di MOWA
Stiamo assistendo, in molte aree geografiche del mondo, a guerre “aizzate” dai poteri forti ed, esattamente come in una delle opere più didascaliche e semplici (nel testo) di Bertolt Brecht, L’anima buona del Sezuan, al riconoscimento, da parte dei cossiddetti “dei“, delle virtù, spesso falsificanti, degli esseri umani.
“Dei“, decisamente, bonaccioni che, sovente, impediscono di secernere le difficoltà umane e i veri e buoni sentimenti degli uni dalla malvagità mascherata degli altri.
E, l’atteggiamento assunto da diversi Stati come USA, Gran Bretagna, Israele … rivela similitudini con alcuni personaggi dell’opera (aviatore, barbiere, proprietario di alcuni baracche) di Brecht che accusano il presunto ed inesistente cugino affibiandogli la colpa, addirittura, di aver ucciso la poveretta protagonista Shen-te, dimostrando una doppiezza senza pari.
Abitudini che hanno, anche, gli esponenti massocapitalisti, attraverso i loro diversi e variegati lacché nei diversi paesi del mondo, dimostrando, così, nel tempo, una certa spregiudicata cinica reiteratezza della loro prassi che non vogliono assolutamente cambiare.
E se vogliamo un reale cambiamento per uscire da una spirale creata ad arte, come nella parabola di Brecht (evocante l’elementare separazione tra il male – sin troppo diffuso e presente in tanti di noi – ed il bene – frutto sereno per pochi) dovremo unire le nostre democratiche energie e farlo capire attraverso l’estensione della partecipazione alla cosa pubblica che rappresenta il nostro futuro … senza finzioni e senza pretendere troppo dagli “altri”.