di MOWA
Parlare di banche non è cosa semplice né, tanto meno, di facile illustrazione.
Incominciamo a dire che le banche sono il prodotto di quello che la borghesia ha saputo fare “di meglio” per conservare il proprio potere ed, anzi, consolidarlo.
Le banche sono la sintesi di un tecnicismo al servizio dei “potenti” che ha, però, un “tallone d’Achille” sintetizzato nelle paure di Henry Ford: “Meno male che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione.”
Le banche sono, quindi, un mezzo (uno dei tanti!) dei “potenti” per produrre tensioni sociali e instabilità allo scopo di governare e questa instabilità viene generata attraverso la complicità, più o meno consapevole, di molti soggetti della società.
Facciamo un esempio pratico.
Renzi, nei giorni scorsi, si è permesso di alzare la voce al consesso europeo per dare più “equilibrio” (dice lui) a chi deve maggiormente contare economicamente nei paesi membri (non perché sia un rivoluzionario o che voglia stravolgere gli schemi) e subito si sono alzati gli scudi contro di lui.
Perché mai questa levata di scudi contro Renzi (“Gioppino” dei ricchi) da parte di alcuni paesi europei?
Perché, soprattutto, la Germania, che ha più derivati che crediti, ha preteso un ridimensionamento di richieste dall’Italia?
La levata di scudi generale contro Renzi è stata sollevata per due ordini di motivi: uno “privato” e l’altro di natura comunicativa.
L’aspetto “privato” e che è stato lanciato dai “potenti” ai “suoi lacchè” è di non voler far crescere, più di quanto serva, un nuovo “gallo nel pollaio” rispetto a coloro che sono veri padroni dell’andamento dei mercati.
L’altro aspetto, quello comunicativo della “reprimenda” a Renzi, è che non vengano sollevati polveroni con il rischio di svelare il “trucco” su come i “potenti” fanno i soldi, o meglio si impadroniscono dei beni altrui, sulla pelle degli abitanti dei vari Stati; motivo per cui è stata ideato e fatto nascere il Trattato di Maastricht che, di fatto, agli articoli 105 e 117 priva legislativamente, di sovranità e di denaro i popoli (dei Paesi UE) per consegnarlo, irrevocabilmente, alle banche private con la BCE. Cosa che, tra l’altro, la borghesia fece anche nei primi anni del secolo scorso negli USA con l’istituzione del “Federal Reserve Act” che diede vita alla Federal Reserve Bank.
Una BCE, che nell’immaginario collettivo si pensa pubblica ed, invece, è di carattere sovranazionale e extraterritoriale, composta da azionisti privati (decisamente senza scrupoli) che determinano inflazioni, stagflazioni o deflazioni, e altro, con il solo scopo di vincolare le scelte dei paesi e, nel contempo, aumentare il proprio peso politico che, ovviamente, si ripercuoterà sulla democrazia di questo, o quell’altro, Stato.
Le banche che compongono la BCE sono:
*) Nationale Bank van België/ Banque Nationale de Belgique
*) Deutsche Bundesbank
*) Eesti Pank
*) Central Bank of Ireland
*) Banca di Grecia
*) Banco de España
*) Banque de France
*) Banca Centrale di Cipro
*) Banque Centrale du Luxembourg
*) Central Bank of Malta
*) De Nederlandsche Bank
*) Oesterreichische Nationalbank
*) Banco de Portugal
*) Banka Slovenije
*) Národná Banka Slovenska
*) Suomen Pankki
Nella composizione della BCE (vale, anche, per la Federal Reserve Bank o la Banca Mondiale) non ci sono banche nazionali realmente nazionalizzate (idem per la Banca d’Italia), perchè se così fosse, le istituzioni statali avrebbero un peso proporzionato ed equilibrato alla loro funzione al servizio del pubblico, invece, in questo modo i vari paesi dell’Unione subiscono insindacabili imposizioni sull’economia in un’univoca e lapalissiana direzione di dipendenza dai banchieri.
C’è da sottolineare che al vertice delle varie banche private internazionali (e non solo), in forma più o meno diretta, ci sono i soliti nomi come Rockefeller, Morgan, Lazard, Warburg, Rothschild, ecc… che non hanno mai smentito di aver condizionato, ma sarebbe meglio dire “soggiogato” e manipolato, l’opinione pubblica sull’effettivo servizio prestato alla collettività dalle loro banche quando, invece, era, solo, mero interesse… (riserva frazionaria, ecc.).
Quest’élite, nel tempo, è stata “capace di plagiare” l’opinione pubblica sulla propria indispensabilità, convincendo politici su politici della benevolenza delle pianificazioni in atto, e non facendosi, invero, molti scrupoli, ad eliminare (anche fisicamente) tutti coloro che si sono opposti ai giochi di potere imposti… Esempio ne sono (anche nomi eccellenti), coloro che provarono ad uscire dal meccanismo perverso dei prestiti delle banche private evitando, così, di indebitarsi con i loro istituti per sostenere i costi delle varie guerre create, sempre ad arte, dai poteri forti: Abraham Lincoln (con i “green bucks”) o John Fitzgerard Kennedy (con il decreto presidenziale “ordine esecutivo 11110”). [1]
Vi fu, anche, chi morì avvelenato, come l’acerrimo nemico dei cartelli bancari (che diedero vita alla FED) Louis Thomas McFadden, [2] durante un banchetto, dopo aver subito due tentativi di assassinio andati a vuoto. Costui morì, giusto giusto, prima che riuscisse ad attivare l’impeachment con la “Gold Standard” contro banchieri come i Rockefeller e Baruch.
