“Noi sempre in maggioranza”. Con queste parole colme d’arroganza, Denis Verdini ha affermato il suo potere dentro il Parlamento nonostante due pesantissime condanne e l’interdizione dai pubblici uffici.
«Se Matteo è Telemaco Denis è Eumeo, il servo fedele che aiuta Ulisse a sterminare i Proci» con queste parole, il democristiano Paolo Naccarato riassume il sodalizio di lungo corso fra Renzi e Verdini.
Ancora un volta, il soccorso a Matteo Renzi arriva da Denis Verdini; la porcata del Rosatellum, supera l’ultimo ostacolo e passa anche al Senato grazie ai voti di Ala (Alleanza Liberalpopolare Autonomie) il partitino messo in piedi dal pluricondannato, plurindagato e pluriprocessato Denis Verdini perché si sappia che in Italia un partito non si nega a nessuno.
Assistiamo al fenomeno degli inconsapevoli che invitano il premier ombra Matteo Renzi, a guardarsi da Verdini, a prenderne le distanze, perchè i capi d’imputazione che pendono su di lui non sono cosa da poco. Le condanne; 9 anni di reclusione per truffa e bancarotta per aver praticamente distrutto il Credito Cooperativo Fiorentino con richiesta di interdizione perpettua ai pubblici uffici. Contemporaneamente interdetto e decisivo dentro al Senato ?
Il curriculum del delinquente Denis Verdini si estende; Condanna a 2 anni di reclusione per un capolavoro della corruzione: favorire amici per l’appalto della Scuola Marescialli di Firenze. Reato e beffa. I processi in corso nemmeno si contano: accusa di bancarotta per la Società Toscana Edizioni, accusa di truffa per la Società Settemari, rinviato a giudizio per finanziamento illecito e truffa che riguardano il Fondo Omega di Intesa San Paolo. Sotto processo per l’inchiesta P3 e P4, sotto processo per corruzione insieme alla cricca di massoni che “avrebbe gestito appalti pubblici in maniera illecita”, sotto processo per corruzione negli appalti alla Maddalena per l’arrivo del G8.
Denis Verdini è un affezionato dei tribunali infatti è riuscito a finire sotto processo anche per violenza sessuale poi assolto per quelle strane mani buone al gioco che il destino ti riserva sempre quando sei ricco e potente. La pm sostenne fino in fondo l’accusa di violenza sessuale supportata pienamente dalle indagini della polizia.
Questo personaggio, ha portato ombre e reati ovunque abbia operato, dalle banche all’editoria fino alla pubblica amministrazione con una costante presenza della massoneria. Il segretario del partito che rappresenta la sinistra italiana – nell’immaginario dei più ingenui pare ovvio – può privilegiare simili relazioni ? Può! Sono le sue stesse frequentazioni peraltro.
Denis Verdini e Matteo Renzi sono legati da molti anni di amicizia che fanno capo ai rapporti di lavoro, o traffici fate voi, che l’ex deputato berlusconiano aveva col padre Tiziano. Nonostante i fronti politici opposti, i due sono sempre stati in profonda sintonia su tutto dai tempi in cui, da Presidente della provincia a Firenze, concedeva la pubblicità proprio al Giornale della Toscana appartenente a Verdini. Mentre si professava rottamatore del vecchio sistema clientelare, prendeva parte ad eventi pubblici organizzati da Verdini e consorte e riciccia sempre il nome di Verdini, negli aiutini che arrivano ad uno dei maggiori finanziatori di Renzi, Marco Carrai, per ottenere l’appalto di Toscana aereoporti.
Non sono amicizie consigliabili ma i soggetti, Renzi e Verdini, sono talmente simili che il disdegno appare proprio fuori luogo. Ricorre infatti la presenza della massoneria nella storia di entrambi. Lo racconta Ferruccio De Bortoli, ex Direttore del Corriere della sera, nel suo libro “Poteri forti” “Renzi è circondato da banchieri massoni”e in modo più netto lo afferma chi il terreno ben conosce, Gioele Magaldi Gran Maestro del Grande Oriente democratico.
Secondo Magaldi, Renzi nasce da piccole trame toscane, gestite con il supporto del “massone Denis Verdini”. Ma lui vuole raggiungere l’apice del potere e per per conquistarlo, secondo il Gran Maestro, Renzi fa la mossa giusta incontrando, durante un suo viaggio a New York, Richard Nathan Haass, Maestro Venerabile della potentissima loggia internazionale “Leviathan” per richiederne l’affiliazione.
La premiata ditta Renzi-Verdini, ha piazzato in tutti i consigli d’amministrazione che contano persone a loro vicine, persone amiche, “fratelli” pronti all’aiuto reciproco in nome del potere e dell’impunità. Sono queste le figure che signoreggiano sulla Cosa Pubblica, questi individui ieri hanno definitivamente affossato il diritto democratico che ci eravamo illusi di conservare: “scegliere” da chi farci rapprensentare in Parlamento.
Resta poi da capire come mai un individuo interdetto dai pubblici uffici possa continuare a mettere piede dentro le istituzioni e addirittura, piegarle al volere della consorteria d’appartenenza. L’amico fidato a dirigere i lavori con squadra e compasso e il segretario del PD, da una stazione all’altra, da una contestazione all’altra, a fare comizi politici dentro una chiesa. La tristissima immagine dell’Italia nel 2017.
27 ottobre 2017