di MOWA
“…ricordiamo Bresnev che arrivava dalla mafia di Donetsk …”(al 1′ 15”) [1]
Questa affermazione l’ha fatta lo scrittore russo (siberiano) Nicolai Lilin il 27 marzo 2014 durante la trasmissione di Michele Santoro “Servizio Pubblico”.
Quelle di questo scrittore sono parole forti che non possono essere controbattute.
Nicolai Lilin è uno scrittore, decisamente poco attendibile per quanto detto e fatto in passato e visionabile, anche, negli articoli de “il Fatto quotidiano”, del 12 maggio 2011,[2] e de “il Giornale” del 28 gennaio 2010, [3] ma che, “inspiegabilmente”, attraverso la televisione “libera” di Santoro, lancia accuse pesantissime contro un ex membro del PCUS.
Il falla(ce)-scrittore lancia un messaggio antisovietico (ma sarebbe meglio dire anticomunista) tout court senza, ovviamente, distinguersi dal revisionismo posto in campo da molti dirigenti del PCUS da Nikita Kruscev in poi (e/o la corruzione foraggiata dall’imperialismo occidentale ormai dilagante in URSS); per questo lo invitiamo a documentarsi meglio partendo da qui
L’importante, comunque, per lo scrittore (e, forse, per lo stesso conduttore televisivo) era quello di lanciare il segnale binomio: l’URSS comunista era uguale (=) a criminali… per di più, mafiosi.
Lilin parla di quella criminalità che ha fornito materiali per “farcire” i suoi libri che sono pieni di falsità come già dimostrato da altri… Ed, allora, cosa credere quando un mezzo, così potente, come la televisione, lancia uno strale contro qualcuno che non può più controbattere come, invece, ha fatto il magistrale Gino Strada nei confronti dell’ex (tappetino-NATO) Ministro della Difesa Mauro?
Ad essere sinceri una quasi verità Lilin l’ha detta e cioè che, nella storia dei russi (partendo dal III secolo), non ci sono state aspirazioni espansionistiche, a parte il recente intervento afgano (1979-1989) o la riconquista delle terre predate in tre secoli dai Mongoli o la Grande Guerra del Nord (1700-1725) che portò l’ambizione dominatrice della Svezia sul Baltico a dover cedere le regioni Ingria, Estonia e Livonia e questo distingue la sua storia se confrontata alla “regione” più giovane antagonista come l’anglofona Nord America.
Una cosa sola si percepisce dal messaggio-denuncia (sic!) televisivo di questo falla(ce)-scrittore (e che, probabilmente, Santoro ha tessuto ad arte) quello di mettere in relazione la mafia di Donetsk, che evoca l’appartenenza di Yanukovich [4] al filo tessitore del ricordo dei recenti episodi che hanno dato vita in Ucraina alla “ribellione” (antidemocratica!) contro il Presidente di uno Stato sovrano eletto con elezioni, liberali ma pur sempre elezioni!
Affermando, nella trasmissione-denuncia e neanche tra le righe, quel filo che conduce, dopo tutto, gli ucraini insorti (ricordiamo: nazisti appoggiati dall’imperialismo attraverso la CIA) [5] ad aver fatto benissimo a ribellarsi perché la ribellione era la conclusione, ovvia, contro la criminalità.
Se così fosse (e non abbiamo motivo di credere ad altro vista la presenza dello scrittore di destra) l’operazione di Santoro è stata di infida bassezza intellettuale.
Questa bassezza intellettuale è andata ad inficiare (ed insultare) la presenza qualificata di un Gino Strada che è rimasto allucinato sia per le dichiarazioni di Mauro e Landini sulla necessità della produzione militare che per la promozione, da parte di questo Lilin, di acquisto da parte dell’Italia di cacciabombardieri russi.
Dopotutto che cosa si può ricavare da uno scrittore come Lilin che si avvale di “sponsor” come Roberto Saviano (che viene denunciato – e condannato dal Tribunale – dai parenti di Peppino Impastato per falsità) [6] o registi come Gabriele Salvatores che di sinistra hanno solo orecchio, occhio, piede e mano.
Questo falla(ce)-scrittore Lilin con i suoi “sponsor” ricorda molto chi e cosa fossero i Lillipuziani ne “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift: “gnomi alti circa sei pollici …[che]… avevano tutte caratteristiche umane. Erano molto attivi, coraggiosi, astuti, ma soprattutto perfidi.” [7]
Foto: da sinistra Nicolai Lilin e Gabriele Salvatores