L’episodio, poco edificante ed enigmatico di ieri a Palazzo Marino di Milano, fa riaffiorare alla mente un déjà vu accaduto un secolo fa (esattamente 1922), nello stesso identico luogo, da parte del Fascio milanese di Combattimento che si era costituito nel capoluogo meneghino tre anni prima.
La percezione dell’ennesima azione squadristica ci dovrebbe portare, in realtà, a rivedere questa similitudine come la sottovalutazione a volte porti le persone e le forze istituzionali a non avere la giusta attenzione e il meritato rigore verso questo fenomeno reazionario.
Si deve ricredere chi pensava di contenere l’aspetto divulgativo reazionario se non corre subito ai ripari.
Riconsiderare l’ipotesi che chi usa e finanzia i fascisti siano gli stessi che vogliono (come allora) instabilità politica ed il caos per meglio fronteggiare i suoi piani di destrutturazione della nostra Repubblica.
Diventa quindi indispensabile alzare l’asticella di guardia dei democratici di questo Paese per non incorrere, negli stessi identici errori di un secolo fa e ritrovarsi con un regime dittatoriale, di cui l’Italia non aveva assoltamente bisogno, e che aveva fatto regredire le conquiste degli oppressi di diversi decenni.
MOWA