Perché la Scientifica va in tilt? I nostri detectives, oltre che superficiali e daltonici, sono anche strabici? No, è che come consulente hanno il BR Morucci, che è la fonte ufficiale dello Stato…..
A che punto eravamo rimasti, dottor Giannini? Ah, ai bossoli, molti dei quali di provenienza Nato, spostati in mezzo alla strada, presi a calci, fotografati, ma sempre strapazzati anche nei verbali… Quei bossoli – sempre per restare, per ora, in via Fani – vengono descritti in modo schizofrenico nella relazione della Scientifica del 10 giugno 2015 alla nuova Commissione Moro. Nel capitolo 4, iniziando dai 2 proiettili calibro 9 sparati dalla pistola di Raffaele Iozzino, la descrizione della scena del crimine discende per via Fani fino all’incrocio con via Stresa, e assume quindi come direzione di marcia quella della 130 di Moro e dell’Alfetta della scorta. Ma, enumerando gli altri reperti trovati sul marciapiede destro, ne parla come se fossero a sinistra…..
I “4 bossoli da una pistola calibro 7,65” vengono così descritti a pag. 13: “1 bossolo ‘T’ rinvenuto nell’aiuola con alberello in prossimità della portiera destra della Mini Minor tg. Roma T52354”; “2 bossoli ‘QXZV’ rinvenuti sul marciapiede di sinistro [sic] a ridosso del muro di cinta ed all’altezza del tombino e del primo alberello”; “1 bossolo ‘TO’ rinvenuto all’interno del tombino”. Bene, dottor Giannini, perché il marciapiede a destra della Austin Morris, della 130 di Moro e dell’Alfetta della scorta è definito marciapiede di sinistro? Non stiamo andando verso via Stresa? Il maresciallo Pressappoco è un gambero, va in avanti ma cammina all’indietro? Oltre a sbagliare targa e modello della Austin Morris dei Servizi ferma all’incrocio [vedi Decima e Undicesima puntata di questa tragicommedia della Scientifica] perché si ostina a fare confusione? Ma chi gliel’ha insegnato l’italiano al povero maresciallo? Non gliel’hanno detto che la destra è quella con cui si mangia?
E così anche i 6 bossoli del gruppo SV repertati a destra dell’Alfetta della scorta, nella sua prosa scientificamente involuta stanno “nella zona di piano stradale compresa tra la parte posteriore della Mini Minor e la fiancata destra dell’autovettura Alfetta”. Cioè, in una prosa meno involuta, sono a destra delle auto di Moro e della scorta .
L’inversione di prospettiva prosegue metodologicamente, nella relazione della Scientifica alla Commissione Moro, con la descrizione dei bossoli intorno alla Mini Cooper di Moscardi. Dal ciglio del marciapiede destro – scrive la Scientifica, risalendo via Fani verso via Trionfale – un gruppo ‘K’: “11 bossoli si rinvengono sul lato destro della carreggiata”:”9 bossoli il cui punto centrale è a m 17,40 dal margine esterno della carreggiata di via Stresa e m 0,20 dal ciglio del marciapiede destro”, “2 bossoli MAR3 sul marciapiede antistante la fiancata destra della Mini Cooper”. Qui, se vogliamo capire come stanno le cose, dobbiamo riferirci al marciapiede sinistro, quello, per intenderci, del bar Olivetti, quello accanto al quale è ferma la Mini Cooper di Moscardi, da dietro la quale sbucano due killer che aiutano i brigatisti vestiti da avieri a sparare contro Iozzino.
Ripetiamo la domanda, dottor Giannini: chi è l’ispiratore del maresciallo Pressappoco e del tenente Tengofamiglia? Chi è che detta la prosa involuta che confonde corsia e carreggiata, verde e bordò, Austin e Mini, destra e sinistra? Glielo diciamo noi, dottor Giannini. La fonte di Pressappoco e di Tengofamiglia è il maresciallo Morucci, il brigatista, consulente ufficiale del governo, assassino e pseudopentito, ancora in servizio permanente effettivo. Morucci, fra le altre perle del suo memoriale, sostiene fra l’altro che “la mattina del 16 marzo non ci fu alcun intervento nella Sip”. Ma chi gliel’ha detto a lui? Per avere accesso agli uffici dei Servizi esistenti in tutte le sedi provinciali della Sip occorre il Nulla Osta di Sicurezza. È singolare che Morucci garantisca per i Servizi: l’assassino che scagiona i suoi complici, parlando di cose di cui non sa nulla – a meno che non abbia il NOS anche lui.
Ma torniamo a noi, dottor Giannini, torniamo alla fonte del maresciallo Pressappoco, al signor Valerio Morucci, impegnatissimo a negare il coinvolgimento dei Servizi.
È lui che chiama “Mini” la Austin Morris e dice che si trova all’incrocio casualmente: “La presenza casuale di una Mini Minor, proprio all’altezza dell’incrocio con via Stresa, può avere in parte contribuito ad impedire la manovra di svincolo della 130”, scrive nel suo memoriale. È lui che sostiene che a sparare – sia pure con quattro mitra e non si sa bene con quante pistole – erano solo in quattro in via Fani. È lui che sostiene che non c’era spazio fra la 130 e la Austin dei Servizi, e che quindi nessuno può avere sparato da lì a Leonardi: quelli saranno stati bossoli di rimbalzo. È lui che si incarica (lui!) di difendere le istituzioni, calunniate da chi parla male dei Servizi. È lui che nega che qualcuno possa avere sparato, come testimonia Alessandro Marini, oltre i quattro BR travestiti da avieri, da dietro la Mini di Moscardi.
È lui che suggerisce: “I testimoni oculari sono assolutamente inattendibili; ho detto più volte che l’ingegner Marini andava arrestato per falsa testimonianza” [Commissione Stragi 18/6/1997 pag.864].
È lui che si fa avanti per scopare via la merda, con dichiarazioni, scritti, opere e depistaggi; è lui che scrive, con Piccoli, Cavedon, Barillà e i Servizi un memoriale pieno di bugie, roba davvero oscena, da Bassi Servizi.
È lui, assassino di fiducia dello Stato, la fonte del maresciallo Pressappoco.
È lui che ha ammazzato, con l’aiuto di altri e la logistica dei Servizi, i suoi colleghi, dottor Giannini.
(continua)
Le fonti di iskrae
I killer E ed F descritti dal testimone Alessandro Marini