di MOWA
Da anni (ma potremmo dire da quando è nata) assistiamo all’attacco alla nostra Costituzione: la scusa, da parte di tutti (destra, centro e “sinistra”), è di renderla più moderna, più aggiornata ai tempi e ai cambiamenti in atto… e ancora di più. Così facendo la stanno, invece, inesorabilmente, demolendo.
Non si contano più le volte in cui personalità di rilievo come Giorgio Cremaschi, Armando Spataro, Maurizio Crozza, Elio e le Storie Tese, Carlo Verdone, Gino Strada, Nicola Piovani, ecc. [1] si aggiungono ai promotori di manifestazioni a difesa della suddetta Costituzione ma, forse, nessuno dei vari sostenitori delle iniziative (compresa la manifestazione del 12 ottobre 2013) ha fatto molta attenzione alle parole pronunciate, in ambiti pubblici, da parte di alcuni a tutela della Carta costituzionale.
Certo, in momenti difficili, non si può fare molto gli schizzinosi o come si suol dire “tagliare il capello in quattro”, o avere pudibonderie (pruderie) lessicali, perché non si possono scoraggiare i sostenitori di un buon principio e creare divisioni ma ritengo, però, doveroso evitare che domani chi crede nella carta costituzionale abbia delusioni ma affronti con consapevolezza chi dice cosa… o almeno ci provi.
Così come non si vuole evidenziare quali siano stati i canali informativi (mass-media) che hanno voluto fare da cassa di risonanza a quel tipo di messaggio perché, altrimenti, dovremmo scandalizzarci in quanto rappresentano i poteri forti che, a volte, hanno alle spalle il Bilderberg o la Trilaterale, [2] …
Forse, ingenuamente, non ci abbiamo pensato, invece, sarebbe, finalmente, opportuno ricominciare a parlare in termini di lotta di classe: gli oppressi per anni, si sono fatti infinocchiare dalla borghesia che sia essa industriale e/o finanziaria.
Online, nei video, di uno di questi quotidiani, troviamo l’intervento di Stefano Rodotà il quale (in uno dei passaggi) asserisce che tutti: “coloro i quali sono critici, evidentemente, non vogliono che la Costituzione, in questo senso, si metta al passo dei tempi. [riferendosi alla riduzione dei parlamentari, eliminazione del bicameralismo inefficiente, modifica dei rapporti tra Stato e Regioni nda] Ma questo è un grande imbroglio. Perchè questi sono punti sui quali, e da molto tempo, c’è un grande consenso” [3] oppure di Nichi Vendola il quale sostiene, alla domanda del giornalista, che la riduzione dei parlamentari e la riforma bicamerale “sono antiche proposte della sinistra”. [4]
Ma quando mai!
Ma in quali documenti ufficiali del PCI (se parliamo del più grande movimento di sinistra) sono state mai fatte affermazioni del genere?
Ma per favore!
Non accampiamo giustificazioni per la compromessa posizione politica di alcuni partiti della “sinistra” visti gli strani “sponsor” che hanno. [5] Forse, i documenti a cui si riferiscono arrivano da altre sedi.
Ma quali?
Sarebbe auspicabile che i firmatari di quest’ultimo evento leggessero alcuni articoli di Angelo Ruggeri e del costituzionalista Salvatore d’Albergo pubblicati su “la Prealpina” nel lontano 2006 all’indirizzo http://iskra.myblog.it/archive/2012/12/14/i-contenuti-del-progetto-di-berlusconi-che-le-primarie-rilan.html per comprendere come siano lontani i progetti dei comunisti da quelli di questa nuova “sinistra” (PD, SeL, PRC, PdCI).
Come sono differenti i presupposti e l’approccio alla nostra Costituzione degli uni rispetto agli altri.
Ma, allora, cosa intendeva Rodotà?
Di chi parlava Vendola?
Di se stesso… forse!
E certamente non per quella grande base di consenso che aveva il PCI.
La Costituzione attaccata dai pirati della borghesia veniva raccontata molto bene nell’articolo “Altro che democrazia sospesa”, del 26 gennaio 2012 (riferendosi ad un precedente del 2006), da Angelo Ruggeri nel brano “O si fa la democrazia o si muore” dove scriveva: “Dopo la deriva maggioritaria del 1993 contro la “proporzionale pura” il popolo, pur abbandonato da “partiti, sommatoria di carriere individuali”, il popolo, col NO nel referendum istituzionale del giugno 2006, superando persino il quorum non richiesto del 50%, ha saputo respingere, in blocco, le smanie neo-autoritarie del centrodestra e del centrosinistra a favore del “premierato: istituto che nel 1925 era stato introdotto dall’arrembante fascismo mussoliniano. Ignorando, però, la volontà espressa con un tale NO popolaread ogni revisione autoritaria della Costituzione, tutta la pseudo sinistra, invece di puntare sul rilancio della Costituzione e quindi della democrazia, insiste nel partecipare al balletto del “cambiamento della Costituzione” (di tipo spagnolo, tedesco, francese, americano, inglese, israeliano, e chi più ne ha più ne metta) destinato a sconvolgerla dalle fondamenta, celando l’attacco dietro mistificanti e sibilline proposte di “ammodernamento” che sono invece di regressione alla fase precedente la società di massa, come la proposta di un ottocentesco bicameralismo perfetto con ottocentesca Camera dei notabili (come il senato non elettivo), il rafforzamento dell’esecutivo di governo, del premier e/o del capo dello Stato, nonché una riduzione del numero dei Parlamentari, mistificando così di ridurre i costi della politica, riducendo la democraziae la sua rappresentanza. (Come se non avesse senso il fatto che i Costituenti abbiano fissato nell’attuale numero i Parlamentari e tutti eletti alla Camera e al Senato, per garantire alla sovranità popolare la maggiore rappresentazione e diffusione possibile)”. [6]
Inviterei i compagni a leggersi alcuni passaggi epocali, che hanno caratterizzato il travagliato percorso della nostra Costituzione, riportato nell’articolo (sunto di un libro del costituzionalista Salvatore d’Albergo) di Angelo Ruggeri dal titolo “Lotte di classe e Costituzione” [7] per non incorrere in canti delle sirene.
