di MOWA
È recente la notizia che rivela quanto stia accadendo sul versante radiazioni in Giappone e che “solo i robot possono entrare nel reattore numero 2 della centrale nucleare di Fukushima dove è stato rilevato un livello record di radiazioni letali per l’uomo”.
Il livello delle radiazioni rilevato è inimmaginabile, ha “…raggiunto i 530 sievert all’ora, una misurazione talmente alta da essere letale agli esseri umani anche dopo una breve esposizione”, infatti, secondo l’Istituto giapponese di Scienze Radiologiche, sarebbe sufficiente un’esposizione di solo 4 sievert per uccidere una persona su 2.
La scelta politica, accettata (o subita) a livello mondiale, della costruzione delle centrali nucleari potrebbe portare verso una possibile distruzione degli esseri viventi e della stessa Terra nella brevità di pochi secondi senza mettere in conto le oltre 17.000 (diciassettemiladuecentosessantacinque, per esattezza, escludendo quelle in dismissione con un picco tra il 1986 e 1987, di oltre 64mila) testate nucleari in dotazione ai vari Stati da usarsi per una eventuale guerra.
La recentissima linea temporale delle costruzioni delle centrali nucleari ha dato (sino ad oggi) le prime avvisaglie della pericolosità di tale scelta.
Il “genere umano” potrebbe (e “deve”) coalizzarsi contro i fautori di tale scempiaggine, pretendendo di riconvertire al più presto l’uso del nucleare in fonti alternative senza dover vivere con l’incubo di cosa potrebbe succedere domani. E’ una riflessione obbligata e deve portare le persone di buon senso a determinare il proprio futuro contro i costruttori di morte. Con questo sistema si ha una perdita di vite umane che arriva sotto varie forme, invece si deve arrivare ad una prevenzione più che ad un ripiego post causale.
Una scelta importante deve radicarsi nelle persone di buon senso per non trovarsi in preda di un borghese fatalismo che non salverebbe nessuno… Una cultura capitalista legata più allo sperpero che alla conservazione di un bene prezioso e che non è in grado di appagare le reali necessità del genere umano in quanto indifferente al dolore di chi viene colpito da circostanze luttuose dovute (spesso, causate) a neoplasie, e che invece ne vede solo un cinico e fiorente guadagno sull’ammalato.
Si devono rifiutare, con tenace forza, le declinazioni di chi sostiene che i costi alternativi al nucleare siano alti perché sbugiardati dai fatti.
Si deve imporre, a livello planetario, con risolutezza, lo smantellamento, sia delle centrali nucleari che delle bombe atomiche dislocate nei vari paesi, per ripristinare un piano di discussione più diplomatico e meno muscolare mettendo in rilievo che la Terra ha un proprio corso naturale dove i terremoti di assestamento (come avvenuto di recente in Giappone), sono un elemento che alza il rischio come dimostra molto eloquentemente la cartina dell’INGV CENTRO NAZIONALE TERREMOTI.
Continuare ad insistere nella speranza che non accada nulla (come ad esempio era avvenuto nella centrale nucleare di Kobe-Osaka nel 2004, 2005, 2007, 2009 e 2011 dove alcuni reattori si erano spenti automaticamente per l’accelerazione del suolo) in un dato sito non è solo da incoscienti ma da criminali e da tali vanno trattati.
Mappa dei terremoti superiori a magnitudo 5.5