Recentemente Tom Nichols, professore dell’Accademia Navale degli Stati Uniti, ha pubblicato un articolo su USA TODAY, in cui ha analizzato la diplomazia statunitense di questi ultimi tempi. La conclusione che ha tratto è che le politiche diplomatiche del suo Paese mostrano una tendenza fuori controllo. Inoltre, ultimamente sugli affari diplomatici statunitensi incombe sempre più l’ombra di John Bolton, il consigliere per la Sicurezza nazionale di Trump.
Dopo il suo insediamento, Bolton ha costretto il Dipartimento alla Difesa ad emanare un piano militare contro l’Iran e ad assediare il Golfo Persico; ha iniziato le provocazioni contro il Venezuela, utilizzando l’espressione “dottrina Monroe” per descrivere l’ingerenza degli Stati Uniti negli affari interni venezuelani; ha criticato infondatamente la Russia e la Cina tentando di seminare discordia fra di loro. Tutto ciò dimostra che le politiche diplomatiche degli Stati Uniti sotto la guida di John Bolton sono ormai quasi completamente fuori controllo.
In realtà, dei politici che manipolano le politiche diplomatiche della Casa Bianca non fa parte soltanto Bolton, ma tutti quei “falchi” – come Pompeo e Navarro – che sperano di protrarre l’egemonismo americano nel mondo. Tuttavia, nel contesto mondiale attuale caratterizzato da grandi cambiamenti che non hanno precedenti negli ultimi cent’anni, il loro comportamento arbitrario non riuscirà a cambiare quella che è la tendenza di sviluppo della nostra epoca.
Nel mondo di oggi è un fatto innegabile che l’epoca degli Stati Uniti si appresta a concludersi. Le persone come Bolton pensano di poter ancora affrontare “nuove sfide” con “vecchie ricette”. Questo comportamento sottintende una mancanza di tolleranza e di fiducia nell’affrontare i grandi cambiamenti dei nostri tempi. Ad essere consumata non sarà soltanto la forza, la fiducia e l’influenza degli Usa. Incitati da persone come Bolton, gli Usa dovranno affrontare naturalmente rischi ben più gravi, e potrebbero precipitare in un abisso molto profondo.
2019-05-25