di MOWA
Nei giorni scorsi abbiamo assistito, attoniti, in televisione alla diretta streaming della consultazione tra il designato Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e l’esponente del Movimento (Partito) 5 Stelle, Beppe Grillo. [1] Una diretta piena di pathos emozionali ed aspettative per chi stava su questo versante dello schermo: invece… una grande delusione per come si sono svolte le cose.
Nulla di fatto da parte di entrambi i leader.
Si potrebbe pensare che questo sia stato un bene perché ognuno tentava di portare l’acqua al proprio mulino…
Però, siamo sicuri di sapere che fosse proprio quello lo scopo?
Certamente non lo era.
L’obiettivo di entrambi, sicuramente, era quello di stimolare nel pubblico una contrapposizione tra i favorevoli e contrari da ambo le parti senza, però, dare indicazioni vere a nessuno.
Il vero scopo mediatico era quello di catalizzare sui due fronti la rabbia della popolazione, che esasperata per come stanno andando le cose nel nostro paese, attende risposte serie. Potremmo dire che, durante quella diretta, uno ha interpretato la parte di Arlecchino e l’altro quella di Brighella: l’uno, “Servitore di due padroni”, l’altro, disposto a vendersi al miglior offerente per una ciotola di riso. Entrambi, però, al “soldo” del potere.
Sono, quindi, da ritenersi normali le critiche provenienti dall’interno dei due schieramenti perché l’incontro non ha concluso nulla; non ha dato, nemmeno, indicazioni sul da farsi.
Niente di niente. Questo era, sicuramente, l’obiettivo del duo Renzillo.
Altra cosa che la diretta streaming doveva ottenere era quella di dare agli spettatori la percezione che fossero gli “unici interlocutori validi sulla piazza”.
Che non c’era “pappa per gatti” per nessuno dei politici del paese e che erano l’indiscutibile e “meritata e riconosciuta” leadership… Uno designato come Presidente del Consiglio e l’altro come oppositore.
Rimaniamo perplessi, invece, rispetto agli sponsor di entrambi gli schieramenti, a coloro che tirano le fila e stanno dietro le quinte, persone come Sassoon e/o poteri annessi. [2] [3] Poteri, realmente, forti tanto da saper costruire, nientemeno che, due versanti contrapposti. [4]
Forse, ci hanno preso tutti per babbei o ci considerano tali ma si sbagliano di grosso, molte sono le obiezioni sorte all’interno degli schieramenti e molti coloro che cominciano a porre domande. Questo qualcosa vorrà pur dire… O, no?
Inoltre, come mai uno come Renzi che viene insultato dall’interlocutore, per le frequentazioni massoniche (pena anche la querela), non reclama per delle accuse così gravi?
Se avesse ribadito avrebbe fatto una bella figura davanti a chi era collegato in streaming. [5]
Sarebbe, anche, interessante sapere perché il comico (in questo caso Grillo) dopo aver insultato il neofita Presidente del Consiglio lo salamelecchi apostrofandolo come“brava persona” e concluda con una conciliatoria stretta di mano. [6]
Come, prima lo insulti e ti fai insultare e, poi, gli dai la mano?
Non c’è consecutio in tutto ciò… A meno che, come si diceva prima, non sia una farsa.
Visto che hanno recitato bene la parte ricordo loro l’unica battuta di Brighella che hanno dimenticato: “No lo capisso quell’omo: qualche volta l’è furbo, e qualche volta l’è alocco.”