Foto: Francesca Chaouqui, donna fatale nello scandalo Vaticano dei segreti violati, e Marco Carrai
Fil rouge tra le inchieste delle procure di Roma, Napoli, Trani e Copasir: ‘pericolose ingerenze istituzionali’
Fonte è l’agenzia stampa Il Velino, curiosa e bene informata sui dintorni del Palazzo. E la foto di copertina già la dice lunga. Francesca Chaouqui, donna fatale nello scandalo Vaticano dei segreti violati, e Marco Carrai che Renzi vorrebbe mettere a capo della Cibersecurity. Aria di killeraggi
di Ennio Remondino
Intreccio giudiziario istituzionale potenzialmente dirompente. Con un dossier sulla Cybersecurity che verrebbe affidata a Marco Carrai, amico personale di Matteo Renzi. Caso politico, sino a ieri. Ora materia di inchieste giudiziarie scottanti. E il caso ‘Cibersecurity-Carrai’, le sue carte, inviate al Copasir -il comitato parlamentare di controllo sui Servizi segreti- e alle procure di Roma, Napoli e Trani.
Dossier sospetto di interessi politici ‘anti renziani’, certamente.
Chi ha fatto il dossier e chi lo ha fatto uscire -Copasir o qualche Procura?-. Comunque sia, emergono dati interessanti che vale la pena riportare.
Perché nel racconto di Paolo Pollichieni esce fuori una sorta di P2 post gelliana
Francesca Immacolata Chaouqui e monsignor Lucio Vallejo Balda,
TRAMA VATICANA
Magistratura vaticana e i Pm romani per le connessioni italiane, indagano sulle attività di spionaggio ai danni dello Ior e della segreteria di stato vaticana che ha tra gli imputati la onnipresente e fatale Francesca Immacolata Chaouqui.
Questioni scottanti. Il colpaccio del 30 marzo 2014 quando fu violata una delle dodici casseforti della Prefettura economica.
Preda di quel forziere violeto, il carteggio anni ’70 del bancarottiere Michele Sindona con le alte sfere del Vaticano, e gli accordi col banchiere Roberto Calvi e il faccendiere Flavio Carboni.
Oltre ai fascicoli personali, societari e bancari relativi a 120 clienti ‘non religiosi’ ancora attivi allo Ior.
Dinamite. Ma che c’entra Carrai con questa oscura storia di spie, di trame e di massoneria?
PROCURA DI ROMA
Il nome di Marco Carrai finisce all’attenzione dei Pm romani per il memoriale di monsignor Lucio Vallejo Balda, coimputato della Chaouqui che accusa di averlo sedotto e ingannato. Spaccato di un mondo oscuro di contatti, di favori e di interessi da condividere.
Scrive il monsignore: «Il 12 dicembre ricevo un invito a pranzo da Luigi Bisignani. A quell’incontro volevano farmi credere che Francesca lavorava per i servizi segreti, che il suo capo era l’ambasciatore Massolo (a Capo del Dis, il coordinamento tra i due servizi segreti, ndr). Con Bisignani, la Chaouqui aveva complicità e lui mi chiese di incontrare alcuni suoi sponsor. Grazie a Dio il secondo pranzo non c’è mai stato…».
Francesca Chaouqui incontenibile nel racconto del Monsignore, con contatti che salgono di livello.
Berlusconi e le feste a Palazzo Grazioli. Gianni Letta e sua moglie. Il cardinale Touran, che vantava come ‘il cardinale di nostra proprietà’. E il cardinale Re. Contatto con la Santa Sede, Padre Sapienza, che gestisce le udienze del mercoledì del Papa. Poi la ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e il marito che lavora in Rai. Ma la frase che crea guai è un’altra.
«La Chaouqui dice che è lì per volontà di Renzi. Carlo Carrai (il riferimento è a Marco ndr) è molto vicino a Francesca, lei è andata al suo matrimonio». Come da foto.
PROCURA DI NAPOLI
A Napoli, i carteggio Cibersecuriry arriva ai procuratori che indagano sui rapporti tra il sottosegretario Luca Lotti e l’ex capo di Stato maggiore della Guardia di finanza Michele Adinolfi. Il generale Adinolfi accusato di «Una sistematica e piuttosto inquietante ingerenza in scelte e vicende istituzionali ai più alti livelli».
Il problema per noi è quello di tradurre il lingua consueta il gramelot simil-giudiziario che scrive di ‘monitoraggio delle utenze’ che, provate voi a capire, «Consentiva di acquisire numerose ulteriori univoche risultanze dalle quali sembrano evincersi elementi piuttosto univoci dai quali si desume una sistematica e piuttosto inquietante ingerenza dello stesso Adinolfi in scelte e vicende istituzionali ai più alti livelli». Forse non uscirà un colpevole, ma un analfabeta è certo.
PROCURA DI TRANI
Infine la Procura di Trani, in una indagine che coinvolge non solo Francesca Chaouqui ma anche suo marito, Corrado Lanino, ingegnere informatico dal robusto curriculum e dalle indiscusse competenze. Per questo messo a capo della sicurezza informatica dei sistemi operativi e di comunicazione interna dello Ior e della segreteria vaticana. Ci rimarrà fin quando una tempestiva quanto riservata segnalazione dei servizi segreti americani non metterà in guardia il Vaticano. La Cia come il prezzemolo, ma senza dettagli.
Lanino e signora, compaiono in due occasioni sulla scena politica renziana: al matrimonio di Marco Carrai, e alla “Leopolda 5”. Secondo il dossier spedito a Copasir e magistratura, oggi Lanino lavorerebbe proprio per la ‘Cyber4′, società di sicurezza informatica della quale è comproprietario Marco Carrai. Sarebbe uno dei cinque esperti della struttura. ‘Cyber4′ da record -precisa il Velino-con un direttore dell’area strategica di soli 22 anni e, ad un anno dalla fondazione, oltre cento milioni di euro di fatturato.
1 febbraio 2016