di MOWA
Mi sento veramente arrabbiato per quanto sta accadendo al Pio Albergo Trivulzio (PAT) perché i veri bisognosi, cioè coloro che sono economicamente poveri e che quindi avrebbero diritto a vedersi assegnata una casa decorosa, in realtà ne vengono esclusi perché l’immoralità di alcuni li ha ulteriormente emarginati.
Tutto ciò avviene nell’opulenta e ricca Milano, la città che prossimamente sarà visibile sui giornali di tutto il mondo come sede dell’Expo 2015.
In questi giorni è stata, giustamente, pubblicata sui giornali la lista dei nomi degli intestatari degli alloggi … fra questi possiamo leggere nomi di tutto rilievo come: il figlio del senatore Alfredo Mantica; il parlamentare del PdL e nipote di Francesco Cossiga, Piero Testoni; il consigliere comunale PdL e presidente di Metroweb, Guido Manca; il fratello del capogruppo PdL a Palazzo Marino Giulio Gallera, Massimo; il cofondatore del PdL (già segretario della Destra Libertaria) e presidente del consiglio comunale a Peschiera Borromeo, Luciano Bonocore; l’ex dipendente di Pubblitalia che fu tra i fondatori – tesoriere di Forza Italia insieme a Marcello Dell’Utri, Domenico Lo Jucco che condivide il pianerottolo con giornalista e compagna di Pisapia, Cinzia Sasso.
E guarda caso, in questa lista non esiste alcuna distinzione sia nella collocazione politica che professionale di chi ha avuto una casa benchè avesse mezzi economici propri per procurarsela.
Queste persone non meritano di occuparle, non per pruriginose e recondite invidie, ma perché l’aspetto della solidarietà tra le persone è un valore, oltreché, costituzionale anche civile.
A questo proposito rimando al link http://www.webalice.it/raffaele.simonetti/archives/MAMMA_MIA!_Pisapia.html perché se non si riescono a capire le differenze tra gli schieramenti politici, le persone rimangono disorientate; la distinzione nei comportamenti è obbligatoria, il richiamo alla rettitudine fondamentale anche nella sfera personale, altrimenti è troppo facile alzare il dito accusatorio contro chiunque, (vedi Silvio) e poi essere un suo replicante.
Moralità, moralità e poi, ancora, moralità.
Per l’occasione ricordo anche due articoli apparsi qualche mese fa su un quotidiano (http://www.ilgiornale.it/milano/quel_compagno_cgil__che_sottrae_casa_poveri/26-06-2010/articolo-id=456348-page=0-comments=1
e http://www.ilgiornale.it/milano/il_sindacalista_furbetto_restituisce_casa_aler_e_paghera_arretrati/03-07-2010/articolo-id=458082-page=0-comments=1 oppure il loro richiamo sul blog: http://www.webalice.it/raffaele.simonetti/archives/segnalazioni2010_06.html) nei quali veniva messo, giustamente, alla berlina un sindacalista (funzionario CGIL-FP di Milano) che deteneva un alloggio popolare benché fosse residente altrove con la moglie. E dove? In una casa costruita con i soldi dei lavoratori i quali hanno una trattenuta sullo stipendio per far si che vengano create opportunità di alloggio ai meno abbienti: quelli veri!
La domanda da porsi sarebbe su come ha fatto la moglie di costui ad avere assegnata una casa quando, come evidenziava l’articolista, era proprietaria di un altro appartamento.
Certo è che, se ci scandalizziamo per la lista del PAT dove vediamo che l’assegnazione di questi alloggi a queste persone ha leso il diritto sacrosanto di chi ne aveva realmente bisogno, dovremmo allora indignarci anche per quel sindacalista CGIL citato dal giornale. Con quel comportamento, quel sindacalista, forse, ha abusato della buona fede degli iscritti al suo sindacato che, ignari, hanno dato credito alla sua integerrimità di sindacalista.
È forse legittimo supporre che se uno è capace di fare tanto quale sarà il suo limite?
Mosso da curiosità ho voluto approfondire ed ho scoperto che la CGIL una volta saputo quanto accaduto non ha preso posizioni… anzi lo ha “promosso di grado” mandandolo a Roma.
La giornalista che aveva scritto gli articoli e a cui era giunta voce di una probabile denuncia (mai arrivata) da parte di costui, spiegava che forse la denuncia non era fatta perché in tribunale il sindacalista avrebbe dovuto dire come aveva ottenuto quegli alloggi. Segno questo che la questione morale non ha confini geopolitici.
P.S.
In CGIL sanno tutto questo? Se è no, sarà nostra premura ricordarglielo perché è paradossale rivendicare diritti e nel contempo profanarli, oppure chiedere case per chi ne ha realmente bisogno e sottrarle invece per sfiziosità.
Una mano dà e l’altra toglie!?!
Ricorda i peggiori democristiani, che facevano in campagna elettorale promesse su promesse e poi, invece, tutto per sé…
Non sono passati molti anni ma forse gli zombi girano ancora.
da: http://iskra.myblog.it/archive/2011/02/23/dens-dŏlens-11.html