di MOWA
Niente da fare gli USA, “nati” pochi secoli fa all’insegna delle discriminazioni, rimangono su questa lunghezza d’onda.
Hanno voglia, quelli dell’establishment, di raccontare ai quattro venti che sono un paese democratico e giusto ma la verità ha tutt’altro aspetto.
Una delle ultime vicende che evidenziano la discriminazione di trattamento tra la popolazione USA è accaduta a Burns nell’Oregon ed, esattamente, all’Alheur National Wildlife Refuge, dove alcune persone, in assetto da guerra (mimetiche, fucili di precisione…), hanno tenuto in scacco la polizia per sei settimane, minacciando di sparare a vista a chiunque si fosse avvicinato.
La polizia per un mese e mezzo si era limitata (solamente) a sorvegliare la zona, poi, una volta che i “cowboy” si sono arresi, c’è stato il processo.
Processo della Corte federale di Portland concluso con l’assoluzione di tutti i protagonisti dell’episodio.
Particolare, forse irrilevante, erano tutti bianchi.
Nei giorni scorsi e nello stesso paese, la polizia ha arrestato 141 pacifici nativi Lakota-Sioux che manifestavano contro la costruzione dell’oleodotto Dakota Access Pipeline (Dapl) considerato una violazione delle loro tradizioni e del diritto ad avere acqua pulita nei loro territori. Praticamente 141 arresti in casa propria. 141 accusati di violazione della legge senza tener conto della loro sovranità territoriale ratificata dal Governo degli USA tramite trattati del 1851 e 1868.
Particolare, forse irrilevante, erano tutti rossi.
Hanno scritto una Costituzione che viene troppo spesso disattesa nelle parti afferenti i diritti dell’individuo, tanto più se gli individui sono di estrazione diversa dagli invasori occupanti di quelle terre… ricchi e bianchi.
Dati che dovrebbero far riflettere sono che tra il “2011 e il 2012 ben il 39% degli interventi delle unità speciali, ha calcolato l’American civil liberties union, una delle più importanti organizzazioni non governative nel campo dei diritti civili, hanno avuto come obiettivo i neri afroamericani”.
Altro dato interessante ed indicativo su quanto siano prevenuti quelli dell’establishment su alcune parti della popolazione l’abbiamo con New York, nell’anno 2012, infatti, ci sono stati 284 mila controlli su cittadini afroamericani e circa 50 mila sui bianchi, nonostante che i neri siano solo il 22,8% della popolazione e i bianchi il 33,3%.
Gli USA sono un paese dove, su 318 milioni di abitanti, circolano 310 milioni di armi acquistabili praticamente ovunque; chiunque abbia più di 21 anni, può acquistare una pistola, mentre i 18enni possono acquistare un fucile o un fucile a canna liscia.
Un paese dove chiunque, con la scusa della libertà individuale, può acquistare un’arma da fuoco e questo delirio costituzionale ha provocato tra il 2004 ed il 2013 la tremenda cifra di 316.545 vittime.
Come si può considerare veritiera la politica del”establishment USA sulle libertà nel proprio paese quando, quotidianamente, vengono spesi soldi per gli armamenti e non per le esigenze primarie del popolo statunitense come sanità ed istruzione gratuita per tutti? Altro che legalizzare le armi quando ci sarebbe più bisogno di persone formate intellettualmente per il bene della comunità mondiale… E, forse, questo è uno dei motivi per cui l’establishment ha indottrinato intere generazioni sul pericolo comunista perché i comunisti chiedono di non essere ignoranti e di avere le stesse opportunità che hanno i ricchi di essere istruite e di poter prendere le proprie decisioni in autonomia.