di MOWA
È di pochi giorni fa la notizia dell’oscuramento (probabilmente avvenuto da mesi) del sito dell’archivio (93 anni di storia) del quotidiano l’Unità, quotidiano che ha contribuito a formare intere generazioni su valori solidaristici e di riscatto sociale… oltre a dare una sana informazione generale.
E non sono per nulla tranquillizzanti le risposte dell’attuale direttore della testata l’Unità, Sergio Staino, del 5 gennaio u.s., che addossa le responsabilità dell’oscuramento sia all’obsoleto (?) server che ad un “pagamento eccessivo” dello stesso.
Preoccupante e serissima la questione che blocca tutti coloro che, negli anni, per avere dati attendibili su cosa sia successo in passato ma, soprattutto (e cosa di non poco conto), per avere un corretto processo mnemonico di ricostruzione obiettiva della nostra storia collettiva si sono affidati alla “memoria di questo server. Tanto che, persino, qualche accademico/ricercatore nel mondo si è lamentato per tale mancanza.
Una situazione che il vignettista/direttore de l’Unità congeda con una quasi scaramantica frase “importante è che l’archivio sia al sicuro, poi vedremo come riattivarlo”.
Scottati in passato da formule che rimandano a tempi migliori ed arrivati da un mondo che aveva costruito un partito come il P.C.I. capace di reagire ad un fatalismo (pro domo capitalismo) voluto dai padroni, ci sentiamo in dovere di chiedere che cosa si stia, esattamente, facendo per ridare voce a quell’imponente mole di dati.
Solleviamo la questione del sito de l’Unità perché già non abbiamo “digerito”, come iscritti all’allora P.C.I. (con i puntini), che ci sia un Ugo Sposetti a gestire il nostro patrimonio (liquido e immobiliare), quando sappiamo che la transgenesi di ciò che è sorto dopo il “Partito” non c’entra nulla con la nostra gloriosa storia e vorremmo sapere cosa si stia facendo per tutelare i nostri sudati sacrifici. Ci auguriamo (per lui) che non abbia usato questo patrimonio in malo modo perché abbiamo (come iscritti all’allora P.C.I.) desiderio di avere rendicontazione dettagliata della gestione sin’ora portata avanti.
La questione dell’archivio del sito de l’Unità, che non vorremmo assolutamente perdere, ricalca un po’ la stessa storia di quel patrimonio economico-finanziario del P.C.I., perché noi siamo stati gli animatori e i finanziatori del partito e non altri.
A buon intenditore poche parole.