di MOWA
Vorremmo sottoporvi due esempi che sono saltati alla ribalta in questi giorni per cercare di capire se vi sia un collegamento con un brano tratto dal libro “Dieci tavole architettoniche sulla massoneria” (pag. 104) di Andrea Cuccia che recita:
“…mano contro mano con il significato che in ogni azione il Massone sarà aiutato e potrà contare su tutti i fratelli; piede contro piede che simbolizza il fatto che i Massoni procederanno sempre nello stesso cammino che tende alla liberazione ed al soccorso reciproco; ginocchio contro ginocchio che significa aiuto a sostenersi, cioè promessa di intercessione in caso di bisogno; petto contro petto per evidenziare l’identità di sentimenti e la promessa che i segreti confidati saranno custoditi come propri; braccia sinistre reciprocamente sul dorso, con il significato della reciproca protezione da una eventuale caduta, e, stringendosi in un vicendevole abbraccio, del reciproco carattere che sarà difeso dal Fratello sia egli presente od anche assente…”
La riflessione si basa sui recenti casi, andati sui quotidiani, che riguardano la figlia di Pier Carlo Padoan, Eleonora e la recente nomina alla Rai di Monica Maggioni.
Si sostiene, nel libro scritto dal massone Gioele Magaldi (e mai smentito), che Pier Carlo Padoan appartenga alla massoneria Ur-Lodges insieme a molti altri (Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Fabrizio Saccomanni, Massimo D’Alema, Gianfelice Rocca, Domenico Siniscalco, Giuseppe Recchi, Marta Dassù, Corrado Passera, Ignazio Visco, Enrico Tommaso Cucchiani, Alfredo Ambrosetti, Carlo Secchi, Emma Marcegaglia, Matteo Arpe, Vittorio Grilli, Giampaolo Di Paola, Federica Guidi); se così fosse si “motiverebbe” il comportamento descritto sopra nelle Dieci tavole architettoniche sulla massoneria.
Ingiustificabile l’affiliazione e dannosa verso coloro che rispettano la Costituzione, le leggi e le regole.
Invece, nel caso della giornalista Monica Maggioni, che è stata protagonista (insieme a Mario Monti, Franco Bernabè, John Elkan), di una delle riunioni dei poteri forti come il Bilderberg, si rimanda la lettura ad un’altro articolo scritto dall’autore de “Il gruppo Bilderberg. L’élite del potere mondiale”, Aliberti editore, 2014, che recita:
“…essere grave non è solo la segretezza della discussione, ma che al rispetto di tale segretezza siano tenuti politici di vertice, capi di partito e membri dei parlamenti, ministri dei governi, dirigenti delle banche centrali e della Bce e membri della Commissione europea. Lascia quantomeno interdetti che uomini con responsabilità pubbliche enormi incontrino uomini a capo di imperi finanziari e industriali privati, senza che chi li ha eletti possa essere informato né delle conclusioni e né degli indirizzi che risultano dalle loro discussioni su temi di grande centralità. Si tratta di una preoccupazione tutt’altro che oziosa, perché gli indirizzi emersi nel corso delle discussioni del Bilderberg spesso hanno trovato attuazione nella pratica, come dimostrano i rapporti di alcuni incontri del passato che sono stati decrittati da wikileaks e di cui ho pubblicato ampie sintesi in italiano nella seconda edizione del mio “Il Gruppo Bilderberg. L’élite del potere mondiale”…”
Come non poter, poi, intendere le intercessioni riportate sui quotidiani come una sostanziale adesione di dette pratiche (e comportamenti) a organizzazioni che dell’antidemocraticità fanno una professione?
Vorremmo sbagliare ma…