di MOWA
Ci siamo immaginati la scena del sorpasso e l’invasione della corsia opposta fatta, l’altro giorno, dal regista, comico e sceneggiatore, Roberto Benigni.
La scena avrebbe potuto avere queste caratteristiche:
“Mamma mia come sono in ritardo.”
“Devo arrivare in tempo, non posso arrivare ancora in ritardo.”
“Ma dove sta andando tutta questa gente con l’auto?”
“Guarda questi qua come si distraggono mentre guidano. Non hanno niente da fare che creare questo ingorgo?”
“I vigili dove sono per regolare il traffico?”
“Quando hai bisogno dei vigili non ci sono mai.”
“Visto che di vigili, nemmeno l’ombra, fammi fare un azzardo… supero tutti andando sulla corsia opposta e…”
“Nooo, i vigili!”
“Buongiorno, favorisca patente e libretto dell’autovettura.”
Questi i pensieri di routine di molti che hanno avuto, poi, a che fare con i vigili urbani e addossano le proprie negligenze a questa bistrattata categoria ma, spesso, utile per appianare controversie o abusi.
Ed, infatti, per Benigni di abuso si può parlare perchè ha agito incurante del pericolo che avrebbe potuto causare a sé ed agli altri utenti della strada.
Dato che la fantasia non è diritto esclusivo dei comici ci siamo immaginati, anche, il post fermo.
Sorriso di circostanza e di identificazione.
“Buongiorno, a voi.”
“Come va?”
“Voi avete ragione ma ho una tale fretta perché sono in ritardo e, voi, capite gli impegni che posso avere…”
“… se fosse stato un altro giorno e non avessi avuto tutta questa premura non mi sarei mai permesso di fare quest’infrazione al Codice della Strada.”
Ri-sorriso per sottolineare l’identificazione.
Nulla da fare. I vigili seguitano a scrivere i dati identificativi del comico, regista… (e non si fanno coinvolgere dal phatos emotivo) redigono il verbale d’infrazione e lo consegnano congedandosi con un “Buongiorno!” e non con un “Arrivederci” evitando possibili allusioni.
Conclusione: patente ritirata.
Ci possiamo immaginare cosa possa essere successo dopo che i vigili si sono mostrati inflessibili alle moine dell’attore, magari, solo, pensate ma sufficienti a dare un peso all’individuo che si inventa di tutto e di più per rimanere un guitto di spessore. Tanto guitto da intrecciare la vita reale con quella recitata. Vedi cosa ha detto o fatto alla nostra Costituzione.
Ed a proposito di Costituzione, visto che i suoi amici stanno riscrivendola, potrebbe suggerire al duo Renzi-Boschi di aggiungere un articolo, il 138 bis, che potrebbe recitare così:
“La revisione o sospensione della patente di guida del signor Roberto Benigni può avvenire solo con leggi ad hoc adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e devono essere approvate dalla maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.” Come dire: mai.
Ci vediamo in Prefettura per la patente?