di MOWA
Quando la realtà non è quella che vedi ma quella che si cela dietro l’apparenza allora c’è da preoccuparsi.
Se si dovesse parlare di spettacoli di intrattenimento la cosa sarebbe anche piacevole, divertente, in quanto l’illusione, se viene eseguita sotto forma di spettacolo, di arte, implicherebbe la complicità tra il prestigiatore e lo spettatore, entrambi consapevoli dell’esistenza di un trucco. Se, invece, si usa in modo improprio nella vita reale ed, in particolare, in politica la cosa diventa molto grave. Anzi, gravissima perché inficia quel rapporto fiduciario tra il proponente e il ricevente dove il primo usa questo mezzuccio artificioso per avere benevolenza dal secondo.
Questo vale sia con il verbo che con i simboli.
A cosa ci si riferisce, in specifico?
Alla subdola manovra di depistaggio della comunicazione afferente il simbolo di CasaPound, infatti viene rappresentata una tartaruga che, in realtà, nasconde ben altro.
Logo di CasaPound
Questa tecnica pittorica si chiama stereogramma e non è altro che un’immagine apparentemente semplice ma che, in realtà, nasconde al suo interno la propria essenza, la vera proposta, l’ideologia.
Ecco che, allora, si è andati oltre le apparenze per analizzare quello che i reazionari hanno d’abitudine: mentire sui propositi reali.
Infatti, se si guarda con più attenzione l’immagine della tartaruga si scopre, nel centro, in un gioco tra il bianco ed il nero, la sua vera natura, la croce di ferro, dove il bianco modificato in negativo, mistifica la connotazione originaria, dando ai reazionari il richiamo della propria identità ma, deviando, gli ignari, dagli autentici scopi e, soprattutto, quale società si prefiggono di costruire costoro.
Il bianco e nero erano i colori della monarchia prussiana, monarchia che, su suggerimento del colonnello Niedhardt von Gneisenau (che aveva fatto tesoro degli insegnamenti delle guerre nazionali perse nella Rivoluzione contro Napoleone nel 1896) a re Federico Guglielmo III di Hohenzollern, istituì un nuovo tipo di esercito che portava come segno distintivo la sciarpa con i colori della monarchia prussiana.
La “croce di ferro” veniva, invece, riservata agli ufficiali dell’esercito prussiano e veniva portata al collo come decorazione esclusiva per i più competenti e con qualità strabilianti nella milizia.
Croce di Ferro prussiana
“Il nastrino per le Croci di Ferro (di seconda classe) degli anni 1813, 1870 e 1914 era di colore nero con due sottili bande bianche laterali. La stessa onorificenza destinata a personale non combattente (civili, medici, etc.) utilizzava la stessa insegna ma con i colori del nastrino invertiti (parte centrale bianca e le bande nere).” Gli stessi colori che, ora, coronano l’immagine della tartaruga di CasaPound.
Logo di CasaPound con sovrapposta la Croce di Ferro prussiana
A voler osservare bene questa stilizzazione vi si può riconosce, persino, l’effige della Stella di Gran Croce della Croce di Ferro (del 1914 che include la croce del 1939), dove le frecce nere convergenti verso il centro della tartaruga sostituiscono la stella dorata della decorazione originaria (concessa solo ai coraggiosi come premio degli atti di coraggio sul campo di battaglia). Una di queste venne conferita al nazista Hermann Wilhelm Göring.
Logo di CasaPound con sovrapposta la Stella di Gran Croce della Croce di Ferro
Ecco allora adombrarsi “una rete internazionale che rende interconnesse tutte le azioni criminali perpetrate dai nazisti dal 1945 a oggi, di una regia occulta che lega tutto quanto, senza la quale molte di queste azioni non si sarebbero mai compiute senza appoggio esterno, quasi sempre internazionale. Esiste una volontà di un gruppo consistente di persone di far rivivere il Terzo Reich. Volontà che negli anni si è incontrata con gli interessi politici ed economici che l’hanno lasciata esprimere, se non addirittura aiutata ed alimentata.
Fino alla caduta del Muro di Berlino questi estremismi venivano pilotati da governi e servizi segreti in funzione anticomunista. Ma adesso che la guerra fredda è terminata, perché vengono ancora protetti?“
Tutto ciò, come abbiamo sostenuto all’inizio, probabilmente con l’obiettivo di confondere coloro a cui si rivolgono, ideologicamente, gli aderenti di CasaPound e che le autorità italiane dovrebbero fermare prima che sia troppo tardi per la nostra Repubblica nata dalla Resistenza al nazi-fascismo, perché queste persone non sono “bravi ragazzi” ma potenziali assertori della violenza come stile di vita, stile di vita dove il più forte prevale sul più debole e dove non c’è patria per la democrazia.