Foto: Scientology inaugurazione viale F. Testi 327 Milano
di MOWA
In un sistema sociale che induce al consumismo non ci si può aspettare altro e che, tutto venga convogliato verso quella direzione. Questo vale, ovviamente anche, per quello che attiene le credenze religiose sia mistiche che pseudo tali con le annesse ideologie.
Non sono pochi gli esempi di credenze che inducono ad avere fede in promesse di eguaglianza tra individui ma che, in realtà, contengono, invece, sacche di privilegi solo per alcuni a discapito di (molti) altri. Non sono poche le credenze mistico-religiose che nascono in ragione di una crescente richiesta di consumismo… in questo caso anche di tipo culturale.
Infatti, se vi soffermate un attimo e prestate attenzione a cosa veramente propongono costoro e cosa effettivamente sono, potreste fare la “scoperta” che non esiste al mondo, religione o pseudo tale che non abbia nelle sue strutture/quadri persone con posizioni di dominanza (molte volte, anche, economica) rispetto ad altri, dimostrando, con ciò, la grande bugia delle promesse enunciate.
Motivo per cui tutte le religioni, o pseudo tali, odiano i marxisti perché questi ultimi, analiticamente, pongono le questioni in modo differente partendo proprio dall’assunto delle contraddizioni insite tra teoria e prassi.
Due furono, per il genere umano, i periodi salienti per le mutazioni culturali: il primo, il medioevo che fu maggiormente caratterizzato da un livello di estraniazione, dove Dio era visto assolutamente come trascendente all’uomo.
Il secondo, il Rinascimento e la Riforma protestante con il superamento dell’estraneazione. Si affermò, infatti, in quel periodo, l’interiorità e la spiritualità come il portato di una riconciliazione tra l’umano e il divino.
Le diversità culturali, antropologiche delle richieste dei comunisti, da quelle religiose, o pseudo tali (quale “prodotto” dei poteri forti), si basano principalmente su quali siano le reali necessità per il genere umano, i suoi bisogni e, in particolar modo, sono frutto di una nuova alterità… O per dirla pasolinianamente:
“Alterità (non semplice alternativa) che per sua stessa natura esclude ogni possibile assimilazione degli sfruttati con gli sfruttatori. La lotta di classe è stata finora anche una lotta per la prevalenza di un’altra forma di vita […], cioè di un’altra cultura.”
Per Hegel, la religione cristiana fu una forma di alienazione, dove il termine alienazione assunse due significati a seconda che fosse riferita alla coscienza umana o a Dio e l’alienazione fu un estraniarsi, un uscire da sé, non definendolo, quindi, una perdita ma, anzi, fu portato ad un arricchimento finale della coscienza. Per Feuerbach, invece, fu lo studio di Dio (teologia ma, in realtà, antropologia – studio dell’uomo) la prima forma di autocoscienza che portò all’alienazione. L’uomo, sostiene Feuerbach, s’inventò un Dio proiettando in esso i caratteri migliori dell’umanità, e in questo modo, inconsapevolmente, si alienava.
Marx, sulla religione, fu “categorico”, non la definì come Feuerbach autocoscienza ma l’espressione della miseria dell’uomo come tentativo di salvare la propria condizione sociale permettendogli di sperare in un mondo migliore nell’aldilà. Illusione questa, secondo Marx, creata dai potenti, per sottomettere l’uomo e fargli dimenticare i problemi e la miseria tanto da definirla: “oppio dei popoli”.
Infatti, Karl Marx sosteneva che il cristianesimo era la religione specifica della borghesia e del capitale e che l’alienazione (religiosa) sarebbe stata, in realtà, uno degli aspetti di una più generale alienazione economica e, in merito a ciò, citava come elementi concatenanti e contraddittori:
a) gli interessi dei capitalisti sarebbero (sono) in contrasto con quello della società nel suo complesso;
b) l’aumento della ricchezza (del capitalista) genererebbe (genera) l’impoverimento dei proletari;
c) una concorrenza sfrenata porterebbe (porta) al monopolio;
d) l’economia borghese, non mostrerebbe (mostra) alcun interesse per l’uomo se non considerandolo solo come un mezzo di guadagno.
Ecco, questi sono solo alcuni dei motivi per cui non si possono giustificare “le fesserie” dette, in occasione dell’apertura della nuova sede di Scientology a Milano, dal consigliere di zona nove Tucci, tanto più, visto che, costui, si definisce di sinistra. Questo consigliere avrebbe dovuto, prima di parlare, informarsi su chi fossero realmente quelli della “setta” di Scientology e poi, eventualmente, valutare cosa dire (o addirittura se partecipare) per non incorrere nelle giuste reprimende da parte del suo partito che si richiama, nel suo acronimo PRC (Partito della Rifondazione Comunista) al comunismo.
Scientology si autodefinisce “chiesa” (sic!) aperta, per voce dei suoi adepti, invece, chiude ai giornalisti e ai fotografi i quali (questi ultimi), nell’occasione dell’inaugurazione, hanno dovuto far intervenire la polizia per far applicare la legge italiana e spiegare (e la dice lunga sulla conoscenza del loro servizio di security) la differenza tra spazio privato e pubblico.
Ciliegina sulla torta sono state le bugie sul numero dei presenti in quanto, in quello spazio, i partecipanti non potevano essere (stando larghi) più di 1500 invece ai media, è stato venduto che fossero molte migliaia in più…
E qui, forse, siamo già nell’ambito dei miracoli.