PC dei Popoli di Spagna (PCPE)
Questi dati sono un chiaro riflesso dell’impossibilità del capitalismo di soddisfare le esigenze basilari e elementari della società.
I dati dell’indagine sulla popolazione attiva nel 4° trimestre 2012 mostrano la necessità del governo e delle sue comparse di continuare la guerra contro la classe operaia per cercare di risolvere la crisi dentro il sistema capitalista:
– 5.965.400 disoccupati/e
– disoccupazione al 26,02%
– 1.833.700 famiglie con tutti i membri disoccupati
– 26,55% di disoccupazione femminile, con un’attività di solo il 53,42%
– disoccupazione giovanile al 55,13%
Con i dati che rispecchiano l’EPA (ndr, indagine sulla popolazione attiva) dell’ultimo trimestre del 2012, la pretesa di continuare a considerare il sistema capitalistico come l’unico modello economico possibile per una società come quella spagnola, diventa un insulto per i milioni di persone che, in forma anonima, si trovano dentro queste statistiche spaventose.
Questi dati sono un chiaro riflesso dell’impossibilità del capitalismo di soddisfare le esigenze basilari e elementari della società. Tutte le persone che vivono del proprio lavoro sono sfruttate e saccheggiate da una sempre più ristretta élite di oligarchi che, disponendo a piacimento dello Stato come apparato di violenza, cerca di superare la crisi strutturale del capitalismo devastando tutti i diritti lavorativi, sociali e civili conquistati dalla classe operaia.
Per loro non ci sono limiti allo sfruttamento e, pertanto, mai una riforma del lavoro sarà l’ultima fino a che ci faranno andare a lavorare in manette e per un semplice pezzo di pane. La classe operaia, i lavoratori autonomi, la gioventù, la piccola borghesia e le donne doppiamente oppresse e brutalmente sfruttate dal capitalismo e dal patriarcato, non possono aspettarsi nulla da questo sistema che – nella sua agonia storica – ci conduce rapidamente a situazioni di miseria e sfruttamento estremo che, in questo momento, neanche possiamo immaginare.
L’esclusione sociale si sta diffondendo come una macchia inarrestabile nei quartieri operai della Spagna: case senza riscaldamento, alimentazione carente, farmaci che non si possono pagare, diverse generazioni che vivono sotto lo stesso tetto… sono dati che non si riflettono nell’EPA, ma sono la vita quotidiana di milioni di persone che non si aspettano più nulla di positivo da un sistema che, oltre ad espellerli dal mercato del lavoro, pretende di incolparli del loro fallimento per la loro incapacità di diventare “imprenditori”.
Un minimo di 20 suicidi al giorno sono l’espressione più chiara del fallimento di una società malata che, nonostante tutto, continua ad esserci imposta come l’unica possibile da tutti i soggetti politici integrati nel sistema.
La ricerca di soluzioni all’interno del sistema non è più possibile; è una menzogna che vi possa essere una soluzione sociale alla crisi all’interno del capitalismo. La crisi è del sistema e non solo dei suoi gestori; non cambia nulla sostituendo l’uno con l’altro, come è dimostrato dal milione di disoccupati in più nell’anno del governo del PP, e il 35,86% di disoccupati nell’Andalusia governata dal PSOE e IU.
La classe operaia e i settori popolari devono esser protagonisti di una controffensiva basata nell’unità di lotta della classe e del popolo per la sconfitta del sistema capitalistico, per l’uscita dall’euro, dall’Unione europea e dalla NATO, e per aprire un cammino per la conquista del potere da parte della maggioranza lavoratrice. Un potere di coloro che producono tutta la ricchezza, al contrario di come avviene nel capitalismo, orientato al soddisfacimento delle esigenze della maggioranza della società. Un progetto sociale che libera dalla schiavitù del potere dell’oligarchia una grande quantità di energia e capacità che, organizzate intorno ad una economia pianificata e sovrana, siano in grado di superare l’attuale situazione di oppressione, miseria e mancanza di fiducia nel futuro.
NO AL FRAZIONAMENTO SINDACALE, COMITATI PER L’UNITA’ OPERAIA
SCIOPERO GENERALE CONTRO IL CAPITALE ORA
PER L’USCITA DALL’EURO, L’UE E LA NATO
PER IL SOCIALISMO E IL COMUNISMO
TUTTO PER LA CLASSE OPERAIA
SENZA IL NOSTRO LAVORO NESSUN INGRANAGGIO SI MUOVE
DIMOSTRIAMO LA NOSTRA FORZA
27/01/2013
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare