Foto: manifestanti di Forza Nuova a Macerata salutano come nel giuramento Waffen SS utilizzando tre dita della mano destra: il pollice, l’indice e il medio aperti
di MOWA
La Storia, se studiata con attenzione, regala grandi opportunità di cambiamento ed emancipazione. Infatti, potrebbe dare, alle persone perbene, un’ottima chiave intepretativa onde evitare i terribili errori e sofferenze commesse nel passato a danno dell’umanità e della natura ma, potrebbe, anche dare/ripetere, se non corretta preventivamente da impulsi negativi, ad opera di esseri spregevoli, le stesse identiche tragedie vissute.
Nei fatti di Macerata, dove un nazifascista ha sparato contro persone inermi, si intravedono molte analogie con i tempi passati. E, sempre a conseguenza di ciò, si vedono i partiti odierni (ed anche, ahinoi, l’ANPI) reagire nello stesso identico modo dei liberali d’inizio secolo scorso che, insieme ai socialisti, andando sull’Aventino, regalarono al popolo italiano, come conseguenza, ventanni di dittatura.
Quanto sta accadendo nel nostro paese dove, incomprensibilmente, le autorità istituzionali e giudiziarie non prendono provvedimenti per chiudere le sedi nazifasciste di Casapound, Forza nuova…, provoca, inevitabilmente, nelle persone democratiche ed ossequiose della Costituzione, un motivato risentimento di abbandono dello Stato sul versante di applicazione delle leggi, legittimando con tale abbandono, di fatto, la diffusione del fenomeno xenofobo, razzista… con danni alla società civile che si possono benissimo comprendere.
Hanno ragione da vendere coloro che si oppongono e condannano quei soggetti politici che sono manovrati dalle grandi multinazionali e che hanno avuto il mandato a destabilizzare interi Stati per lucrare sulle debolezze altrui.
Le stesse tecniche predatorie che, come sta emergendo dalle difficili e complicate inchieste della Magistratura, i soliti noti usarono per far salire i loro alleati nazisti, fascisti e che riproposero in Italia (ma non solo) attentati stragisti che vanno da piazza Fontana sino alle bombe del 1993…
Un Ministro degli Interni che segue le indicazioni del sindaco del luogo, Macerata, non vuol dire avere sensibilità politica ma dare l’impressione di pessima conduzione e conoscenza di quanto gli è stato affidato come ruolo istituzionale… a meno che, non sia vittima (e non sarebbe credibile) delle cattive informazioni delle Forze dell’Ordine.
Non è tempo di “Abbassare i toni” ma, anzi, di gridare a squarciagola che non può essere tollerato che questo, e molti altri paesi, siano vittime di una predazione di pezzi di democrazia da parte dei soliti noti che si erano – e si servono tuttora – di mercenari fanatizzati nel tentativo di costringere a cedere a formule coercitive contro le conquiste sociali dei vari paesi democratici, tutto ciò va condannato e reso visibile, anche, in una pacifica dimostrazione di piazza.
Manifestare a Macerata contro quell’atto terroristico del nazifascista è come manifestare per la strage di piazza Fontana di Milano, di piazza della Loggia a Brescia, del Treno Italicus, dell’attentato alla Prefettura del gladiatore Gianfranco Bertoli, dell’agguato e rapimento di Aldo Moro… perché hanno tutte un filo conduttore che porta sempre nelle stesse identiche stanze di cui si dovrà, prima o poi, chiedere conto in modo chiaro e senza tentennamenti se si vuole mantenere questa democratica Repubblica.
“Non è tempo di morire…” per dei prezzolati antidemocratici soggetti ma è tempo di far sentire la voce dei giusti che hanno dato e danno credito ai valori della Costituzione sulla definizione antifascista e Giustizia sociale.