di: Andrea Cinquegrani
Cosa sta succedendo nel laboratorio super segreto degli americani di Fort Detrick, nel Maryland?
Improvvisamente chiuso dopo 60 anni di attività ad agosto 2019, vale dire pochi mesi prima dello scoppio della pandemia da coronavirus, a quanto pare ora ha ripreso la sua operatività.
Ma a cosa stanno lavorando i suoi oltre 750 addetti civili e militari? Un mistero.
Partiamo dalle news.
I CINESI ACCUSANO
22 marzo. Il quotidiano cinese People’s Daily denuncia: “C’è una grande incertezza sulle attività dell’US Microbial Laboratory di Fort Detrick, riguardo la diffusione del coronavirus, che ha spinto le persone a chiedere chiarimenti”.
Un modo come un altro per allontanare i sospetti dal famigerato super laboratorio di Wuhan dal quale – secondo non pochi – sarebbe “uscito” il maledetto virus?
Il quotidiano cinese sottolinea che il 10 marzo è stata lanciata una petizione, sullo stesso sito web della Casa Bianca, chiedendo al governo degli Stati Uniti di rivelare “il vero motivo dietro la chiusura di Fort Detrick e di chiarire se il laboratorio in questione era l’unità di indagine sul nuovo coronavirus”.
Il laboratorio – precisa il People’s Daily – è stato fino a poco tempo fa il principale centro del “programma di armi biologiche del comando medico dell’esercito americano. Materiale infettivo mortale, come il virus Ebola e la malattia del vaiolo, veniva studiato presso la struttura, ma è stato bruscamente chiuso nell’agosto del 2019”.
Gli stessi media a stelle e strisce, del resto, hanno indicato che la sua chiusura ha risposto a problemi di sicurezza dopo che i Centers for Desease and Prevention (CDC) hanno scoperto che l’organizzazione non aveva istituito sistemi in grado di decontaminare le acque reflue per la sicurezza dei lavoratori del mega laboratorio.
Un po’ quanto viene descritto dal recente film – “Dirty Waters” – sulla tragedia del Teflon e le pesantissime colpe (solo nel 2018 venute a galla sotto il profilo giudiziario) del colosso americano DuPont-Dow Chemical.
LA MISTERIOSA CHIUSURA
Lo stesso New York Times ha riferito che il CDC non era in grado di fornire ulteriori dettagli sulla sospensione delle attività di Fort Detrick per “motivi di sicurezza nazionale”; oltre ad indicare che numerosi siti e portali web in inglese, che facevano eco alla notizia, erano stati rimossi.
Una serie di misteri, dunque, che più fitti non si può, sulle ragioni che hanno portato alla improvvisa chiusura, ad agosto scorso, del maxi centro di Fort Detrick.
Solo per via delle acque reflue?
O di cosa altro?
Un altro dato. A luglio 2019, cioè poco prima della misteriosa chiusura di Fort Detrick, la Camera degli Stati Uniti aveva chiesto formalmente al Pentagono se avesse testato e usato armi chimiche tra gli anni ’50 e ’70. Una richiesta insolita – secondo gli esperti – e non motivata da problematiche d’attualità. La cui spiegazione potrebbe essere proprio la contaminazione causata dall’attività di quel super laboratorio, notizia che presumibilmente circolava in alcuni ambienti. Un modo per far pressione, in maniera indiretta, perché si chiudesse la vicenda, senza sollevare polveroni sulle attività svolte dalla US Army.
Ma passiamo ad un altro fresco reportage, di appena qualche giorno fa, 20 marzo, firmato da due cronisti statunitensi di ABC News, Luis Martinez e Rachel Scott.
Tutto rese e fiori sulle attività di Fort Detrick, evidentemente appena ricominciate; forse mandato in onda proprio per festeggiare la ripresa delle attività dopo il misterioso stop.
Un vero inno alle capacità, tutte americane, di lottare contro i mali del secolo e in questo caso nella crociata anti coronavirus.
IL REPORTAGE DI ABC NEWS TUTTO ROSE & FIORI
Così esordiscono i due cronisti del colosso televisivo Usa: “Alcuni dei migliori scienziati dell’esercito americano sono in prima linea nella battaglia contro la nuova pandemia di coronavirus. Mentre il resto del mondo segue le linee guida ufficiali sulla salute, i ricercatori dell’US Army Medical Institute of Infectious Diseases (USAMRIID) di Fort Detrick sono letteralmente alle prese con il coronavirus, su base giornaliera”.
