di MOWA
Volete una prova tangibile di come si è razzisti senza, probabilmente, sapere di esserlo?
Ascoltate bene le parole del giovane giornalista e vice-direttore de la Verità, alla trasmissione Otto e Mezzo di sabato 12 gennaio u.s., che, ad un certo punto, tenta di giustificare le azioni ed i comportamenti dei razzisti negli stadi calcistici ed usa, anche (e forse involontariamente), un linguaggio tipico e dispregiativo, dando loro del beduino invece di usare termini come rozzo o incolto.
Giornalista de la Verità che partecipò ad iniziative di movimenti di estrema destra come Lealtà e Azione.
Cultura che passa dalle onde radio a quelle televisive e spesso dalla rete.
Diceva Umberto Eco su internet ma potremmo ampliarlo a diversi quotidiani:
“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E’ l’invasione degli imbecilli.”
La differenza è che tra un bicchiere di vino e l’altro era difficile che qualcuno diventasse, anche, ministro.