di MOWA
Signori miei non ci si deve scandalizzare se una persona, dopo aver visto passare sui media televisivi trasmissioni che edulcorano le strette economiche sulla popolazione nei vari paesi come cose di normale “amministrazione”, arriva a porsi una elementare domanda:
“Che differenza passa tra i vari capitalisti che provocano, tutto ciò, come crisi economiche e miseria (per non dire, morti di stenti) che affamano i propri concittadini che, per la sola smania di potere con i dittatori e/o terroristi?”
Ci sarebbe da chiedersi, anche, come dovremmo chiamare quei “benpensanti” giornalisti, scrittori, filosofi, economisti… che passano, ogni giorno, in televisione con rassegne che tirano fuori dal cilindro soluzioni strampalate che non modificano di una sola virgola lo status quo dell’aumentata indigenza che stanno subendo le diverse popolazioni del globo.
Avvoltoi del pensiero di giustizia che si sommano ad altre specie di avvoltoi che approfittando dell’incapacità di reazione degli umili verso i ricchi (perché privati dell’autodifesa e pianificata da questa specie di rapaci in un bieco servilismo ideologico ai potenti), mortificano soluzioni che erano un tempo di formazioni partitiche con radicamento sociale considerevole in quanto critiche verso un sistema fortemente sbilanciato a favore degli oligarchi e nel tentativo di una giusta e riequilibrata riconsiderazione degli Ultimi.
Cosa dovremmo pensare di questi “pisciaturo” dello schermo che somministrano farlocche soluzioni politico/economiche agli spettatori attraverso squallide gag di apparenti divergenze gli uni dagli altri teatranti (come nelle peggiori recite dove ognuno recita malamente la propria parte), rubando parole accattivanti che erano state, invece, frutto di sacrifici di milioni di persone che hanno sviluppato progresso e civiltà in ogni dove.
Vedere questi “cattivi maestri” in televione, come
“Alan Friedman (che parla della giustezza della politica restrittiva del nostro governo e non parla del suo paese nativo dove si muore – senza eufemismi – perché privi di garanzie sociali, paese ci ha imposto imperialisticamente, attraverso il FMI, regole liberiste)…”
in uno stonato ritornello su cosa devono fare l’Italia e gli italiani come avevamo già detto in un post precedente, indigna e offende tutti coloro che lo considerano, a ragion veduta, tra gli egocentrici attori dello sfacelo politico-economico in quest’area geografica… financo coi suoi pessimi libri iperliberisti che reclamizza in ogni luogo.
Fa specie e ci rattrista che, a rendersi protagonista di questo pessimo palinsesto televisivo, ci sia, anche, una delle figlie di un grande e stimato uomo politico al quale abbiamo voluto infinitamente bene, come Enrico Berlinguer, di cui si è scritto e documentato della sua strana dipartita. Una trasmissione a cui si è soliti invitare, (salvo qualche attore, questa volta vero), solo coloro che distrussero la fisionomia del nostro paese riducendolo ad un Far West.
Una regia che porterà ben più in basso di dove siamo già arrivati. E questo non ci rincuora… Anzi!