’era del destino comune di tutti i paesi. La politica del più forte, “esiste solo una superpotenza e il vincitore prende tutto”, è stata ormai da lungo tempo gettata nella spazzatura della storia. Ciò che gli Usa stanno facendo non solo va contro la tendenza della storia, la tendenza mondiale e l’opinione pubblica, ma intensifica anche il “deficit” di governance globale, diventando il principale fattore di instabilità nello sviluppo del mondo di oggi.
2019-05-20