di MOWA
In alcuni momenti della vita, per non incorrere in alcune stupide azioni che potrebbero essere la ripetizione di altre dobbiamo tenere conto di una grande opportunità che abbiamo, quella della memoria.
Per pigrizia intellettuale o/e per non renderci la vita “complicata” e “difficile”, troppo spesso, ci limitiamo a comode semplificazioni evitando di sviluppare ragionamenti e lasciandoci trasportare e cullare da banali revisioni storiche che ci vengono, sapientemente, propinate dai media.
Non sono poche le volte che sui quotidiani o in televisione, ad opera di pomposi comunicatori dell’istupidimento, vediamo immagini e commenti giornalistici studiati per non farci collegare fatti e azioni a qualcosa di già vissuto in altri periodi. Azioni o scene che si sono già ripetute in altre occasioni e con la stessa valenza: arricchire chi è già ricco e usare i mercenari intellettuali per realizzare i propri fini… militari compresi.
Quante volte, nel vedere, da parte di questi sedicenti ISIS, azioni terribili come amputare parti di un corpo, tagliare teste, attaccare cadaveri ai veicoli in movimento o distruggere tutto ciò che, culturalmente, potrebbe ricordarci il nostro passato storico, non abbiamo un sussulto che ci fa dire: “quella scena mi ricorda qualcosa”?
Quante volte nel vedere un attacco militare nei confronti di intere popolazioni in Palestina, Kurdistan, Siria, Iraq…, dove vengono annientate persone inermi (uomini, donne e bambini), nella nostra mente ricolleghiamo le immagini che scorrono a qualcos’altro già studiato sui libri di storia?
Purtroppo, la cultura della decapitazione o amputazione di parti di un corpo è antichissima ed ha legami antropologici strettissimi con credenze mistiche che nulla hanno di razionalmente umano.
Senza andare molto indietro nella storia, chi non ricorda le predazioni ai danni dei nativi d’America di luoghi e ricchezze da parte della nuova classe dirigente della borghesia europea?
Un brano tratto dai diari del Capitano John Todd, a proposito de “Il massacro dell’Acqua Azzurra” del 1855, è importante per ricordare e capire meglio come le metodiche si somiglino e chi siano coloro che le adottano. Nel testo viene descritto cosa fecero i militari del generale Selby Harney nella spedizione punitiva contro gli indiani Dakota:
“Vedevo gli indiani che cercavano di fuggire in tutte le direzioni, trascinandosi bambini, donne sanguinanti, uomini già chiaramente morti, ma che le loro squaw non volevano abbandonare…
La Cavalleria sopravveniva alle loro spalle e li spingeva verso i soldati appiedati che tiravano su di loro con calma, caricando e ricaricando a turno i moschetti… Quelli che riuscivano a fuggire, venivano inseguiti e finiti dai dragoni a cavallo…
I guerrieri cantavano il canto di guerra e si lanciavano contro i soldati, cadendo dopo pochi passi tra pallottole che ronzavano dappertutto come vespe furiose…
Cinque figure accovacciate sotto un cespuglio saltarono fuori, aprendosi le vesti sul seno per fare vedere ai soldati che erano donne, ma i soldati le inseguirono facendole a pezzi, tagliando via prima un braccio, poi una gamba e divertendosi a mozzare i loro seni con le sciabole…
Un gruppo di donne, saranno state cinquanta o sessanta, si erano rifugiate in una piccola grotta e mandarono fuori una bambina piccola con uno straccio bianco in mano per chiedere pietà…
La bambina fu subito decapitata da un fendente di sciabola…
I soldati sembravano impazziti, correvano e sparavano e mutilavano…
C’era chi mutilava anche i morti, tagliando via i testicoli ai maschi e dicendo che ne avrebbero fatto una borsetta per il tabacco… Qualche ufficiale gridava basta, fermatevi in nome di Dio, siete soldati dell’esercito degli Stati Uniti, ma quegli uomini non erano più soldati, erano diventati come cani idrofobi…”
La cultura dello sterminio di massa (nel mondo) ha molte similitudini, tutte riconducibili, però, a due fattori inscindibili:
– lo sviluppo generale e generalizzato del proprio pensiero attraverso il proprio potere sia materiale che intellettuale;
– l’ampliamento del dominio territoriale per avere più opportunità di controllo sulle sorti delle popolazioni e delle loro culture.
Lo sterminio, in buona sostanza, è la sintesi criminale di un percorso che viene realizzato da fanatizzati sia di paesi “democratici” dell’occidente imperialistico che religiosi (cristiani, musulmani, daoisti o a integrazioni sincretistiche…) in quanto sono tutti funzionali a quanto detto precedentemente e, cioè, all’arricchimento di pochi “eletti”, sono, quindi, l’esatta complementarietà del binomio religione ± potere in contraddizione con i vari pronunciamenti a favore dell’uomo.
Mentre le religioni ammansiscono gli animi e fuorviano dai reali bisogni dell’essere umano la borghesia finanzia economicamente tali fenomeni acciocché gli ritorni sotto forma di gregge mansueto e senza una visione di classe.
Non sono fortuite o casuali le “ingerenze” della massoborghesia nel “creare” nuove religioni come, ad esempio, pare, i Testimoni di Geova con Charles Taze Russel (Cavaliere templare del Rito di York) [1], oppure i Mormoni con Joseph Smith (dignitario della Massoneria). [2]
La necessità della borghesia (che si è appropriata del potere) è quella di creare maggiori categorie o sottospecie sociali, con l’intento di auto-isolarli con barriere ideologiche invalicabili, in questo modo ognuno si separa dal proprio vicino e dimentica (incomunicabilità – come nei vasi non comunicanti) che, invece, hanno identici bisogni, stesse necessità e che potrebbero, realmente, cambiare le proprie sorti se comprendessero che quegli steccati sono, solo, mentali o che sono, spesso, incentivati da inimmaginabili strutture della borghesia come NATO, CIA, Mi6, MOSSAD…
NOTE:
[1] Spingmeyer Fritz, Bloodlines of the Illuminati, Ambassador House, Austin 2002; Robin de Ruiter, Die geheime Match hinter den Zeugen Jehovas, Durach, Germany 1995
[2] Smith Joseph, Herman C. Smith, History of the church, Kessinger, USA 2004