di MOWA
La vergognosa azione militare degli USA dell’altro giorno nei confronti di uno Stato sovrano come la Siria solleva, oltre alla questione della violazione del diritto internazionale, anche quello della funzione dei militari NATO nel nostro paese (per non dire in tutto il globo).
La NATO è un organismo militare creato, ufficialmente, a Washington, DC, il 4 aprile 1949 con la sigla del Trattato Nord Atlantico. I Paesi che vi aderirono scrissero, nella premessa, articoli che seguivano “il desiderio di vivere in pace con tutti i popoli e con tutti i governi” ma, purtroppo, nei vari documenti inseriti nel tempo, questo organismo viene descritto in modo inquietante per la stabilità della democrazia rappresentativa nei vari Stati. Per questo basta, anche, ricordare la funzione della struttura Gladio (stay-behind) per capire cosa fosse e cosa si tramasse in quelle stanze militari.
“Gladio (l’organizzazione paramilitare clandestina italiana sulle orme di quella promossa dalla Nato nell’ambito dell’Operazione Gladio, organizzata dalla Cia per contrastare una ipotetica invasione dell’Europa occidentale da parte dell’Unione Sovietica e dei paesi aderenti al Patto di Varsavia, nda)”
che ebbe, anche, una funzione depistante su diverse indagini ed un ruolo equivoco (complice!) sulla vicenda Moro. Un Aldo Moro che, ricorda Sergio Flamigni in audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro, del 2 dicembre 2014:
“C’è un episodio che bisogna richiamare. Quando nel 1973 capita la guerra del Kippur, Moro rifiuta l’utilizzo delle basi militari della NATO per aiutare Israele. Sostiene la tesi, diventata di tutto il Governo italiano, che quella guerra esorbita dall’area della NATO, quindi gli americani non possono utilizzare le basi che sono nel nostro territorio per svolgere un’azione che è sì di aiuto anche a un Paese nostro alleato come Israele, ma che deve tener conto che noi abbiamo una politica per il Medio Oriente di pacificazione, tendiamo alla soluzione di quel problema e non possiamo metterci contro i Paesi arabi. Pertanto, il nostro Governo ritiene di assumere quella posizione e Kissinger «se la lega al dito». Moro farà riferimento all’acredine che, a seguito di quel fatto, Kissinger crea. È una causa che probabilmente ha giocato. Certo, Kissinger non era uno freddo nello svolgere la sua politica. Era freddo, probabilmente, nell’esaminare le cose da fare, nel disegno strategico e nella tattica da applicare, ma una volta che aveva fatto le sue scelte era un passionale, anche per scelte sbagliate, come quella del Cile e altre.
Non possiamo sottovalutare quando Il Tempo ha scritto che un piano specifico della CIA, sul tipo di quello che si è adottato in Cile, poteva essere adottato anche in Italia. ”
Una NATO, quindi, con funzioni di garante regionale della sola politica USA e che è indifferente agli avvicendamenti dei vari presidenti statunitensi come hanno dimostrato sia gli ultimi missili lanciati sulla Siria che le situazioni di guerre precedenti portate avanti dai predecessori di Donald Trump con l’Iraq, l’Afghanistan e così via.
Ma potremmo partire dalle alimentate false flag (autentiche balle), dell’establishment USA, come la nave nel Golfo del Tonchino (“una montatura, che nel 1964 servì a Johnson per convincere il Congresso ad approvare la sua escalation militare”) che provocò, negli anni, morti su tutti i fronti. Carne da cannone mandata al fronte per gli interessi di poche persone che non sanno cosa sia la democrazia ma che rispondono solo ad un bieco e vile suono: quello del denaro.
Dimostrazione, di tutto ciò, sono le ciniche parole di Donald Trump quando sostiene che
“Nessun bambino deve soffrire come quelli [siriani ndr]”
mandando, invece, ben 59 Tomahawk ad ammazzare altri esseri umani.
Troppo scaltro quest’establishment USA ma, soprattutto, vigliacco perché tutto questo veniva realizzato mentre avevano ospite il Presidente cinese Xi Jinping.
Un episodio che veniva vissuto, un po’, come un avviso alla Repubblica Popolare Cinese, riguardo la prossima mossa che intendono fare gli USA alla Corea del Nord.
Aver fatto quella barbara provocazione internazionale contro la Siria con l’ospite cinese Xi Jinping in territorio USA è stato percepito, dai più attenti, come voler neutralizzare la Cina a reagire.
