di MOWA
Risultato effervescente alle ultime elezioni comunali in alcune città “importanti” come Milano, Napoli e Cagliari; diversi gli sponsor e, soprattutto, le aspettative degli elettori.
Un totale di 66 comuni, oggi, contro i 55 delle elezioni del 2006 sono in mano al centro-sinistra; un dato che dovrebbe far riflettere i sociologi e impensierire i politici di professione perché il bisogno di riscatto da parte degli umili ed oppressi è elevato.
Cagliari, che ha il problema delle 3 M (massoneria, mattoni e medicina), non darà sicuramente vita facile al neo sindaco Massimo Zedda benché questi sia figlio del noto amendoliano di destra, del vecchio PCI, Paolo.
Così Zedda si troverà da una parte le richieste degli oltre 50% di disoccupati e dall’altra la “compatibilità” con quelle 3 M. Forse, l’aver studiato per diventare attore, come afferma il padre, gli servirà per superare l’insanabile contraddizione… visto, poi, che uno dei suoi supporter è Soru non gli sarà difficile fare la scelta! Oppure no, cosa faranno le vecchie “compagnie d’affari” di quest’ultimo come Nicki Grauso, Francesco Bernabè, Hutchinson Whampoa, De Benedetti e Cesare Romiti?
Napoli, invece, ha dimostrato di dare una lezione di civiltà a molti perché ha identificato in un candidato come De Magistris quelle che sono le reali esigenze di una città, secolarmente, soggiogata ai potenti che fingevano di voler rappresentare il popolo mentre, invece, provvedevano a riempire le proprie tasche di soldi e regalare, ai concittadini, solamente, disastri ambientali.
Questo nuovo sindaco che ha preso le dovute distanze dagli ex politici ed ha saputo, sino ad ora, districarsi dagli “agguati” mediatici, prospetta un avvenire nuovo alla città di Napoli; non è, sicuramente, la replica delle 4 giornate del 1943, ma ciò che vediamo lascia ben sperare.
Per il neo-sindaco varrà, sicuramente, l’esperienza in magistratura per saper distinguere tra un ingenuo, uno sprovveduto ed un malintenzionato… staremo a vedere!
Milano, come al solito, si distingue in tutto: tra gli sponsor dell’attuale sindaco ci sono sia quelli dell’alta borghesia (vedi http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=14&ID_articolo=684&ID_sezione=6&sezione) come Piero Bassetti della Trilaterale (http://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_Trilaterale) che probabilmente farà parte dello staff di Pisapia (http://www.civicaxpisapia.com/milano-civica-milano-riparte/), che quelli della finanza “creativa” o del gotha che, per loro stessa ammissione, si sono stancati delle beceraggini dei berluscones (http://www.scribd.com/doc/56136009/BASSETTI-MILANO-LA-CHIESA-E-LE-IMPRESE-VOLTANO-LE-SPALLE-A-BERLUSCONI-L’UNITA’) ma, che, solo dopo aver visto che la tensione sociale saliva vertiginosamente hanno programmato il cambiamento dell’amministrazione del comune meneghino (http://iskra.myblog.it/archive/2011/05/23/elezioni-comunali-a-milano-2011-articolo-di-marco-vitale-da.html).
Si potrebbero accusare gli elettori di Pisapia di dabbenaggine e far finta di nulla aspettando che le contraddizioni emergano da sole con il rischio che, nel frattempo, gli attivissimi “sponsor” mettano mano a un ulteriore ribasso degli accordi sindacali dei dipendenti pubblici (17 mila persone), e con questi fondi sanare il buco economico (di milioni di euro) causato dai derivati contrattualizzati con le banche dai precedenti amministratori ed utilizzando, come megafono, le organizzazioni sindacali ed i partiti con il solito ritornello “d’altronde il buco c’è e qualcuno deve risanarlo. Non vorremo mica per questo far cadere il sindaco?” Ricordano i più anziani la litania sostenuta dai precedenti governi di centro-“sinistra” e che ha prodotto la riforma peggiorativa delle pensioni o il sostegno e l’adesione ai fondi pensione che ha fatto svanire in pochi anni, per speculazioni borsistiche, dal 4 all’11% di soldi accantonati (http://www.dirittodicritica.com/2011/05/12/derivati-banche-20104/).
L’altra cosa è che i cittadini di Milano vengano, per l’ennesima volta, penalizzati economicamente per i lavori dell’EXPO2015 non ancora partiti e, quindi, in ritardo, con il pericolo determinato dall’urgenza, di appaltare i lavori alla criminalità organizzata lasciando i milanesi nel dubbio se fosse proprio necessario cementificare ulteriormente e/o pagare la mora.
Importante, poi, soddisfare il bisogno di casa come ben spiegato dal “comitato abitanti di San Siro” (http://abitantisansiro.blogspot.com/2011/04/aler-e-comune-pdl-e-lega-ladri.html) ma l’approccio alla questione della compagna del neo sindaco non aiuta certo… vedremo e vigileremo sugli sviluppi!
Ed, a proposito di sviluppi, consigliamo all’odierno sindaco di utilizzare al meglio la Polizia Municipale per effettuare controlli nelle migliaia di cantieri edili annui, utilizzando un numero cospicuo di agenti, (oggi sulla carta sono 12 effettivi 3 persone su quasi 3 mila). Salvare la vita di un lavoratore in un cantiere rientra nelle priorità della sinistra così come per la salute controllando gli alimenti acquistati nei negozi o nei mercati.
… ma queste cose rientrano nei programmi degli industriali che hanno sponsorizzato il neo-sindaco?
Ricordo che Nando Dalla Chiesa, quando venne proposto come sindaco di Milano, girando nei “salotti bene” per sondare quali fossero le richieste in campo non ebbe chance nell’elezione benché non comunista… forse perché troppo corretto?
Ritengo che non fosse un difetto anzi!
Vedremo se questa nuova sinistra lombarda sarà capace di respingere ulteriori progetti oligarchici camuffati da federalismo, figlio del presidenzialismo, per lo sviluppo di una società più democratica e partecipativa nata dalle richieste degli elettori.
Vedremo se questa sinistra sarà parente del pensiero gramsciano che respingeva il potere gerarchico per un potere sostanziale e non solo formale che desse spazio ad una sovranità popolare che la Costituzione del 1948 ha saputo tradurre sulla carta nei diritti irrinunciabili o se prevarrà la riduzione della conflittualità sociale e la dialettica della lotta di classe subalternando il proletariato.
Torino insegna. Quando Fassino chiama Giusi La Ganga e non altri qualche rischio che la sinistra venga identificata con quella cosa lì, c’è… ed è, decisamente, comprensibile!
http://bojafauss.ilcannocchiale.it/2011/04/12/la_ganga_bassotti.html
da: http://iskra.myblog.it/archive/2011/06/02/dens-dŏlens-17-pisapia-pisapia-tutti-i-voti-porti-via.html