Come in un film epico planetario descrivono: “Vestiti con strati di equipaggiamento protettivo, lavorano con campioni vivi del virus SARS-COV2 per produrre versioni purificate che possono essere utilizzate dai ricercatori per sviluppare un vaccino e calibrare anche i milioni di test diagnostici ora disponibili che determinano se qualcuno è stato infettato con Covid-19 o no”.
Continua il reportage: “ABC News ha avuto un raro accesso al laboratorio di Fort Detrick, per vedere il ruolo chiave che gli scienziati dell’esercito stanno giocando nella battaglia contro il virus. Conosciuti come leader mondiali nella ricerca di malattie infettive, questi scienziati – che in passato hanno lavorato sui virus mortali di Ebola, SARS e Zika – si stanno ora concentrando esclusivamente sul coronavirus”.
LE MERAVIGLIE DEL SUPER COMANDANTE
Raccolgono il parere del “segretario dell’esercito”, Rayan McCarthy, che conduce i reporter ad una accurata visita delle varie sezioni militari e strutture del mega centro: “Non abbiamo molto tempo, perché siamo in questa lotta, la gente sta morendo. Queste persone lavorano ogni giorno e lo batteranno. Lo so nel mio cuore perché l’hanno già fatto. Basta passeggiare per questo edificio. Vedi i piccoli segni sui muri: Zika, Sars. Hanno battuto quello. Hanno battuto l’Ebola. E stanno lavorando – gonfia il petto McCarthy – con tutto il governo. Con tutta l’industria. Qui”.
Sottolineano gli inviati di ABC News: “Cinque diversi vaccini sono attualmente in fase di elaborazione da parte dei ricercatori a livello nazionale e richiederanno l’approvazione della Food and Drug Administration per dimostrare che sono sicuri. Come nello sviluppo di altri vaccini, i ricercatori di USAMRIID svolgeranno un ruolo chiave nella prossima fase di test quando i vaccini vengono provati su animali”.
Quindi, abbiamo la prova che i lavori sono ripresi col turbo nel mega centro di Fort Detrick.
Tutti finiti i problemi precedenti?
Come mai i così solerti reporter di ABC News non forniscono alcun ragguaglio sotto quell’aspetto?
E, soprattutto, come mai non fanno un minimo di chiarezza sul quel fosco passato, da incubo, che ha sempre caratterizzato la story di Fort Detrick?
Un altro mistero.
Quello dell’USAMRIID nel Maryland è il principale centro statunitense per la “ricerca delle misure da adottare in caso di guerra biologica”. Fa direttamente capo all’U.S. Army Medical Command ed è sotto il controllo della U.S. Army. E’ l’unico laboratorio del Dipartimento della Difesa a stelle e strisce attrezzato per un livello di biosicurezza 4, il top.
SPORCA STORY DI ARMI PSICOLOGICHE & CHIMICHE
La sua storia ha inizio negli anni ’50, quando il tenente colonnello Abram Benenson fu nominato ufficiale di collegamento medico presso l’US Army Biological Warfare Laboratories a Fort Detrick per supervisionare i problemi difensivi biomedici.
Venne poi firmato un accordo per istituire gli “Studi sulla Difesa Medica Contro le Armi Biologiche”, inizialmente condotti con il Corpo chimico dell’esercito degli USA e con il Dipartimento medico dell’esercito. Così nacque il precursore di USAMRIID, vale a dire “l’Unità Medica dell’esercito” sotto il comando del colonnello William Tigertt.
Una storia lunga fino ai giorni nostri, quella di Fort Detrick. Popolata di episodi ai confini della realtà e che fanno correre brividi lungo la schiena.
Tra l’altro si è scoperto, solo dopo anni, che le famose missive all’antrace che terrorizzarono all’epoca mezzo mondo erano state preparate proprio a Fort Detrick.
Per rendersi conto di tutta la sporca story vi invitiamo a scorrere un altro reportage, stavolta di vera (contro) informazione.
Lo ha scritto Stephen Kinzer il 15 settembre 2019 e si intitola, in modo significativo: “La storia segreta di Fort Detrick, la base della CIA per gli esperimenti di controllo mentale”.
Leggere per credere.
IL LINK
La storia segreta di Fort Detrick, la base della Cia per gli esperimenti di controllo mentale
24 Marzo 2020