Una risposta antropologica, forse, ancor prima che sociologica o economica, la possiamo avere, probabilmente, dal modo aggressivo di agire dell’establishment USA che si comporta come alcuni delinquenti maschi interessati, solo, a manifestare un sé mascolinizzato, dove quanti più crimini vengono eseguiti o rievocati (quanto più rischiosi tra i loro simili) tanto maggiore diventa il senso di rispetto che ricevono dai compagni di merende.
Quante persone hanno avuto modo di viaggiare e conoscere gli USA?
Quanti hanno rilevato negli USA il dissesto culturale di intere aree geografiche, la scarsità di conoscenze generali, il menefreghismo imperante e l’individualismo portato come una fiera bandiera di conquistata libertà? (sic!) Una finta libertà che li autosoffoca nelle tiritere di leggi iperprotettive senza, invece, dare il costrutto ad un futuro sincero ed onesto ma, soprattutto, che abbia quel collante sociale che possa dare sbocchi solidaristici di simili tra simili. Un vivere quotidiano con l’assillante frustrazione di inferiorità verso tutto quello che si trova fuori dal confine geopolitico sino a quell’immaginaria coorte di casa, che va protetta da immaginari nemici che potrebbero arrivare come mostri (prima i nativi poi i comunisti – ora le religioni) a sottrarre i propri sudati risparmi fatti con sacrificio e non comprendere, invece, che il “male” è insito nel loro sistema politico-economico che si basa sullo sfruttamento e l’inganno degli altri. Ecco, allora, subentrare (a compensare l’inconscia inappagata condizione sociale di quel sé che subisce le ingiustizie con un meccanismo tritatutto come quello capitalistico) una repressa feroce aggressività verso altri luoghi dovuta, probabilmente, a quell’invidia di sapere che quegli altri sono paesi più umani e vivibili del proprio per le loro Costituzioni e leggi… (come, ad esempio, l’Italia), tanto da arrivare a sopraffarli e mutarli per trasformarli come in quello in cui vivono. E se ciò diventa impossibile ecco comparire la tipica cultura ebraica del muoia Sansone con tutti i filistei.
Infatti, quanti hanno conosciuto cittadini statunitensi hanno potuto percepire, attraverso frasi pronunciate, il compiacimento di trovare le proprie radici (ricercate nel proprio albero genealogico) in Stati situati in antichi continenti e, nel contempo, la sofferenza di sentirsi un agglomerato abitativo di nuova formazione con poca storia alle spalle fino ad arrivare, pur di acquisire, un’entità sociale con cultura e tradizione ad invitare gli ospiti a trasferirsi (col loro passato, la loro storia…) definitvamente in quel Paese, in contraddizione con la costruzione di “muri” che impediscano l’immigrazione. Una sorta di Giano bifronte che esprime simultaneamente invidia e potenziale orgoglio.
Come contropartita a questa débâcle psicologica hanno conservato tradizioni di altri parti del mondo es. St Patrick’s Day, festività della tradizione irlandese…
C’è da domamdarsi perché gli USA sono tra i pochi paesi al mondo ad avere riprodotto nomi come Rome, Venice, Palermo, Florence, Genoa, Naples, Milan, Verona…o, addirittura, città disneyanamente simili ad altri luoghi come, ad esempio, Venezia.
Un “complesso d’inferiorità psicologico” che vive, buona parte degli abitanti USA nei confronti di altri popoli con tradizioni millenarie, che fa scatenare un dissennato e populistico nazionalismo che produce avversione verso tutto ciò che possa sembrare affermato e che somiglia, un pochino, alla guerra dell’ISIS che arriva a distruggere tutto ciò che manifesta cultura secolare e che rappresenta il passaggio umano sulla terra come a Palmira statue, dipinti, edifici…
Distruzione folle e dissennata che, tra l’altro, somiglia molto alla cultura dello sperpero dell’usa e getta consumistico capitalistico.
Potremmo ascrivere, all’establishment USA, la stessa furia distruttrice di Hiroshima e Nagasaki, della Seconda Guerra Mondiale, quasi come una rivalsa contro tutto ciò che esprimeva cultura, tradizione… e potremmo continuare con altri esempi recenti come il Vietnam, l’Afghanistan, l’Iraq sino all’ultimo episodio della Siria.
Una rivalsa muscolare verso gli altri Paesi che ha, anche, del patologico e quindi da studiare come fenomeno clinico.
Una domanda da porsi è: hanno capito i cinesi chi sono quelli dell’establishment USA?