di MOWA
Tutto è partito da una ricerca sul Movimento 5 Stelle fatta in rete (ed esattamente da qui) che ci ha dato modo di approfondire (o meglio sollevare altre domande alle già esistenti) quelle che sono le diverse “anomalie” di questo soggetto politico e/o di chi ne detiene le sorti.
Si badi bene che non si vuole criminalizzare nessun componente del Movimento (partito-azienda?) che sicuramente è in buonissima fede ma, visti gli sviluppi elettorali che ha avuto nel nostro paese, diventa inevitabile una disamina più accurata, anche del linguaggio usato dai loro “leader”.
Nella risposta di Casaleggio (di cui sopra) al blogger e pubblicata sul Corriere della Sera del 30 maggio 2012, riportata, poi, sul sito di Grillo, la cosa che più ci ha colpito, prima ancora delle giuste osservazioni dell’internauta fatte su chi amministra il sistema dei dati informatici del Movimento, è stata l’epifonèma: “Honi soit qui mal y pense”.
Ci si chiede come mai Casaleggio abbia voluto usare un motto (viste le innumerevoli critiche nei riguardi dei pentastellati di essere un movimento eterodiretto prevalentemente filo-anglofono) risalente all’ordine inglese della Giarrettiera, un Ordine che discende dal Sovrano del Regno Unito.
C’è, forse, un voluto richiamo di comunanza con lo stemma del Garter Insignia Burkes e il logo dei 5 Stelle, visti i 5 richiami di entrambi?
Eminenti linguisti dicono che la lingua italiana sia una delle più precise per esprimere concetti. Anche in questo caso è così? Oppure abbiamo frainteso?
Abbiamo scritto diverse volte delle ingerenze politiche di molti Stati stranieri (anglofoni inclusi) sulle sorti dell’Italia ed abbiamo voluto sottolineare, documentandolo, che erano tutte rivolte in modo inequivocabile contro gli oppressi e, in particolare, verso il Partito Comunista Italiano che li rappresentava e la sua spinta inclusiva.
Abbiamo notato che anche nel filmato della CasaleggioAssociati chiamato “Gaia – The future of politics” vengono riportate immagini descitte in una “Rete sotto controllo” come Cina, Iran, Malesia, Singapore dimenticando “accidentalmente” che quella che Snowden ha denunciato al mondo come la più pervasiva era quella Nordamericana, perché arrivava sino alle chiamate dei telefoni/cellulari.
Non ricorda il “guru” del Movimento le interecettazioni degli Usa persino ai capi di Governo come Merkel, Sarkozy…?
Alejandro Pizzaroso Quintero nel suo libro “Stampa, radio e propaganda. Gli alleati in Italia” (ed. Franco Angeli) spiegava molto bene alcuni passaggi delicati dell’ingerenza straniera e come la storia della componente mista del PWB (Psychological Walfare Branch) britannica (PWE – Political Walfare Executive) abbia influito nel nostro paese in quanto:
“…disponevano fin dalla Prima guerra mondiale di un’ampia esperienza in materia di propaganda e di amministrazione politica di altri popoli per via del loro impero coloniale…”
“…avevano seguito da vicino tutte le vicissitudini politiche europee e disponevano di criteri e opinioni molto più definiti di quelli dei loro cugini americani, i quali avevano invece sostenuto la via dell’isolazionismo nel periodo tra le due guerre…”
E, ancora,
“…nei campi della propaganda, dell’informazione e dell’amministrazione superava chiaramente quella dei nordamericani…”
“…l’influenza britannica sul controllo dell’informazione nell’Italia liberata fu maggiore di quella nordamericana…”
Ingerenza tanto pressante (nei confronti di un’Italia in guerra) da rivelare, nel documento segreto del 1943, di Windsor Churchill, la seguente affermazione:
“I nostri piani prevedono la conquista assoluta dell’Italia”
E, sempre per bocca del premier inglese, emergono inequivocabili desideri di una camuffata colonizzazione post-bellica espressi nella citazione:
“L’unica cosa che mancherà all’Italia è una totale libertà politica…”
Non si contavano, allora (ed oggi), quante fossero le testate giornalistiche (giornalisti, docenti, economisti, politici…) sia su carta che radiofoniche sotto il controllo o ideate dal PWB: Risorgimento Liberale, Radio Palermo, Sicilia Liberata, Corriere di Sicilia, La Voce della Calabria, La Gazzetta del Mezzogiorno, Radio Bari, Corriere Lombardo, Giornale Lombardo divenuto Corriere d’Informazione… persino l’ANSA era sotto il controllo di Londra attraverso la supervisione del padre di Paolo Mieli, Renato, assegnato al Psychological Walfare Branch (PWB). Lo sviluppo di diverse fonti informative rientravano nella tecnica voluta dall’ambasciatore britannico Sir Victor Mallet
“rafforzando le difese dell’Occidente”
e, riproponendo il refrain nazista, sottolineava:
“che le nostre vedute non siano veicolate da un unico mezzo di comunicazione. Al contrario dovremo utilizzare numerosi media, in contemporanea e più volte. A forza di ripeterle, le nostre opinioni diventeranno familiari e comprensibili. Almeno fra i più importanti formatori di opinione italiani.”
Bisogna capire, quindi, che gli accostamenti reiterati (gestuale, linguistica, simbolica…) ad altre “entità” lasciano, sempre, un po’ frastornate le persone umili che non vogliono passare dalla padella alla brace della realtà politica del nostro paese.
Arriviamo, ora, alle osservazioni dell’internauta, da cui è partito l’approfodimento, specie quando afferma di essere stato censurato per
“…un post sgradito agli amministratori del blog, e il problema di tutta questa faccenda sta tutto qui, e cioè nel chi amministra il sistema.
Visto che coloro che amministrano il sistema (Casaleggio Associati) hanno facoltà di censurare e di eliminare post non desiderati, chi ci garantisce che non facciano lo stesso con i “voti indesiderati” o con i post indesiderati nel Forum ?. Voglio dire in questo tipo di movimento , le decisioni vengono prese a detta loro interamente via web nel forum all’indirizzo www.beppegrillo.it/movimento/ che è amministrato dalla stessa Casaleggio..”
E’ fondamentale sottolineare quanto sia importante avere trasparenza (campo di battaglia politico, nelle dichiarzioni dei pentastellati) su chi amministra il sistema dei dati informatici del Movimento e la necessità che quest’ultimo si attenga alle disposizioni (ordini giuridici) del Garante per la protezione dei dati personali specie dove sono indicati criteri precisi sia per il pubblico che per il privato al quale tutti si devono attenere, anche quando il Garante, riafferma cosa debbano fare gli amministratori di sistema per rendere la massima trasparenza sia sul loro operato che sulle registrazioni “temporali“ e sulle “descrizioni dell’evento“ non tralasciando “particolari requisiti tecnico-organizzativi, di onorabilità, professionali, morali o di condotta”.
Conveniamo con molti esponenti del M5S che internet sia decisamente, una potenza e che, se usata male, produca più danni che bene. Es. Velocizzare le informazioni è una grande rivoluzione ma, come in tutte le cose, presenta l’altro lato della medaglia specie quando si vogliono sostituire i dati sensibili e storici, solo, su supporto non cartaceo. Quanti possono immaginare altrettanta velocità nel “bruciare” la memoria dei server?
Se l’ISIS cancella il patrimonio storico del nostro passaggio nei secoli non dobbiamo assolutamente copiare una tale “bestialità” lasciando a pochi il diritto di avere la gestione della conoscenza.
A meno che…