I Presidenti statunitensi, invece, furono assassinati perché osarono tentare di creare denaro realmente dallo Stato nel tentativo di svincolarsi da quel “cappio” imposto dalle banche private che provocava indebitamento pubblico insostenibile ed, un’inevitabile, dipendenza dai poteri forti….
Lincoln fu ucciso dal massone, di 33° grado della Loggia dei “Cavalieri del Circolo d’Oro”, J.W. Booth ucciso, a sua volta, da un altro massone e agente dei Rothschild, tale Judah P. Benjamin, che dopo l’assassinio si rifugiò in Inghilterra.
Identica sorte toccò a J.F. Kennedy che fu ucciso sull’auto Lincoln (sic!) durante una visita ufficiale a Dallas. La colpa fu addossata, ingiustamente (come dimostrarono le riprese della videocamera amatoriale di Zapruder), al “complottista” Lee. H. Oswald che fu, a sua volta, ucciso dal mafioso Jack Ruby (assassinato poco dopo) prima di arrivare al processo. [3]
La privazione, da parte delle banche private, dei beni degli Stati, che siano essi immobili (palazzi, terreni, materie prime, opere d’arte, ecc.) o mobili (oro, ecc.), è la condizione più importante per condizionare una collettività ai voleri dei capitalisti.
In Italia (e non solo) non è un caso, infatti, che la riserva aurea, convenzionalmente usata come valore di scambio materiale con la moneta e a copertura di garanzia, sia finita, in buona parte, nei depositi delle banche private degli USA, Svizzera e Inghilterra e che risalendo la piramide delle proprietà afferisce ai soliti nomi.
L’importanza delle nazionalizzazioni delle banche (soprattutto quelle centrali) è uno degli elementi che K. Marx analizzò e su cui insistette maggiormente per dare agli oppressi un giusto riscatto dal giogo borghese verso una società più a misura d’uomo… Cosa che, oggi, constatiamo andare, invece, in senso opposto, incrinando così le varie conquiste di libertà e democrazia ottenute in anni di duri sacrifici dai nostri predecessori… Indispensabile un partito comunista coerente che diriga una battaglia, anche, su questo fronte.
Note:
[1] Emendamento all’ordine esecutivo numero 10289, relativo allo svolgimento di certe funzioni ad appannaggio del dipartimento del Tesoro. In virtù dell’autorità conferitami dalla sezione 301 del terzo articolo del Codice degli Stati Uniti, ordino quanto segue:
SEZIONE 1. Ordine esecutivo numero 10289 del 19 settembre 1951, come modificato, è qui ulteriormente modificato – (a) aggiungendo alla fine del paragrafo 1 attraverso il seguente sottoparagrafo (j): “(j) L’autorità conferita al Presidente dal paragrafo (b) della sezione 43 dell’Atto del 12 Maggio 1933, così come modificato (31 U.S.C. 821 (b)), di emettere certificati argentei in base ad ogni lingotto d’argento, argento o dollari d’argento standard nella Tesoreria momentaneamente non trattenuti per rimborso da alcun certificato d’argento in corso, di prescrivere il valore dei certificati argentei, ed emettere dollari d’argento standard e valuta d’argento sussidiaria per il loro ammortizzamento.” e (b) e eliminando i sotto-paragrafi (b) e (c) del paragrafo 2. SEZIONE 2. L’emendamento effettuato con quest’Ordine non ha effetto su nessun atto già scritto, o su nessuna istanza o procedimento che stanno venendo accolti, o già accolti, o iniziato o sull’inizio di nessuna causa civile o penale precedenti alla data di quest’Ordine ma tutte le tali disposizioni devono continuare e possono essere portate a termine come se detto emendamento non fosse stato fatto.
JOHN F. KENNEDY THE WHITE HOUSE, June 4, 1963
[2] Dai registri del Congresso, pagine 1295 e 1296 del 10 giugno 1932:
“Signor Presidente, in questo paese abbiamo una delle istituzioni più corrotte che il mondo abbia mai conosciuto. Mi riferisco al Federal Reserve Board, un comitato governativo, ha truffato il Governo e il popolo degli Stati Uniti di abbastanza soldi per appianare il debito nazionale. La depredazione e le iniquità del Federal Reserve Board e delle banche della Federal Reserve sono costate a questo paese abbastanza soldi da pagare il debito nazionale molte volte. Questa istituzione malvagia ha impoverito e rovinato il popolo degli Stati Uniti; ha fatto bancarotta ed ha praticamente mandato in bancarotta il nostro Governo. Ha fatto ciò attraverso la cattiva amministrazione e le pratiche corrotte degli avvoltoi che la controllano.“
[3] Intervento del presidente John Fitzgerald Kennedy, dieci giorni prima del suo assassinio, alla Columbia University, 12 novembre 1963:
“L’alto ufficio del Presidente è stato usato per fomentare un piano per distruggere la libertà americana e prima di lasciare questo incarico, devo informare la cittadinanza di questa condizione.“