Foto: bandiera di al-Jaysh al-Sūrī al-Ḥurr alla “marcia delle donne e degli uomini scalzi” di Milano.
di MOWA
Scrivere della fuga delle persone dal proprio paese, perché in guerra, diventa molto difficile, implica il coinvolgimento di tante sensibilità e il desiderio di trovare una soluzione definitiva e duratura per chi è coinvolto.
Ecco, allora, la necessità di far diventare questa sensibilità visibile il più possibile.
Emerge l’urgenza di contarsi e sfondare la porta dell’indifferenza, come, ad esempio, sfilare, insieme a tanta altra brava gente per le vie delle metropoli partecipando, foss’anche, alla “marcia delle donne e degli uomini scalzi”.
Ma, ahimè!, non si può rimanere in silenzio, dopo aver visto le foto di bandiere (della Repubblica di Siria in uso tra il 1932 e il 1958 e adottata nuovamente nel 2011 dall’opposizione siriana) che evocano, inequivocabilmente, solidarietà all’al-Jaysh al-Sūrī al-Ḥurr (Esercito siriano libero), esercito di terroristi che combattono (tramite interposti Stati Medio Orientali – Arabia Saudita e Turchia – per interessi dell’Occidente), con armi un Presidente, piaccia o non piaccia, eletto democraticamente (come riconosciuto da osservatori di altri paesi), che sfilano bellamente nei cortei.
Quelle foto, infatti, testimoniano la lungimiranza dell’economista Carlo M. Cipolla, ne “Le leggi fondamentali della stupidità umana”, quando sostiene:
“Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.”
Inoltre, alcuni dei primi firmatari dell’iniziativa della “marcia delle donne e degli uomini scalzi” sono in forte difetto con l’appello perché complici o, addirittura, appartenenti a poteri forti che spingono, in realtà, affinché certi fenomeni succedano. Si fa, quindi, strada la necessità di porre un freno a squallidi sciacalli che sono alla ricerca di notorietà e capaci di strumentalizzare nobili sentimenti come la solidarietà umana.
Ci rivolgiamo ai manifestanti di quell’iniziativa affinché si ricordino, in futuro, l’incomprensibile o “schizofrenica” vergata all’appello di quei primi firmatari che, poi, in altra sede e altro luogo, decidono collassi di paesi interi anche con le guerre. Un paio di nomi su tutti: Lucia Annunziata che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è direttore responsabile di Aspenia, la rivista dell’Aspen Institute Italia, dove è, nientemeno, che membro dell’esecutivo.
O del reazionario e sostenitore del sionismo israeliano Roberto Saviano che aveva ottenuto la critica, anche, da Vittorio Arrigoni.
In un precedente post, Andrea Montella, correttamente analizzava che:
“… la guerra sia uno degli strumenti fondamentali dei massoni al vertice dei vari gruppi di pressione, lo affermano con spudoratezza assoluta nelle loro riservate riunioni del Bilderberg, della Trilateral Commission, dell’Aspen Institute, del Rotary, dei Lions, dell’Opus Dei, del B’nai B’rith, dei Cavalieri di Malta, del Council on Foreign Relations, del Royal Institute of International Affairs, ecc.:
“La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo conferenze di pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa avere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere” (Mayer Amschel Rothschild).”
Quindi, quella bandiera di cui sopra, diventa il simbolo di un processo non democratico ma di violenza e sopraffazione, antitetico con i buoni propositi di migliaia di persone che, in buona fede, sono state “usate”, probabilmente, per rilanciare candidati che sono l’esatto contrario di quello che immaginavano.
Nessuno delle migliaia che hanno sfilato ricorda il caso di qualche tempo fa delle due italiane rapite in Siria: Greta Ramelli e Vanessa Marzullo?
Le due italiane che si facevano ritrarre in piazza Duomo a Milano con la stessa bandiera con tre stelle di cui parliamo sopra.
Nessuno ricorda le intercettazioni dei Ros dei Carabinieri alle due italiane sequestrate in Siria dove una delle due, Greta Ramelli, spiegava esplicitamente, al suo interlocutore telefonico (il militante islamista 47enne siriano Mohammed Yaser Tayeb), di voler «offrire supporto al Free Syrian Army», la sigla dell’Esercito Libero Siriano?
Comprendiamo che non si possa essere aggiornati su tutto e che i media non ci aiutano a capire molto ma, sarebbe stato, almeno, opportuno che le organizzazioni di “sinistra” (sic!) presenti facessero notare la “cantonata” invece di schierarsi insieme a quella bandiera…
A meno che, si considerino quelli dell’al-Jaysh al-Sūrī al-Ḥurr (Esercito siriano libero) non dei terroristi ma democratici.
Perché se fosse così sarebbe meglio che si pronuncino più chiaramente da subito in quanto, potremmo supporre, per effetto della legge transitiva, il motivo per cui non difendano la nostra Costituzione dagli attacchi golpisti in atto dal nostro nominato (e non eletto) Matteo Renzi.
Però bisogna fare attenzione ad accettare questo esercito di terroristi siriani perché potrebbe far nascere, a qualche pazzo sbandato, (e il nostro paese ha già, purtroppo, avuto casi del genere) la voglia di immolarsi e scavalcare le nostre regole democratiche per fare quello che stanno facendo in Siria…
Si deve fare attenzione a non rimanere vittime dell’osservazione del già citato Cipolla:
“Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.”