di MOWA
Spesso chi studia, come il sottoscritto da decenni i poteri occulti, si imbatte, nel ruolo “mammoleggiante” di molti giornalisti che sembrano cadere dalle nuvole quando la magistratura apre inchieste sulla massoneria.
“Toh! Guarda, guarda esistono persone che, nel più stretto riserbo, fanno affari a scapito della maggioranza della popolazione!?” Si chiedono, ed aggiungono:
“Si raccomandano tra di loro, addirittura, per avere i “posti chiave” del potere!”
L’esagerato disincanto di costoro lo si avverte quando “scoprono” che i cosiddetti “poteri occulti” sono le stesse persone che, fino al giorno prima fornivano “informazioni” sullo stato delle cose siano esse politiche, finanziarie, ecc. … mai e poi mai avrebbero pensato che fossero così vicini, così terreni e capaci di architettare tali nefandezze.
Non sanno, forse, costoro che le loro testate sono, spessissimo, sorrette da soggetti che appartengono a quel mondo?
Un mondo che vive di sotterfugi, di bugie, d’inganni e che, gradualmente, educa in tal senso!
Viene alla mente “Il Giornale Nuovo” che l’autore de “Il libro nero degli Stati Uniti” – William Blum, ex funzionario del Dipartimento di Stato USA- annovera tra quelli molto vicini alla CIA! (pag. 181) Tanto vicino che aveva tra i suoi cronisti l’inquietante Michel Ledeen. (http://www.disinformazione.it/ustica_e_il_parlamento_mondiale.htm)
Questi giornalisti dovrebbero, inoltre, chiedersi quali siano i meccanismi e le motivazioni che permettono tutto ciò. Si chiedono, invece, seguendo i Cicchitto (P2) di turno, se sia giusto pubblicare le intercettazioni, mettendo in risalto soltanto il costo delle indagini e non a cosa portano le stesse. Ma la gente comune, contrariamente a quanto enfatizzato dai media, quando si parla di intercettazioni non ha di questi problemi … d’altronde cosa potrebbero nascondere: i costi delle bollette, dell’affitto o del mutuo, dell’assicurazione o dell’esiguo conto corrente?
Invece, sempre i giornalisti, dovrebbero chiedersi perché esistono capitalisti che spendono fortune per avere testate giornalistiche o televisioni… o, forse, confidano veramente nel mecenatismo dei padroni?
Prima regola del potere è quella di avere una solida base di comunicazione ed il resto viene da sé… o quasi!
Ha ragione, dunque, Nanni Moretti quando nel suo film “Il caimano” lancia una domanda al futuro premier: “… da dove vengono i suoi soldi?” Risposta del Caimano “Non lo saprà mai!”
Lì dentro, chiusa in quella frase, c’è l’essenza del potere, che lavora sott’acqua ed emerge solo quando la magistratura lo intercetta e classifica, giustamente, chi ne fa parte come malfattore!
Consiglierei ai compagni di leggere le bellissime pagine di Gramsci che parlano dell’antiteticità tra comunisti e massoneria perché i primi sono democratici e la seconda oligarchica.
da: http://iskra.myblog.it/archive/2011/06/25/dens-dŏlens-19-giornalisticamente-parlando.html