di MOWA
Quante volte vi siete trovati a dover “fare i conti” con l’amico o l’amica, il parente, il capufficio o il collega, che per un motivo qualsiasi della giornata o perché vi è andata bene o storta una cosa, vi sottopone la classica, banale, domanda:
“Ma tu di che segno zodiacale sei?”
E quando voi gli rispondete non perché ci crediate ma, solo, per cortesia di quale segno zodiacale siete (giusto perché quando siete nelle sale d’attesa avete sfogliato le riviste dove vi capita anche quella pagina), venite, immediatamente, raggiunti dalla classica risposta che suona, quasi, come un mantra:
“L’avrei giurato. Ci avrei scommesso per come ti sono andate le cose!”
Disarmato di fronte a tante convinzioni vi congedate elegantemente dall’amico, parente, capufficio o collega e vi allontanate con quel tarlo nella testa che vi arrovella:
“Che cosa diceva l’oroscopo, oggi, di me?”
Sì, proprio lui, l’oroscopo; quell’insieme di frasi costruite che vanno bene sempre, per ogni dove e per chiunque, che, “magicamente”, sentite vostre… calzate per la vostra persona, per il vostro stato emotivo ma, soprattutto, incredibilmente, oggettivo.
Il vostro pronostico.
Brevi concetti sì ma, certamente, vostri!
Non fa nulla se avete lauree e master, se avete soldi o siete poveri perché l’oroscopo non fa distinzioni di classe: è per tutti e di tutti.
Attraverso l’oroscopo ognuno può sentirsi riconosciuto in quelle poche parole, esserci.
Non importa se oggi si sia andati sulla Luna o Marte perché il gioco ancestrale della paura del futuro è lì che vi aspetta… sorniona e paziente.
Ma cosa ci spinge a rivolgerci a queste forme arcaiche di sortilegio oltre alla paura,?
Può bastare dire che la razionalità non è in grado di dare risposte a tutto quello che c’è d’inspiegabile per sentirsi rassicurati?
Non credo sia sufficiente.
Il desiderio di conoscere cosa ci sia oltre quello che si è vissuto sino a quel preciso momento è oggetto di pellegrinaggi verso cartomanti, tarocchisti, maghi, astrologi, ecc. più di quanto non immaginiate.
Sembra, tra l’altro, che più sia alto il disagio sociale più ci si rivolga a questi soggetti improvvisando tour verso l’ignoto anche, a volte, con l’obiettivo di vedere manipolato il futuro rivolgendosi, per questo, a medium, occultisti, guaritori, ecc.
Siamo prede di frasi del tipo: “Non è vero ma ci credo”.
Da cartomanti, tarocchisti, maghi, astrologi, ecc. viene sfruttato quello che ognuno di noi vorrebbe possedere e cioè: la ricerca di affermazioni positive della nostra vita.
Queste persone, che si rivolgono ai propinatori di benessere spirituale, sono alla ricerca di quella che negli Usa viene chiamata “New Age” (Nuova Era, Età dell’acquario) e credono di “vedere”, nelle loro “sedute”, muoversi tavolini, apparire fantasmi, energie o vibrazioni guarire ogni genere di malattia… Sono usi consumare, esclusivamente, medicine alternative e sono, quasi sempre, vegetariani. A costoro viene, oggigiorno, attribuita una valenza esoterica.
Forse, dovremmo parlare dell’etimologia di alcune parole che vengono, impropriamente, usate da queste figure come, ad es., maghi che deriva dal greco μαγεία [fonetico: magheia], una casta dei medi-persiani (attuale Iran) chiamata μάγοι [magoi] probabile seguace di una divinità che si chiamava Zoroastro che tentò invano di conquistare la Grecia. Oppure, esoterismo, che era attribuito allo scolaro interno – pagante – della scuola di Aristotele (da distinguersi dagli scolari esterni detti essoterici). Il senso di questo termine venne trasformato nel ‘600 quando un gruppo di aristocratici (solo pochi eletti potevano farne parte) cominciò a fare riti iniziatici.
Questo giusto per stabilire chi fossero realmente e cosa sia stato, convenientemente, trasformato per fare soldi sui poveri creduloni.
Vedi anche:
Dens dŏlens 43: Esoterismo questo sconosciuto… che sia, invece, metafisica! http://iskra.myblog.it/2012/01/04/dens-dolens-43-esoterismo-questo-sconosciuto-che-sia-invece/