In quelle concise righe, scoprirebbero così, dulcis in fundo, che molte “personalità” si sono prestate a diventare portatrici d’acqua non per gli oppressi ma per gli oppressori.
Bisogna essere capaci di non farsi prendere dalla smania di lanciarsi in giustissime battaglie ma di rimanere, come dicono in fabbrica, “sul pezzo” e non seguire questo o quel leader perché, questa cultura, potrebbe farci più male che bene.
Bisogna saper scindere i bisogni della pancia (come hanno fatto la Lega Nord, l’Italia dei Valori o il M5S) dalla razionalità ma, soprattutto, non perdere il senso critico dei fenomeni quale prerogativa marxiana.
Bisogna essere capaci di ricostruire un collettivo organizzato che lavori per dare strumenti di elaborazione e di analisi onde evitare processi di emancipazione del genere umano e, ad oggi, non ne esistono di migliori di quelli proposti dai comunisti. Ed è questo uno dei tanti motivi per cui la borghesia ci odia tanto.
Note:
Sito dei promotori della manifestazione a difesa della Costituzione: http://www.costituzioneviamaestra.it/
[1] Alcuni dei firmatari:
Fiorella Mannoia, Alessandro Pace, Gianni Ferrara, Alberto Lucarelli, Don Luigi Ciotti, Michela Manetti, Raniero La Valle, Claudio De Fiores, Paolo Maddalena, Cesare Salvi, Massimo Siclari, Massimo Villone, Silvio Gambino, Domenico Gallo, Antonio Ingroia, Beppe Giulietti, Antonello Falomi, Raffaele D’Agata, Mario Serio, Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero, Aldo Busi, Salvatore Settis, Gian Carlo Caselli, Salvatore Borsellino, Roberta De Monticelli, Paolo Flores D’Arcais, Maurizio Viroli, Maurizio Crozza, Gustavo Zagrebelsky, Mario Almerighi, Franco Baldini, Bianca Balti, Adriano Celentano, Luisella Costamagna, Ennio Fantastichini, Ficarra e Picone, Fabrizio Gifuni, Gene Gnocchi e Valentina Lodovini, Davide Dileo “Boosta”, Milena Gabanelli, Daniele Luttazzi, Francesca Neri, Ottavia Piccolo, Claudio Santamaria, Giulia Maria Crespi, Massimiliano Fuksas, Gianna Nannini, Marco Tullio Giordana, Gino Strada, Giancarlo De Cataldo, Dario Fo, Andrea Occhipinti, Sandro Ruotolo e Vauro, Paola Turci, Donatella Versace, Gianni Boncompagni, Sabrina Impacciatore, Franco Battiato, Riccardo Iacona, Andriano Sansa, Gianni Vattimo, Gigi Proietti, Milly Bossi Moratti, Piergiorgio Odifreddi, Carlo Lucarelli, Carlo Freccero, Elio e le Storie Tese, Giovanna Maggiani Chelli, Lidia Ravera, Natalino Balasso, Paul Ginsborg, Luca Guadagnino, Luca Mercalli, Stefano Bonaga, Nicoletta Mantovani, Maurizio Maggiani, Marisa Laurito, Fabio Picchi, Armando Spataro, Associazione Addiopizzo, Giuseppe Cederna, Alessandro Haber, Enrico Lucherini, Nicola Piovani, Carlo Smuraglia, Lorella Zanardo, Giorgio Cremaschi, Aldo Nove, Isabella Ferrari, Bruno Gambarotta, Francesco Pinto, Marina Rei, Valeria Parrella, Ugo Mattei, Roberto Faenza, Giulio Casale, Nicola Di Grazia-Movimento per la Giustizia, Enrico Di Nicola, Paolo Rossi, Sergio Rubini, Carlo Verdone, Gianfranco Bettin, Sabrina Ferilli, Marco Revelli, Gianfranco Amendola, Roberto Esposito, Stefano Sollima, Andrea Camilleri, Anna Kanakis, Giovanni Veronesi, Ileana Argentin, Caparezza, Oliviero Toscani, Claudio Baglioni, Geppi Cucciari, Sandro Gerbi, Silvio Muccino, Federica Sciarelli, Carmen Llera, Valeria Golino, Loredana Taddei, Gherardo Colombo, Elio Germano, Claudia Zuncheddu, Dacia Maraini, Stefano Benni, Maurizio Scaparro, Serena Dandini, Paolo Sollier, Vinicio Capossela, Francesco Rosi, Paolo Sorrentino.
[2] Domenico Moro “CLUB BILDERBERG Gli uomini che comandano il mondo” ed. Aliberti, pag. 91
[3]
Rodotà
Vendola
[5] “Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010 (Ed Esortazioni a Bersani, D’Alema, Veltroni, Di Pietro, Casini, Rutelli) di Gioele Magaldi” http://www.grandeoriente-democratico.com/lettera_aperta_n1_al_Fratello_Silvio_Berlusconi_del_26_luglio_2010.html
ripreso in Dens dŏlens 4 – Sinistro! http://iskra.myblog.it/archive/2010/08/index.html
[6] http://iskra.myblog.it/archive/2012/01/20/altro-che-democrazia-sospesa.html